Uniti verso la meta
Novanta minuti. Decisivi. Stavolta non potrà essere un solo giocatore a fare la differenza. Non in questa partita. Contro il Catania sarà la gara del Gruppo, con la g maiuscola. Lunione di intenti così tanto voluta, inseguita ed insegnata da Spalletti. In match fondamentali come quello di domenica prossima, nel quale si deciderà uno scudetto, conta essere uniti e coesi. Non a caso lallenatore giallorosso convocherà la rosa al completo, nessuno escluso. Non peseranno le statistiche, i gol segnati da un attaccante, quelli subiti dal portiere. Sarà necessaria la testa. La tattica, a Catania, non avrà limportanza della Fortuna. Domenica 18 maggio 2008 potrebbe rappresentare, nella storia giallorossa, il giorno nel quale si sarà compiuto il destino, nel quale il Dio del Pallone avrà finalmente sorriso alla Roma. Oppure potrebbe diventare una giornata simile al 5 maggio del 2002, visto con gli occhi del tifoso giallorosso. Secondi ad un punto, che rabbia. O peggio ancora, la Roma potrebbe ritrovarsi prima, a pari merito e con più gol segnati, ma dietro lInter per i risultati negli scontri diretti, nellunico anno nel quale non saranno previsti spareggi per via dellimminenza dellEuropeo. Doppia, tripla rabbia. Significherebbe che il Dio del Pallone non avrà ancora deciso di sorridere ai giallorossi. Tra i due estremi di ventiquattro ore, le migliori o le peggiori in assoluto della storia del club giallorosso, si annidano due elementi decisivi: lo spirito di gruppo e la Fortuna. Il primo è palpabile, fra gli uomini di Spalletti; la seconda potrebbe aver dato segni di presenza ultimamente, lasciando la Pinetina per far rotta verso Trigoria. Potrebbe. Comunque vada, rimarrà il ricordo una stagione strepitosa per la Roma, che ha raggiunto i record di vittorie in campionato (24, finora) e di punti (81, per il momento). Traguardi mai tagliati in ottantuno anni di storia. Durante lannata che sta concludendosi, tanti calciatori hanno vinto partite da soli, apportando valori determinanti, ma stavolta non potrà essere un solo giocatore a fare la differenza. Non in questa partita. No. Sarà una missione del gruppo tutto, al completo. E (soprattutto) della Fortuna.
Benedetto Saccà
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