• Spalletti al centro del progetto Roma

    14/07/2009 - 0:00

     
    (Leggo) – A Brunico Luciano Spalletti s’è messo i guantoni e non solo perché ieri ha finito la partitella coi giornalisti in porta. Spalletti ha ricominciato la stagione come aveva iniziato con la Roma quattro anni fa: al centro del centro del progetto. Dopo l’annata sbagliata appena passata, il tecnico delle coppe e dei record in questi giorni ha fatto sentire il suo peso specifico che il ruolo gli dà e che la particolare situazione societaria amplifica. Insomma, Spalletti si sta riprendendo la Roma. Prima ha parlato direttamente e indirettamente coi media, anticipando l’incontro con Rosella Sensi in cui ha chiesto chiarezza a tutti i livelli. In attesa della società, l’ha fatta lui: con giornalisti, giocatori e tifosi. Nella prima conferenza di Riscone ha sgombrato i dubbi più velenosi schierandosi dalla parte di Rosella: «Andiamo avanti coi Sensi. Io non ho dubbi». L’aveva anticipato anche quando l’arrivo di Fioranelli sembrava imminente. Ha agito sul fronte interno chiedendo dei cambiamenti nello staff sanitario e situazioni più chiare anche da quel punto di vista: il fatto che in ritiro non ci siano gli infortunati Aquilani, Cicinho e Doni è un qualcosa che in questo senso aiuta.
     
    In passato Spalletti ha avuto a disposizione giocatori che non erano perfettamente guariti passando poi lui come colpevole di una ricaduta. Poi regole nuove coi giocatori, comunicate anche in conferenza: «Chi sarà squalificato per proteste farà tutta la settimana allenamenti doppi. Su un tasto batterò: bisogna tirare fuori il carattere. C’è grandissima qualità ed estetica, manca la sostanza». Tre giorni fa Spalletti ha rimproverato platealmente Pizarro perché “giocava troppo a tennis” tanto che il cileno è tornato negli spogliatoi imprecando. Più o meno la stessa cosa è successa con Okaka. Il fatto che Spalletti abbia agito così con quello che storicamente è il “suo” giocatore è ancora più significativo. E’ un modo per riprendere ben salde le redini anche il modulo: il 4-2-4 spariglia non solo posizioni e movimenti, ma anche l’animo dei giocatori. Dà stimoli. Cassetti l’ha detto: «Vediamo che si sta inventando Spalletti quest’anno». Ai tifosi, poi, l’allenatore ha parlato chiaro: «Più tensione c’è meno si lavora bene» riferendosi alla contestazione. A Brunico Spalletti s’è rimesso i guantoni e ha cominciato a parare tutto: a ben guardare, allora, non è cambiato niente.

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