#Spiegatobene da Guido Zappavigna. Il derby, la curva e uno stadio diventato triste

Redazione RN
01/12/2016 - 7:34

#Spiegatobene da Guido Zappavigna. Il derby, la curva e uno stadio diventato triste

#SPIEGATOBENE DA…GUIDO ZAPPAVIGNA  – Analizzare, approfondire, sviscerare, insomma…spiegare bene. E’ questo l’intento della nuova rubrica di Romanews.eu che vi offre una nuova chiave di lettura per capire a fondo l’argomento del giorno in casa Roma. Lo faremo attraverso l’opinione di un personaggio illustre, del mondo del calcio e non. Oggi è il turno di Guido Zappavigna, noto tifoso romanista e opinionista di Rete Sport.

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IL DERBY, LA CURVA E UNO STADIO DIVENTATO TRISTE SPIEGATI BENE DA…GUIDO ZAPPAVIGNA: “Il ricordo di un derby che ho visto? Quello della coreografia più bella del mondo, quello dello striscione ‘Ti Amo’. Poi ce ne sono stati tanti, anche quelli del Flaminio…Poi ricordo l’ultima coreografia, con tutte le facce dei capitani disegnate sugli stendardi: possiamo vantare capitani che sono stati attaccati a questa maglia come Totti, Giannini, De Rossi. Credo che le persone si identifichino in questi calciatori, soprattutto a Roma. Per quanto riguarda la situazione di oggi, voglio fare un applauso a tutti quei ragazzi che continuano per scelta a non entrare perché so quanto ci soffrono e spero che prima o poi questa situazione si risolva anche grazie a questa battaglia che stanno portando avanti contro tutto e tutti. Questa curva è sempre presente perché in trasferta si sente sempre il suo calore: ad esempio non ho mai visto tanta gente come a Bergamo, segno che la passione c’è così come la voglia di stare vicino alla squadra. Ma per una scelta di dignità e coerenza questi ragazzi non stanno entrando: non mi permetto di giudicare, l’importante è la loro dignità e la loro coerenza. Io credo che grazie a questo prima o poi la situazione si sbloccherà anche perché mi sembra che il nuovo prefetto abbia fatto dichiarazioni di apertura in questo senso. La Roma potrebbe fare una cosa ad effetto e andare a giocare a Rieti, a Terni o in qualche stadio che ti ospita perché sarebbe una cosa eclatante: così lo stadio Olimpico è triste. Il derby perde la sua essenza? Non solo Roma-Lazio, ma sono tutte le partite perché, prima che della squadra, tutti i bambini si sono innamorati dei colori del tifo e della gente che sta in curva. Tutti i match sono monchi, manca tanto. Penso che se si continua così il calcio muore: speriamo che si mettano una mano sulla coscienza”. 

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Marco Miele

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  1. trovo assai patetico ricorrere al trio indigeno per tentare di riportare la gente allo stadio. Le vie sono altre e la prima e’ mettere su una squadra vera. Ma i pezzi migliori – vedi Marquinhos, Romagnoli, etc. – giovani che avrebbero garantito l’avvenire senza peraltro svalutarsi, cono stati messi sulla bancarella e venduti.E molti altri giovani rischiano (stiamo arricchendo il Sassuolo?)
    Questa e’ ancora una volta la riprova della mancanza di stima della proprieta’ verso quello che e’ il nocciolo duro della tifoseria, quella tifoseria ambiziosa che da Sensi padre in poi e’ stata presa sempre per i fondelli.
    Che facciano pure uso delle “menti obese” by G. Dotto: non sanno i tapini che sono rimasti solo loro a costituire la maggioranza dei presenti.
    Siamo stufi dell’idolo di coccio e del suo egoismo, stufi di Daniele De Rossi che si sforza solo in prossimita’ del rinnovo , dopo aver guadagnato cifre assolutamente folli rispetto al suo valore.
    Ma parlotta vede solo lo stadio e la speculazione.

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