#Spiegatobene da… Damiano Benzoni: lo Shakhtar Donetsk, la colonia brasiliana ed il mito Lucescu

Alessandro Tagliaboschi
12/12/2017 - 20:10

#Spiegatobene da… Damiano Benzoni: lo Shakhtar Donetsk, la colonia brasiliana ed il mito Lucescu

#SPIEGATOBENE DA… – – Analizzare, approfondire, sviscerare, insomma… spiegare bene. È questo l’intento della rubrica di Romanews.eu che vi offre una nuova chiave di lettura per capire a fondo l’argomento del giorno in casa Roma. Lo faremo attraverso l’opinione di un personaggio illustre, del mondo del calcio e non. Oggi è il turno di Damiano Benzoni, caporedattore della sezione sportiva di East Journal.

L’AVVERSARIO – “Lo Shakhtar dopo un paio di anni che aveva allentato il proprio dominio a livello nazionale sta tornando con Fonseca, sembra esser davvero in forma, ha vinto tutte e tre le coppe nazionali e ha dato 13 punti di distacco alla Dynamo Kiev. E’ una squadra ben organizzata che sa adottare il proprio gioco a secondo della competizione che affronta. In Europa gioca un calcio più difensivo, in casa è un osso duro da affrontare, quest’anno ha vinto tutte e tre le partite in Champions con City, Feyenoord e Napoli. E visto il passato, la Roma ne sa qualcosa”.

I FATTORI AMBIENTALI E LA SOSTA – “Charkiv è in una zona orientale dell’Ucraina, quindi dobbiamo aspettarci temperature molto rigide. La sosta del campionato ucraino porta comodità allo Shakhtar nella preparazione della partita, essendo ufficialmente in vacanza fino al 12 gennaio, avrà modo di concentrarsi unicamente sulla gara contro la Roma, avendo impegni agevoli nei giorni precedenti in campionato. La lontananza dallo stadio di casa può essere un fattore? Con il trasferimento a Charkiv, è stata trovata una soluzione alternativa per far sì che possa esserci più seguito, più vicina alla base dei tifosi, visto che Leopoli era troppo lontana dalla sede originaria del club. E’ tornato ad esserci più calore intorno alla squadra e di conseguenza sono tornati anche i titoli”.

LUCESCU E LA COLONIA BRASILIANA –  “La ragione della presenza di tutti questi brasiliani si chiama Lucescu. Ha improntato la strategia sul caposaldo dell’acquisto di attaccanti brasiliani da accoppiare a  difensori ucraini provenienti dalle giovanili. Questa strategia è stata portata avanti da Fonseca, quindi la maggior parte della squadra è formata da questi due blocchi, più la punta Ferreyra che è argentina. Alcuni brasiliani addirittura stanno cercando di entrare nella nazionale Ucraina, viste le difficoltà di essere chiamati nella Selecao. Marlos, in questo senso ha già fatto questo tipo di percorso. Il campionato ucraino dà tutta la possibilità di crescere sia in ambito nazionale che europeo. Ferreyra ad esempio si era allontanato quando era scoppiato il conflitto nel 2014 ed era andato in Inghilterra. Lì ha faticato ed è tornato a casa allo Shakhtar e ora è un elemento fondamentale. E’ sicuramente un terreno fertile per tutti i giovani che vogliono lanciarsi, basti pensare a Willian, Fernandinho e Douglas Costa. La società è intenzionata a continuare questo percorso, Lucescu è rimasto un idolo per la squadra, addirittura gli verrà fatta una statua. Anche la scelta di Fonseca è un indicatore di come si voglia continuare sulla linea intrapresa dal tecnico rumeno”.

LA ROMA ED IL MATCH – “La Roma può passare il turno, lo Shakhtar è uno degli avversari più abbordabili ma non bisogna abbassare la concentrazione, perché è una squadra che può competere sullo stesso livello con le migliori d’Europa, si è visto con Napoli e City. Loro sono molto soddisfatti del sorteggio, ci considerano alla loro portata e sperano di poter replicare ciò che è sei anni fa, d’altronde quando ci eliminarono agli ottavi raggiunsero il loro miglior traguardo europeo. La Roma non deve assolutamente sottovalutare l’ avversario, che conosce il gioco dei giallorossi e punterà a sorprenderli in contropiede. Ci considerano una squadra offensiva, che concede però qualcosa di troppo in fase difensiva. Fondamentale sarà la gara dell’andata, dove la squadra di Di Francesco si troverà a battagliare in un ambiente difficile”.

Brozzesi-Tagliaboschi

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