Vucinic vola in Nazionale, ** mentre Totti scalpita a Trigoria

09/10/2008 - 0:00

 
Buone notizie per la Roma. O quasi. Le condizioni di Vučinić sono migliorate. E non poco. Non a caso, il montenegrino raggiungerà domani la propria Nazionale in vista della gara contro l’Italia di mercoledì prossimo. Nella mattinata odierna, Mirko si è sottoposto presso il centro di Trigoria ad una seduta di fisioterapia, quindi si è presentato a Villa Stuart nel pomeriggio. I medici hanno constatato la scomparsa dell’ematoma che si era creato nel ginocchio del giocatore, in corrispondenza del legamento collaterale. Dunque, appare pressoché scontata la presenza dell’attaccante anche nella sfida ai nerazzurri di Mourinho, tra dieci giorni.
 
Tonetto e la fascite — Al Fulvio Bernardini, Totti prosegue il proprio lavoro di recupero. «L’assenza del capitano si fa sentire», ha confidato De Rossi. Il numero dieci ha oggi lavorato sui gradoni per circa mezz’ora, mostrandosi estremamente desideroso di tornare in forma. Tonetto e Pizarro hanno ripreso ad esercitarsi con il pallone. Buon segno. Entrambi con tutta probabilità saranno a disposizione per il match del 19 ottobre. Anche se il terzino sinistro — nonostante la scomparsa della microfrattura al fianco destro — dovrà curare la fascite plantare che lo affligge da parecchio tempo. Il calciatore tuttavia non dovrà affrettare i tempi; rischierebbe altrimenti problemi ben più seri. Inducono alla riflessione le dichiarazioni rilasciate da Juan, dal ritiro di Rio de Janeiro. «Non volevo restare a lungo fuori dalla nazionale ed è per questo che ho fatto i sacrifici a Roma per poter rientrare dall’infortunio», ha fatto sapere il difensore, oggi dedicatosi, in Brasile, ad esercizi di stretching in palestra. Nelle prossime ore, la Seleção si imbarcherà su un aereo charter, che atterrerà a Maracaibo dopo quasi otto ore.
  
Perrotta torna all’antico — Intanto, a Coverciano, De Rossi ha condiviso con i cronisti la propria idea in merito al momento che sta attraversando la Roma. Daniele è un ragazzo sincero. E dice sempre quel che pensa. Nel bene così come nel male. «Può sembrare che il ciclo di Spalletti sia finito. Ma non è solo colpa sua se siamo dove siamo», le parole del centrocampista. Alcuni elementi dello spogliatoio giallorosso non avrebbero gradito il viaggio dell’allenatore per incontrare a luglio Abramovich, però. «Non mi interessa neanche sapere se e cosa sia successo», ha obiettato. Poi, stuzzica il tifo capitolino. «Pepe ha avuto il grandissimo merito di esplodere lontano da Trigoria. Roma è una città passionale, ma se abbiamo perso giocatori come Simone è per la piazza. Ma i giovani hanno bisogno di tempo», l’amara considerazione. Daniele è un fiume in piena. E va a toccare anche l’argomento relativo al rinnovo contrattuale di Aquilani, il suo amico «non felice» in questo periodo. «Alberto ha detto di voler restare ma si parla sempre del suo rinnovo. È un accanimento ingiusto. Non si deve chiedere a noi romani di fare gli eroi. Ci teniamo tutti, sia noi che i brasiliani», la precisazione. Lippi sembra aver scelto, nel frattempo. Schiererà l’Italia con il 4-3-3. Perrotta — già impiegato in tale posizione durante il Mondiale — contende a Montolivo il posto di terzo mediano a sinistra. Alle 16.30 di domani, la Nazionale lascerà l’aeroporto di Pisa con un volo speciale diretto a Sofia. Con tre romanisti a bordo. Un’altra buona notizie per la Roma. O quasi.

 
Benedetto Saccà
 

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