Spalletti: “È importante vincere, ma a volte è più importante resistere alle sconfitte” (FOTO)

Redazione RN
27/08/2016 - 19:00

Spalletti: “È importante vincere, ma a volte è più importante resistere alle sconfitte” (FOTO)

CONFERENZA STAMPA AS ROMA – Smaltita la delusione per la mancata qualificazione alla Champions League la Roma torna a concentrarsi sul campionato e alla sfida di domani contro il Cagliari. Come di consueto l’allenatore giallorosso, Luciano Spalletti, incontra la stampa per la conferenza di pre-gara.

Da Trigoria: Riccardo Cotumaccio
(In redazione: Golino)

CONFERENZA STAMPA

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Momento di tristezza infinito per il terremoto, ricordiamo che l’incasso dell’amichevole col S. Lorenzo verrà devoluto in beneficenza. E’ stata riattivata la formula del Football Cares, si possono dare oggetti personali da mettere all’asta per tutte le famiglie che stanno attraversando un momento difficilissimo. Torosidis non sarà convocato, Totti non sarà convocato per un problema alla caviglia sinistra. Poi c’è da valutare Juan Jesus che ieri ha preso una legnata in allenamento, è stato portato all’ospedale. Oggi fa allenamento a parte, vediamo quali sono le possibilità. Non ci sono altre situazioni“.

In che modo si riparte dopo la sconfitta di martedì?
Nel calcio spesso è importante vincere. A volte è più importante resistere alle sconfitte. Questo è un risultato di cui bisogna far tesoro. Ci porteremo dietro delle cose, ma poi non va dimenticato che bisogna andare oltre, raggiungendo i nostri tanti obiettivi. La sconfitta ci ha insegnato molte cose

Quali sono i punti di forza del Cagliari?
Rastelli ha messo su una squadra forte, la sa far giocare in più modi. L’anno scorso ha vinto col centrocampo a rombo, a Genova ha giocato col 3-5-2 restando in vantaggio quasi fino alla fine. Hanno Isla, Alves, calciatori forti, la squadra gioca un buon calcio. Sarà una partita da vincere sul campo proponendo qualcosa di meglio“.

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C’è l’ipotesi di una difesa a 3 sin dall’inizio?
“Le ipotesi ci sono sempre quando si ha una rosa con buoni calciatori. Le possibilità vanno tenute in conto. Io non vedo la situazione da dover per forza buttare all’aria tutto. Sulla difesa a 3 qualche volta c’abbiamo lavorato ma non riguarda l’imminenza”.

Dzeko può riposare?
“Davanti abbiamo tante soluzioni, a parte Francesco. Nel giochino dei ruoli doppi entrerà anche Ricci, che l’abbiamo usato poco. Le valutazioni si fanno in base al bene della squadra. Sono tutte possibili. Non mi sembra che Dzeko abbia fatto male in queste partite”.

Ha paura di una ripercussione psicologica sul gruppo dopo il k.o. col Porto?
“Basta essere dentro e si vede che i miei calciatori sono in movimento. Vogliono andare avanti, continuando a impegnarsi sul lavoro e sull’impegno messo nel periodo precedente. Meritano altre chance. Quella partita lì è figlia anche di episodi, non si può fare una valutazione obiettiva. Dobbiamo attraversare questo momento qui. Gli atteggiamenti dei miei professionisti hanno evidenziato che si sono messi tutto alle spalle, portadoci dietro le cose che ci ha insegnato questa sconfitta importante”.

In questi anni è capitato alla Roma di perdersi nel momento cruciale. Come si può risolvere questo problema di mentalità?
Io non ho mai parlato della mentalità. La mentalità va al di là di vittorie e sconfitte, si usa attraverso il buon senso, l’impegno, il movimento giornaliero continuo che uno deve esercitare per arrivare un obiettivo. Non è vincere sempre, ma impegnarsi sempre. Da quando ci sono io la Roma ha un suo modo di allenarsi, di stare insieme, di guardare a quelli che debbono essere gli obiettivi, al quotidiano di cui sono contento. Io sono orgoglioso di quello che hanno fatto fino a questo momento qui. Poi è chiaro che abbiamo commesso degli errori, io in primis, ma dobbiamo continuare a lavorare senza stravolgere niente. In questo caso è arrivato in un momento fondamentale, quindi ha più risalto. Poi ognuno racconti il film che vuol fare. Nell’esagerazione credi di parlare di un altro, ma in realtà racconti te stesso. Scrive degli altri ma dice tale e quale com’è fatto lui“.

