• Totti Boom

    23/11/2009 - 0:00

    La Gazzetta dello Sport – Il ritorno di Supertotti va oltre l’immaginazione. Quarantanove giorni dopo l’infortunio col Napoli, e ventisette dopo la successiva operazione al ginocchio destro, rientro da urlo: tre gol nei primi 28minuti spazzano via il Bari che fin qui ne aveva presi 7 in 12 partite e nemmeno uno nei primitempi. Supertotti segna su rigore  e punizione con il destro, prima piazzando il pallone e poi scaricandolo di forza, la stessa che mette nel sinistro da posizione angolata che fissa il 3-0. E’ la risposta all’interrogativo che più tormentava quelli che erano all’Olimpico il 4 ottobre, quando Totti si fece male da solo, calciando con violenza alle spalle di De Sanctis il decisivo pallone del 2-1 al Napoli. Se la sentirà ancora di tirare in quel modo? Risposta affermativa. Che issa Totti a capocannoniere del campionato e goleador dell’anno solare. Beppe Signori a un sola rete (188 a 187), settimo posto di bomber di tutti i tempi ormai nel mirino. Lippi può cominciare sul serio a farci la bocca. La chiave Non solo Supertotti, ma il tridente. Totti, Vucinic e Menez avevano giocato insieme solo i 19 minuti finali del match perso con la Juventus, ultima partita della gestione Spalletti. Ranieri battezza il tridente dentro a un 4-2-3-1 nel quale Menez gioca alle spalle di Totti e Vucinic largo a sinistra, ed è un successone. La difesa meno battuta del campionato (continua a esserlo) ne esce con le ossa rotte perché Vucinic parte fortissimo, asfalta Masiello, centra un palo e ruba all’ingenuo Ranocchia il pallone che costringe Gillet al rigore (non chiarissimo). Poi è Totti show, ma sempre dentro una cifra tecnica super di tutto il reparto. La partita dopo mezzora è finita, la Roma si astiene e per il Bari fioccheranno le palle-gol: 4 parate importanti di Julio Sergio e la traversa di Almiron, prima del meritato gol diviso tra Andreolli e Ranocchia. Roma Ranieri è privo di De Rossi e Juan. Tridente davanti ma anche difesa iperprotetta dietro, con Burdisso terzino destro (obiettivo Langella) e Andreolli centrale a fianco di Mexes.  Il sacrificato è Motta. Le palle gol dalle parti di Julio Sergio arriveranno ugualmente ma la formula a trazione anteriore che profuma molto di Milan leonardiano, funziona. Bari Le occasioni si materializzano dalle corsie laterali anche nella prima terribile mezzora, ma ci sono Julio Sergio e un troppo prodigo Barreto. Per il Bari miglior difesa ma quart’ultimo attacco (solo Lazio, Livorno e Siena hanno segnato meno): su questo Ventura, che nella ripresa giocherà il tutto per tutto con un insolito 4-2-4 (con Barreto i sopraggiunti Meggiorini, Kamata e Koman), dovrà lavorarci molto. Il gioco non glimanca di sicuro. Gli uomini, chissà. 

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