• Spalletti non vuole alibi ** la Roma si compatta per ripartire

    25/09/2008 - 0:00

     
    Rialzarsi. E ripartire. La Roma è tornata oggi ad allenarsi a Trigoria dopo la trasferta di Genova. Nel pomeriggio la squadra è scesa in campo alle 15.40, con quaranta minuti di ritardo rispetto all’orario previsto. Spalletti ha voluto parlare con i propri ragazzi. Si è trattato di un colloquio sereno. Il tecnico ha ripercorso gli episodi della serata ligure, spiegando però di non voler cercare alibi o giustificazioni. È necessario che il cammino riprenda nella direzione giusta. Il gruppo deve compattarsi. Fuori dai cancelli del Fulvio Bernardini era presente qualche tifoso. Non adirato con i giocatori giallorossi, bensì nei confronti della terna arbitrale del Marassi. Christian Brighi e Massimo Biasutto, su tutti.
     
    Il guardalinee, peraltro, si era già reso co-protagonista di un altro errore di valutazione nei confronti dei romanisti. Nel dicembre del 2007, durante Livorno-Roma poi terminata 1-1, l’arbitro Rizzoli non convalidò la rete del vantaggio a De Rossi — per un presunto fallo di Juan — con la collaborazione proprio di Biasutto. Per l’episodio di ieri, al momento l’Aia sta valutando se infliggere una sanzione disciplinare al primo assistente del Ferraris.
     
    Rosella Sensi, nel dopogara, è stata dura. «Non sono ammissibili certi errori», ha spigato. Spalletti — notoriamente poco propenso a giudicare le decisioni dei direttori di gara — è stato un fiume in piena. «È un errore grossolano, clamoroso. Ce lo devono spiegare. È un’azione semplice da valutare, anche uno che fa il segnalinee a livello amatoriale lo vedrebbe», le parole del tecnico. Al contrario, Gasperini ha glissato. «Sono episodi, anche la punizione che ha portato al pareggio romanista era dubbia. Al limite sarebbe finita 3-2 per noi». Un’idea poco condivisibile. Anche dal neo genoano Ferrari. «Abbiamo visto tutti che il gol di Panucci era regolare», l’ammissione dell’ex giallorosso.
     
    Tanti sono stati i commenti in merito all’episodio, nel corso della giornata. Rimane complicato trovare una risposta esauriente. O molto semplice. «È stata una partita completamente stravolta dagli errori. La Roma non meritava soltanto il pareggio, ma la svista del fischietto è stata determinante ai fini del risultato», il commento — a Romanews.eu — di Carlo Longhi, moviolista della Rai. Al di là del decisivo abbaglio arbitrale, la squadra capitolina non ha tuttavia offerto una prestazione in linea con le attese. Anche per questo motivo, Pradè non ha manifestato ufficialmente un certo disappunto durante l’Assemblea di Lega a Milano. Forse, ne avrà discusso in via privata.
     
    Le colpe della sconfitta romanista non devono ricadere esclusivamente sulla coppia formata da Brighi & Biasutto. La Roma ancora una volta è apparsa molle, soprattutto in difesa. Riise, Loria e Panucci in rari casi hanno raggiunto la sufficienza, nelle pagelle dei quotidiani odierni. La retroguardia dovrà necessariamente migliorare, già da domenica prossima — stadio Olimpico, ore 15 — contro l’Atalanta. L’innesto di Mexes sarà fondamentale. Il francese dovrebbe tornare a disposizione dell’allenatore, a differenza di Pizarro e Tonetto — in campo contro il Bordeaux, verosimilmente —. Non sarà presente De Rossi, per l’espulsione raccolta a Genova. Si spera a Trigoria in un — insperato — ritorno di Totti. Sebbene Spalletti stesso abbia spiegato come «il vero Francesco lo si rivedrà fra uno o due mesi». Peraltro, il tecnico toscano sarebbe più tranquillo se durante la pausa per gli impegni delle Nazionali — 12 ottobre — i brasiliani rimanessero nella Capitale. Mai come in questi giorni, però, si percepisce nello spogliatoio giallorosso l’assenza del capitano dal rettangolo verde. Ma è troppo tardi per accorgersene adesso. Milito appartiene al passato. La Roma ora deve cercare di rialzarsi e ripartire. Al più presto.

     
    Benedetto Saccà
     

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