ROMA-NAPOLI 2-1: Le Pagelle
dallo stadio Olimpico di Roma
Federico Scarponi
Missione compiuta. Contro il Napoli arriva la terza vittoria
per la Roma targata Ranieri. Un successo che allOlimpico contro i partenopei
mancava da oltre 9 anni. Totti, migliore in campo per distacco, mette ossigeno
nei polmoni di una classifica che inizia a somigliare al valore della squadra.
Ottime le prove di Burdisso e Riise, gli uomini di carattere di questa Roma.
Più che positivi anche Perrotta e Faty. Pizarro e Lobont da dimenticare.
JULIO SERGIO S.V.:
15 minuti da spettatore. Lascia mestamente per un problema ad un flessore della
coscia destra.
LOBONT 4,5: se
qualcuno si chiedeva come mai il romeno non avesse giocato nemmeno un minuto in
giallorosso, oggi ha avuto la risposta che attendeva. Al primo tiro in porta di
Lavezzi, tuttaltro che irresistibile, lex numero uno della Dinamo Bucarest
manca clamorosamente lintervento regalando la rete del vantaggio al Napoli.
Poco reattivo causa un evidente ritardo di condizione. Esordio da dimenticare. Con
Artur ormai fuorigioco, non resta che augurarsi un pronto recupero di
Doni.
MOTTA S.V.: uno dei
più vivi e reattivi della Roma, parte ancora titolare. Dopo soli 11 minuti è
però costretto ad uscire dal campo in seguito ad uno scontro di gioco con Contini.
Sfortunato.
CASSETTI 5,5: ha
loccasione del riscatto ma non fa meglio rispetto alle ultime deludenti
prestazioni. Sbaglia spesso il piazzamento in fase di copertura lasciando agli
avversari delle invitanti praterie. Non è un caso se le azioni migliori del
Napoli, gol compreso, arrivino tutte da quella parte. Un po meglio nella
ripresa, quando chiude a ripetizione su Datolo e Hamsik.
ANDREOLLI 6: dopo la
prima di campionato col Genoa qualcuno ne aveva denunciato la scomparsa. Torna,
non troppo a sorpresa, contro il Napoli complici le contemporanee assenze di
Juan e Mexes infortunati. Buona prova per il giovane centrale classe 86 che
probabilmente meriterebbe di trovare più spazio.
BURDISSO 6,5: non
importa chi sia il suo compagno di reparto. Il mastino argentino è sempre il
migliore della linea difensiva di cui ormai è leader incontrastato. Se gli altri avessero metà del suo carattere e della sua voglia,
vedremmo di certo unaltra Roma. Forse quella che ha in testa Ranieri.
RIISE 6,5: insieme a
Burdisso incarna al meglio il credo del tecnico testaccino: grinta, tanta corsa
e giocate semplici. Attento in difesa, prova ogni tanto a rendersi pericoloso
con qualche punizione o conclusione dalla distanza.
CERCI 5: sfrutta
poco la sua velocità. È uno dei pochi in grado di saltare luomo ma non lo fa
quasi mai. In fase difensiva mostra evidenti difficoltà. Datolo e Hamsik lo
fanno dannare. Nelloccasione del gol, buca
lintervento sul centrocampista slovacco. Dovrà lavorare ancora molto. Ranieri gli risparmia la ripresa.
FATY 6,5: entra allinizio del secondo tempo e si presenta subito
con una buona percussione sulla destra che però nessuno dei compagni accompagna
a centro area. Ha personalità da vendere il centrocampista transalpino: al 30
prova un destro al volo ad incrociare che sfiora il palo alla destra di De
Sanctis. Le esperienze in Germania e Francia hanno giovato al numero 14
giallorosso nel quale Ranieri sembra credere molto.
DE ROSSI 6,5: lascia
la fascia a Totti e torna capitan futuro. Condizione in crescita. Lavora
tanto, sottotraccia, per la squadra, recuperando moltissimi palloni con un
pressing a tutto campo. Un peccato vederlo troppo spesso confinato al limite dellarea
giallorossa.
PIZARRO 5: una
valanga di errori. Scandisce con precisione i ritmi del centrocampo partenopeo
anziché di quello giallorosso. Quasi tutti i contropiedi dei campani partono infatti dai suoi piedi. Distratto ed abulico, non è di certo in uno stato psico-fisico di forma
eccezionale.
PERROTTA 6,5: sta
tornando il centrocampista apprezzato al mondiale di Germania. Corre tantissimo e sfiora la rete al 74 col solito inserimento centrale
di testa su punizione dalla trequarti destra di Pizarro. Prezioso.
TOTTI 8: dopo il
turno di riposo forzato in Europa League per problemi alla schiena, il numero dieci
si riprende di diritto la fascia da capitano. E lo fa a modo suo, con una
doppietta che permette alla Roma di ribaltare una partita iniziata col piede sbagliato. 184 gol in serie A.
Come Batistuta. A dispetto di maglie rispedite al mittente, mostra per
lennesima volta la sua generosità e lamore per questi colori restando in
campo nonostante un ginocchio dolorante.
Semplicemente il miglior giocatore nella storia della Roma.
VUCINIC 6,5:
prosegue il digiuno lungo 2 mesi.
Ha però il merito di mettere in mezzo il pallone che – passando per i piedi di
Perrotta prima e di Totti poi – consente ai giallorossi di pareggiare ed avviare
la rimonta. Nella ripresa, dopo il raddoppio, si fa catalizzatore dei lanci che
arrivano dalle retrovie. Difende palloni importanti e consente alla squadra
di salire ed amministrare. Qualche errore di troppo in fase di appoggio, ma si sobbarca un lavoro di
rientri e di copertura davvero sfiancante.
RANIERI 6: dopo
undici minuti è costretto a sostituire Motta con Cassetti. Dieci più tardi si
ferma anche Julio Sergio. Ma la Roma ha i suoi occhi e nonostante la sfortuna continua a lottare, preferendo la sciabola al fioretto. La difesa capitola soltanto per un errore del
debuttante Lobont. A metà gara esaurisce anche lultima sostituzione inserendo – con coraggio ed un pizzico di incoscienza – Faty al posto di uno spento Cerci. Il giovane francese lo ripaga con una prestazione di rilievo. La sua mano su questa Roma si inizia a vedere. L’ennesima rimonta lo sta a testimoniare.