Tra Roma e Inter una sfida infinita

29/09/2007 - 0:00

Mai come questa volta Roma-Inter si presenta come una gara carica di significati. L’ importanza del match di oggi non è racchiusa solo nei 90’ ; la gara infatti va analizzata anche alla luce delle molteplici vicende che hanno caratterizzato il recente passato di entrambe le squadre. Negli ultimi venti anni il cammino di Roma ed Inter si è incrociato in tantissime occasioni. In campo i due club hanno disputato ben 6 finali di Coppa, più altrettante numerose ed avvincenti gare di campionato, in molte occasioni valevoli per lo scudetto.Fuori dal rettangolo di gioco, si sono verificati innumerevoli intrecci di mercato, alleanze di Palazzo, sgarbi – veri e presunti – tra le due Società.Risale alla Coppa Uefa 1990-91 la prima finale targata Roma-Inter. Il risultato non sorrise ai colori giallorossi: dopo la sconfitta di Milano per 2-0 la squadra capitolina non ribaltò il risultato, vincendo solamente 1-0.A cavallo del 2000 Roma-Inter diviene una vera e propria “classica”. Le due squadre disputano tre consecutive finali di Coppa Italia. Curiosamente in tutte e tre le edizioni, l’andata si giocò a Roma, il ritorno a Milano.La prima di queste sfide si disputa nella stagione 2004-05, dove una Roma reduce da un anno travagliato rimedia due sconfitte: 0-2 nell’andata di Roma, 1-0 a Milano.Come detto anche l’anno seguente, la finale di Coppa Italia ripropose i giallorossi contro i nerazzurri. Purtroppo si verificò un’altra sconfitta per la Roma, che dopo il pareggio per 1-1 dell’andata perse 3-1 al ritorno.La terza volta – la scorsa stagione – finalmente portò un risultato favorevole al team romanista, che dopo l’eclatante trionfo dell’andata per 6-2, al ritorno amministrò il risultato perdendo solo per 2-1.In aggiunta a questi incontri, le due squadre – nelle estati del 2006 e del 2007 – presero parte ad altre due finali, questa volta di Supercoppa Italiana. Nella prima di queste vinse l’Inter, nella seconda ebbe la meglio la Roma.Nelle partite di campionato, invece, come non ricordare il recente “scherzo” che gli undici di Spalletti fecero all’Inter la scorsa primavera? Quando a San Siro tutto era pronto per celebrare la vittoria del torneo, la Roma si impose per 3-1 rimandando la festa nerazzurra e violando contemporaneamente l’imbattibilità della squadra di Mancini. L’episodio della festa rovinata, fu una piccola vendetta che Totti e compagni inflissero agli interisti. L’anno prima infatti, con un pareggio di Materazzi al 90’, l’Inter interruppe la serie record di undici vittorie consecutive dei giallorossi. Filone di successi – neanche a dirlo – eguagliato e superato l’anno successivo proprio dalla squadra milanese.Fuori dal campo i due club non sono da meno: ogni momento è buono per stringere e  affari. Chi ha buona memoria, si ricorderà il trasferimento di Prohaska nel 1982. Un decennio dopo ci fu il prestito di Festa, con la corte serrata della Roma per ottenere il cartellino definitivo del difensore. Moratti però – beato lui – fu irremovibile, rifiutando in cambio del pupillo di Mazzone niente meno che Aldair. Nel novembre del ‘95 si verificò il famoso scambio Delvecchio-Branca, che negli anni a seguire fece di Supermarco un romano d’adozione e portò Branca a legarsi ai nerazzurri anche dopo aver appeso gli scarpini al chiodo. Persino due protagonisti del terzo scudetto romanista, furono inseriti in alcune trattative sull’asse Roma-Milano. Sia Cristiano Zanetti che Batistuta infatti si trasferirono con alterne fortune alla corte di Moratti. Recentemente, invece, sono stati  Pizarro e  Chivu gli oggetti dei desideri e delle trattative tra il club di Sensi e la società meneghina. Il cileno, dopo un anno a Milano, voluto fortemente da Spalletti, si trasferisce a Roma: prima con la formula della comproprietà, poi da quest’anno a titolo definitivo. Attualmente è il perno del centrocampo romanista. Per tutta l’estate, invece, radio-mercato ha affrontato  il tema di Chivu nerazzurro, con il romeno che dopo aver rifiutato il trasferimento sia al Real che al Barcellona, viene ceduto per 14 milioni più la comproprietà di Andreolli all’Inter.A causa del recente passato che ha animato la contrapposizione tra queste due squadre e alla luce delle importanti aspirazioni che i due club nutrono per il prosieguo della stagione, è evidente come la partita di oggi – dove in palio c’è il primato in classifica – sia solo un’altra delle tante sfide che anche in futuro Roma ed Inter ci regaleranno.

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