Stadio della Roma, si riparte dalla Convenzione Urbanistica

Redazione RN
19/10/2019 - 11:11

Foto Getty
Stadio della Roma, si riparte dalla Convenzione Urbanistica

STADIO ROMA – La Roma vuole accellerare i tempi. Pallotta è stufo di attendere ancora. La società ha bisogno degli introiti dello stadio per crescere e avere meno difficoltà dal punto di vista economico.

SITUAZIONE STADIO –  Ci sono novità per quanto riguarda lo stadio tanto voluto dal presidente Pallotta. Come scrive La Gazzetta dello Sport, il Campidoglio ha spedito alla Roma i punti fondamentali della Convenzione Urbanistica. Impegni economici quasi doppi per i proponenti, divieto di edilizia residenziale, rifacimento di una parte delle tribune dell’ippodromo progettate dall’architetto Lafuente e il rispetto del principio di contestualità, salvo un’ulteriore verifica a un anno dall’apertura dello stadio a Tor di Valle. Come riporta Il Tempo, questi sono tutti i punti racchiusi in 31 articoli e 59 pagine. Ora i giallorossi stanno valutando ogni dettaglio, e l’auspicio è quello di trovare a breve una formula condivisa che sia approvata al più presto dal consiglio comunale. Poi il passaggio in Regione e l’apertura delle gare europee per i bandi. La migliore ipotesi è che la prima pietra sia posata nell’estate del 2020.




Vedi tutti i commenti (3)

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*

    Tutti i commenti

  1. salvare il rudere delle tribune di amianto dell’ippodromo ahahahah manco si trattasse di un reperto di età antica. queste sono provocazioni. prendiamo in mano il progetto, accettiamolo e poi lo modifichiamo in corsa

    1. Purtroppo votate ma non sapete nulla di come funziona la normativa italiana. In base alla legge 42 ogni opera pubblica o di interesse pubblico che ha più di 70 anni è sottoposta a una verifica da parte della Sovrintenedenza per essere demolita. Se poi ha meno di 50 anni la stessa procedura deve essere eseguita se è stata progettata da un architetto di fama come Lafuente.
      Fino a pochi anni fa, prima della proposta dello stadio, il termine era 50 anni che poi è stato spostato a 70, non interessando le tribune di Tor di Valle e il Velodromo. Eurspa ha demolito di corsa il velodromo facendolo saltare in aria tra le proteste di tutti ,ma Parnasi non è stato altrettanto pronto ed è incappato nella richiesta della Eckberg di iniziare la procedura, che poi con la norma di salvaguardia, rende vigente il vincolo più che se fosse stato messo.
      La Eckberg è stata sostituita da Prosperetti che ha annullato senza spiegazioni la procedura concordando un contentino della presa in giro delle finte tribune. Ora Prosperetti è indagato e si è dimesso per presunta corruzione per questa vicenda.

  2. La pubblica amministrazione ha solo chiesto e non può fare altrimenti, quanto approvato in conferenza dei servizi e pertanto non modificabile.
    Peccato che sulla prima pagina del testo il comune battezza Eurnova “promissaria acquirente”quindi non è proprietaria come prescrive per il proponente la legge sugli stadi.
    Il gioco delle tre carte è finito.
    Nel testo poi non c’è traccia del Ponte dei Congressi che è considerato esistente in tutte le simulazioni di viabilità, ma che non si sa quando mai sarà realizzato, mentre il TU Edilizia, legge 380/01 prevede che per potere essere considerata esistente una opera pubblica a carico del pubblico, deve essere completata entro 3 anni, altrimenti se serve prima la deve fare il privato a sua cura e spese.

Seguici in diretta su Twitch!

Leggi anche...