• Torino-Roma, l’analisi tattica. Giallorossi sempre in controllo, creano molto e gestiscono le timide offensive dei granata

    Redazione RN
    30/07/2020 - 11:55

    Foto Tedeschi
    Torino-Roma, l’analisi tattica. Giallorossi sempre in controllo, creano molto e gestiscono le timide offensive dei granata

    TORINO ROMA ANALISI TATTICA – Sette risultati utili consecutivi, missione compiuta, al minimo sindacale, una volta assodato che l’Atalanta rimane la più bella e irraggiungibile realtà attuale del calcio italiano giustamente al quarto posto utile di Champions e che per la Roma ci sono ancora margini di miglioramento da praticare, tra essi l’atavica mancanza di continuità. Quinto posto e preliminare di Europa League scongiurato con scenari che per quanto visto nelle ultime gare, potrebbe regalare proprio dall’Europa League un risultato roboante che cambierebbe gli scenari attuali. Soprattutto quelli delle casse societarie, che tra un mese verrebbero sollecitate in funzione dell’imminente cambio di proprietà.

    Moduli e sviluppi di gioco

    Moduli speculari per entrambi con Longo che opera un mini turn over per premiare anche seconde linee che hanno contribuito alla salvezza conquistata sul campo 72 ore prima. Un 3-4-2-1 abbottonatissimo dove un sottopalla totale e un baricentro bassissimo fungono da schieramento compatto dove tutti si sacrificano per poi rubare palla e innescare la profondità. Davanti a Uijkani i 3 centrali Nkoulou, Lyanco, Singo, mentre Bremer e Ansaldi allargano il campo con Meite e Lukic a fare atto di presenza in mediana e Zaza che funge da riferimento avanzato su cui si appoggiano i trequartisti Verdi e Berenguer, molto mobili sul fronte avanzato. Fonseca disegna l’undici post- covid consueto con Dzeko che riceve assistenza da Mkhytarian e Carles Perez che si muovono alle sue spalle, mentre Diawara e Cristante si spalleggiano a vicenda in mediana con una gara di grande sostanza. Bruno Peres e Spinazzola vanno in ampiezza mentre dietro Mancini, Smalling, Kolarov si compattano gestendo principalmente la offensiva con i “braccetti” sempre pronti a partecipare alla manovra offensiva di costruzione.

    Roma decisa a chiudere il conto da subito. Torino che agisce di rimessa

    Il canovaccio della gara si delinea subito con i granata estremamente rinunciatari con un baricentro molto basso e una rinuncia a possesso e supremazia territoriale e con la Roma che cerca di prendere subito in mano il centrocampo e l’iniziativa martellante attraverso un possesso palla marcato ma dai ritmi non elevatissimi. Ci sono fluidità di manovra e linee di passaggio interne dove Dzeko (di raccordo) e le punte esterne si fanno trovare sempre tra le linee. Diawara cuce dal basso come primo palleggio mentre Cristante va sulla sua verticale e Kolarov e Mancini entrano palla al piede dentro al campo per creare superiorità numerica con Bruno Peres e Spinazzola in ampiezza completa per guadagnare spazi e tempi di gioco. In fase di non possesso la Roma ancora una volta dimostra di avere una condizione in ascesa con il pressing ultraoffensivo marcato e funzionante per tempi ed efficacia nella riconquista palla e nonostante la ripartenza a sorpresa dei granata che rompe gli equilibri della gara con il gol di Berenguer, la Roma non si scompone e in 10 minuti ribalta il risultato con una combinazione sublime tra Dzeko e Mkhytarian e il colpo di Smalling, finalmente decisivo anche nell’area avversaria. Nel gioco delle coppie, che si delinea in mezzo al campo per via dei moduli speculari, Meite’ e Lukic faticano a contenere l’intraprendenza di Cristante e Diawara, sempre puntuali in costruzione e appoggio, mentre per Ansaldi e Bremer è dura contenere la spinta di Bruno Peres e Spinazzola. Nel tentativo di dare copertura reciproca ai centrali contro i 3 avanzati giallorossi, finendo per scivolare sempre in ritardo sugli esterni quando la Roma muove bene palla, i due esterni granata finiscono per rimanere sempre a metà strada. La Roma crea e l’intervallo sembra portare in dote una tranquilla serata piemontese, anche perché a inizio ripresa il rigore di Diawara allunga ulteriormente il risultato.

    Ripresa in controllo per la Roma

    Al rientro col piglio giusto la Roma si trova ad allungare, mentre la girandola del cambi agevola il maggior tasso tecnico dei giallossi, con Dijdij in luogo di Lyanco. Per Fonseca è importante cercare di coinvolgere e recuperare tutti in vista dell Europa League, e Zappacosta fa rifiatare Spinazzola (Bruno Peres va a sinistra). Il gol di Singo spaventa leggermente i gialorossi ma nel quarto d’ora finale la Roma ricorre a Zaniolo (esce Carles Perez) e Cristante (entra Veretout), così come Perotti evita sovraccarichi a Mkhytarian ,e Ibanez compatta la linea difensiva (esce Bruno Peres) per contenere il timido ritorno in gara dei granata che neanche con gli innesti di Belotti e Aina trovano maniera di cambiare passo. E a fine gara Dzeko riscrive la storia giallorossa staccando nella classifica All Time di sempre un certo Volk,il bomber di Fiume del passato lontano…

    Maurizio Rafaiani

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    1. Faccio notare che la ROMA per i gol granata ha commesso gravissimi errori. Nel primo due torinisti hanno battutro cinque della ROMA, nel secondo il marcatore ha fallito ed il portiere non ha trattenuto. Cosi’ con il siviglia finisce 1-3.

    2. Va bene il nuovo corso e pure il quinto posto visto i precedenti, ma si può ancora migliorare. Mancini sui rapidi e brevilinei è problematico, L’armeno è un grande, ma va gestito meglio per evitare i tanti errori che possono condizionare i risultati. E poi il problemone: Pellegrini! Con Miki sparisce e non sa che fare in campo, salvo le sovrapposizioni con Bruno Peres, ma mi sembra davvero troppo poco per le potenzialità, così banalmente frustrate. Urge una registrata al meccanismo, se possibile e non è certo!

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