SABATINI: “Taglio degli stipendi? L’accordo deve essere guidato dai giocatori”, NISII: “Vorrei vedere un’Europa più unita”
SENTI CHI PARLA ALLE RADIO – La rubrica di Romanews.eu “Senti chi parla… alle radio” è lo spazio quotidiano in cui potete leggere i commenti sul mondo Roma di speaker e opinionisti protagonisti dell’etere romano raccolti dalla nostra Redazione.
Piero Torri a Tele Radio Stereo: “Sono contento che i tifosi di calcio abbiano capito che non è ancora il momento di ricominciare a giocare. Ora bisogna solo avere pazienza e rispettare le regole, in modo da bloccare l’epidemia. Quando l’emergenza sarà finita, allora si potrà riprendere con la vita di tutti i giorni. L’Europa è quella che sta uscendo peggio da questa storia”.
Federico Nisii a Tele Radio Stereo: “L’Europa dovrebbe essere unita in un’emergenza del genere. Invece vedo una spaccatura tra i Paesi del Sud e quelli del Nord. Non è importante che alcuni siano più coinvolti di altri, bisognerebbe remare tutti dalla stessa parte. La situazione in Lombardia è drammatica, servirà ancora del tempo prima di tornare alla normalità”.
Sandro Sabatini a Radio Radio Mattino: “Taglio degli stipendi? L’accordo deve essere pilotato dei giocatori. Si balla sul 20-30%. Ci vuole un atto di volontà da parte di tutti. Bisogna fare un discorso diverso sulle fasce meno protette: credo che possa bastare il sacrificio dei giocatori di Serie A e B”.
Matteo Raimondi a Radio Radio Mattino: “Sul taglio degli stipendi vanno fatti dei discorsi distinti tra il calcio dei dilettanti e quello dei professionisti”.
Roberto Pruzzo a Radio Radio Mattino: “Io darei la facoltà alle società di mettersi d’accordo con i propri tesserati. In Germania lo stanno facendo e sarebbe la strada più percorribile, ma forse non c’è la volontà di fare una cosa del genere. Non so se è una proposta valida ma è di buon senso”.
Nando Orsi a Radio Radio Mattino: “Sul taglio degli stipendi è molto difficile decidere, soprattutto quando i giocatori devono aiutare le proprie società. E’ un problema che deve risolvere anche l’Associazione italiana calciatori”.
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