Tonetto-Cassetti: l´arma in più per lanciare il tandem Totti-Vucinic

01/12/2007 - 0:00

 
Non entrerà nella storia come una delle più importanti rivoluzione tattiche del football moderno. Non sarà mai famosa come il calcio totale dell’Olanda o come la zona-champagne del Milan di Sacchi. Ma la novità del “doppio terzino” di Spalletti, è certamente una delle armi in più di questa Roma. Sì, perché numeri alla mano, quando la squadra giallorossa è scesa in campo con la coppia Cassetti-Tonetto sull’out-mancino, ha quasi sempre vinto. Nelle cinque uscite in cui i giallorossi si sono presentati con questa variante, infatti, la compagine di Spalletti ha ottenuto: ben quattro vittorie, contro Milan, Lazio, Genoa e Dinamo Kiev ed un solo pareggio, contro l’Empoli. Gara, questa, dove il duo di esterni ha giocato soltanto il secondo tempo. Incassando, però, come il resto della squadra, l’incredibile rimonta dei toscani.Al di là della sfortunata parentesi del Castellani, dunque, la Roma ha trovato nella coppia Cassetti-Tonetto, non solo una valida alternativa all’assenza di Taddei, uomo chiave per gli equilibri della squadra, ma anche un’eccezionale novità tattica. Forza. Corsa. Dinamismo. Copertura degli spazi, dunque, ma anche tanto peso in zona gol.Il primo esperimento del “doppio terzino”, risale allo scorso anno nella sfida di campionato contro l’Inter a San Siro (vinta dai giallorossi per 3-1). Nel giorno dello “scherzetto” alla festa tricolore dei nerazzurri, Spalletti si affidò all’inedito duo di laterali per ovviare alle numerose assenze della squadra. Cassetti riuscì a segnare. Mentre Tonetto, servì a Totti e compagni, un’infinità di assist al millimetro. I traversoni del’ex sampdoriano, del resto, sono tra i più precisi e invitanti che il panorama calcistico internazionale sia in grado di offrire. Spalletti, stesso, lo ha ribadito più volte: “Nessuno crossa come Max”. Di Tonetto, però, non spicca soltanto la straordinaria capacità di arrivare sul fondo e servire palle invitanti per la punta o per l’inserimento dei centrocampisti. Spiccano anche le eccezionali doti atletiche, grazie alle quali, l’esterno, fresco di rinnovo, ha praticamente raggiunto De Rossi nella speciale classifica degli “stakanovisti” della Roma. I numeri del laterale triestino, infatti, parlano di 12 presenze in campionato e di 4 in Champions League. Per un totale di 1395 minuti disputati, macinando chimoletri sulla fascia sinistra (15 in meno del centrocampista romano). Nonostante l’età (34 anni compiuti), dunque, Tonetto è un tassello indispensabile nello scacchiere giallorosso. Così come il collega di corsia Cassetti. L’ex leccese, d’altronde, è una delle più importanti novità della terza Roma spallettiana. Impeccabile nella fase difensiva. Pungente nelle proiezioni in attacco. Imprevedibile negli uno-due con Pizarro e lo stesso Tonetto. Il gol segnato a Lisbona contro lo Sporting, poi, è stata la ciliegina sulla torta in una stagione, sin qui, davvero maiuscola (13 presenze totali, 1047 minuti giocati). E pensare che a giugno si era parlato anche di una sua possibile cessione. Cinque mesi dopo, però, tutto esser sembra cambiato. La fiducia rinnovata. Lo spostamento a sinistra. La suddivisione dei compiti con Tonetto. E una certezza in più, malgrado il rientro di Taddei. Quando Totti tornerà a disposizione, infatti, l’impiego del doppio terzino potrebbe consentire a Spalletti di giocare contemporamente con il capitano e il ritrovato Vucinic. Al termine della gara di Kiev, del resto, il toscano l’ha detto a chiare note: “Mirko può giocare con Totti sia da punta centrale che da esterno”.L’allenatore di Certaldo ci sta pensando, insomma. Perché se da una parte una soluzione del genere comporterebbe il sacrificio di due big illsutri come Perrotta e Mancini, dall’altra garantirebbe alla squadra un’eccezionale consistenza tattica sulle corsie esterne e un importante peso specifico nel reparto d’attacco. Totti sarebbe il geniale vertice basso del rombo offensivo. Taddei e Tonetto offrirebbero corsa e dinamismo a volontà. Vucinic, questo Vucinic, sarebbe il terminale avanzato di una squadra dal gol nel dna. Con i tanti impegni in agenda e un turnover quasi obbligato, dunque, il tecnico toscano potrebbe tirar fuori dal suo cilindro l’ennesimo esperimento. E guardando all’esito delle altre invenzioni sfornate sinora (leggi Perrotta incursore e impiego del doppio terzino), ci vien da pensare che i risultati sarebbero ancora una volta strabilianti.

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