Tiki Tattica, Lazio-Roma: 3-5-2 contro 4-3-3, DiFra conta sulle mezzali

Alessandro Tagliaboschi
02/03/2019 - 15:32

Tiki Tattica, Lazio-Roma: 3-5-2 contro 4-3-3, DiFra conta sulle mezzali

LAZIO ROMA, TIKI TATTICA – Questa sera alle 20.30, allo Stadio Olimpico, va in scena Lazio-Roma, la stracittadina numero 150 in Serie A valida per la 26esima giornata di campionato. La squadra di Di Francesco arriva al match dopo la difficile vittoria per 2-3 contro il Frosinone, con la voglia di confermarsi e guardare con ottimismo alla sfida di Champions di mercoledì contro il Porto e continuare ad inseguire il quarto posto occupato dal Milan, distante solo un punto. I biancocelesti, invece, non hanno giocato l’ultima di campionato con l’Udinese a causa di intrecci di calendario tra calcio e rugby, ma martedì è scesa in campo in Coppa Italia proprio contro i rossoneri: un pareggio a reti bianche, ma in cui la squadra di Inzaghi ha cercato di tenere il pallino del gioco ed è andata più volte vicino al vantaggio.

GLI SCHIERAMENTI – Il trasformista è Di Francesco, l’integralista, invece, in questo caso è Simone Inzaghi. Dopo aver affrontato l’ultimo derby con il 4-2-3-1, infatti, il tecnico giallorosso è pronto a cambiare nuovamente: spazio al 4-3-3, con la mediana formata dal trio italiano De Rossi, Cristante e Pellegrini, Zaniolo messo esterno alto a destra, con El Shaarawy e Dzeko a completare il tridente offensivo. In difesa Fazio, Marcano e Jesus si occupano il posto accanto a Manolas, con Florenzi che torna sull’out di destra. Come già detto, Inzaghi conferma il classico 3-5-2, senza particolari sorprese. In porta Strakosha, davanti a lui ballottaggio tra Luiz Felipe e Bastos, con Acerbi e Radu a completare il terzetto difensivo. Sulla destra Marusic e Romulo si giocano un posto da titolare, a sinistra pronto Lulic, mentre al centro confermati Parolo, Leiva e Milinkovic-Savic. Davanti Immobile e Correa.

LA CHIAVE – All’andata la Roma fece una partita attendista, sorprendendo la Lazio che si aspettava che i giallorossi seguissero alla lettera uno dei dogmi principali della dottrina ‘DiFranceschiana’, vale a dire una costante aggressione verso avanti. Questo ha reso difficile per i biancocelesti di rendere funzionale la soluzione diretta attraverso lanci lunghi in profondità per la velocità di Immobile o per la dominanza aerea di Milinkovic-Savic. La continua ricerca della verticalità è una delle costanti tattiche della Lazio, ma non sono da sottovalutare altri fattori. Sono molto pericolosi, infatti, anche i movimenti tra le linee delle mezzali e di Correa, oltre all’organizzazione delle transizioni positive, all’interno delle quali si ricerca la ripartenza veloce in campo aperto. La Roma dovrà sfruttare le debolezze dei biancocelesti in fase difensiva si è dimostrata macchinosa nelle scalate, nonostante l’uso di tre difensori centrali e due tornanti e concede spesso libertà a chi attacca il secondo palo e per gli inserimenti in area dei centrocampisti. Fondamentale, dunque, il ruolo delle mezzali e dei calciatori con maggior vocazione nell’inserimento senza palla al piede, oltre ovviamente al lavoro di Edin Dzeko che dovrà attirare su di sé le attenzioni della retroguardia della Lazio per aprire gli spazi giusto per colpire. Di Francesco sa come si fa, a meno che Inzaghi non abbia imparato la lezione delle ultime tre sfide. Parola al campo.

Alessandro Tagliaboschi

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