Per la prima volta da quando sei tornato hai ricevuto critiche personali, anche sul piano delle scelte. Tornassi indietro, rifaresti tutte le scelte che hai fatto?
“Non mi ha mai dato beneficio farlo. Se il risultato è questo ho commesso degli errori. C’ho passato delle ore pensarci. Condivido con quelli che ho vicino quelli che sono i miei pensieri. Mi dispiace, c’è rammarico, ma si va allo step successivo. Si dà il contributo per trovare stimoli e obiettivi nuovi. Non si guarda indietro“.

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Sull’undici titolare torneresti indietro?
“Quando si perde si sbaglia sempre. Ho buoni calciatori, spesso anche doppi nei ruoli. In base alla formazioni che metto ho i miei risultati. Se vanno bene ho fatto un buon lavoro, in altro modo no. Quando si arriva in fondo all’anno si farà la conta dei risultati che ho fatto e si potrà discutere valutando e prendendo le decisioni. Ma questo vale per tutti, anche per i giornalisti come te che scrivono ogni giorno“.

Strootman riposa?
“Non c’è un tot di partite per lui, c’è il vederlo in allenamento insieme allo staff medico. Noi lo monitoriamo. Non dà alcun sintomo di dover metterci mano. Mi sembra che i tifosi abbiano apprezzato, quando la squadra è rimasta in nove, la sua prestazione. Lui ha fatto molto bene. Dobbiamo andare in quella direzione lì. Lo faremo giocare anche domani”.

Il portiere titolare?
“Io inizialmente ho fatto giocare Alisson perché Szczesny aveva bisogno di qualche giorno in più di preparazione. Di Alisson ora dobbiamo conoscere qualcosina in più. Li vedo tutti i giorni e so sempre cose in più per poi decidere senza nessun problema. Si devono abituare a dover essere scelti di volta in volta”.

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Dopo l’espulsione sono piovute critiche su De Rossi. Come sta?
“De Rossi sta bene, ha fatto vedere di essere in buona condizione come ci aspettavamo poi da una possibile prestazione sul campo. Lui è il primo ad essere dispiaciuto, ad essersi preso delle responsabilità. Lui, a contatto con noi, ha fatto vedere di sapere quello che è successo. Quando ci si tiene tanto ai risultati della Roma, come in questo caso qui, lui si prende un carico maggiore per troppi motivi. Per quello che è, che è stato e che vuole essere per la Roma. Si spiega male perché una delle valutazioni che deve fare un calciatore è quella di dover rimanere in undici in una partita di calcio, perché ti penalizza più di ogni altra cosa. Però gli è successo. Se c’è una scusante è che lui si gira un po’ mettendo il piede alto e perdendo di vista la vicinanza con l’uomo. Dovremo pagarne le conseguenze, ma va lasciato lì e bisogna andare avanti. Probabilmente è dipeso dal fatto che ci si tenesse troppo a questo incontro qui. Può succedere, nel calcio ho visto anche di peggio. Ci teniamo De Rossi e il suo futuro come possibilità di risanare tutto“.

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(FINE)

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Riccardo Cotumaccio

(In redazione: Golino)

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  1. Smaltita la delusione…ma dalla faccia in fotografia, col piffero che Spalletti ha smaltito. E ha perfettamente ragione.

  2. La società non ha soldi. Bisogna capirlo. Non ci sono soldi da investire. Per pianificare, programmare, comprare giocatori forti e vincere. Si va avanti alla giornata con proclami e belle parole per poi essere puntualmente smentiti e ridimensionati dai risultati sul campo. Questa squadra è monca: manca una punta di riserva, un terzino sinistro , un organizzatore di gioco e anche un esterno d’attacco ( Salah a gennaio starà fuori per 2 mesi x la Coppa d’Africa…). Ma Pallotta , Baldissoni , Spalletti e Sabatini parlano di scudetto e di Roma da Champions….
    Continuiamo a farci prendere per i fondelli….

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