• ROMA-NAPOLI 2-1: Le Pagelle

    04/10/2009 - 0:00

    dallo stadio Olimpico di Roma

    Federico Scarponi

     

    Missione compiuta. Contro il Napoli arriva la terza vittoria
    per la Roma targata Ranieri. Un successo che all’Olimpico contro i partenopei
    mancava da oltre 9 anni. Totti, migliore in campo per distacco, mette ossigeno
    nei polmoni di una classifica che inizia a somigliare al valore della squadra.
    Ottime le prove di Burdisso e Riise, gli uomini di carattere di questa Roma.
    Più che positivi anche Perrotta e Faty. Pizarro e Lobont da dimenticare.

     

    JULIO SERGIO S.V.:
    15 minuti da spettatore. Lascia mestamente per un problema ad un flessore della
    coscia destra. 

     

    LOBONT 4,5: se
    qualcuno si chiedeva come mai il romeno non avesse giocato nemmeno un minuto in
    giallorosso, oggi ha avuto la risposta che attendeva. Al primo tiro in porta di
    Lavezzi, tutt’altro che irresistibile, l’ex numero uno della Dinamo Bucarest
    manca clamorosamente l’intervento regalando la rete del vantaggio al Napoli.
    Poco reattivo causa un evidente ritardo di condizione. Esordio da dimenticare. Con
    Artur ormai fuorigioco, non resta che augurarsi un pronto recupero di
    Doni. 

     

    MOTTA S.V.: uno dei
    più vivi e reattivi della Roma, parte ancora titolare. Dopo soli 11 minuti è
    però costretto ad uscire dal campo in seguito ad uno scontro di gioco con Contini.
    Sfortunato.

     

    CASSETTI 5,5: ha
    l’occasione del riscatto ma non fa meglio rispetto alle ultime deludenti
    prestazioni. Sbaglia spesso il piazzamento in fase di copertura lasciando agli
    avversari delle invitanti praterie. Non è un caso se le azioni migliori del
    Napoli, gol compreso, arrivino tutte da quella parte. Un po’ meglio nella
    ripresa, quando chiude a ripetizione su Datolo e Hamsik.

     

    ANDREOLLI 6: dopo la
    prima di campionato col Genoa qualcuno ne aveva denunciato la scomparsa. Torna,
    non troppo a sorpresa, contro il Napoli complici le contemporanee assenze di
    Juan e Mexes infortunati. Buona prova per il giovane centrale classe ’86 che
    probabilmente meriterebbe di trovare più spazio.

     

    BURDISSO 6,5: non
    importa chi sia il suo compagno di reparto. Il mastino argentino è sempre il
    migliore della linea difensiva di cui  ormai è leader incontrastato. Se gli altri avessero metà del suo carattere e della sua voglia,
    vedremmo di certo un’altra Roma. Forse quella che ha in testa Ranieri.

     

    RIISE 6,5: insieme a
    Burdisso incarna al meglio il credo del tecnico testaccino: grinta, tanta corsa
    e giocate semplici. Attento in difesa, prova ogni tanto a rendersi pericoloso
    con qualche punizione o conclusione dalla distanza. 

     

    CERCI 5: sfrutta
    poco la sua velocità. È uno dei pochi in grado di saltare l’uomo ma non lo fa
    quasi mai. In fase difensiva mostra evidenti difficoltà. Datolo e Hamsik lo
    fanno dannare. Nell’occasione del gol, buca
    l’intervento sul centrocampista slovacco. Dovrà lavorare ancora molto. Ranieri gli ‘risparmia’ la ripresa.

     

    FATY 6,5:  entra all’inizio del secondo tempo e si presenta subito
    con una buona percussione sulla destra che però nessuno dei compagni accompagna
    a centro area. Ha personalità da vendere il centrocampista transalpino: al 30’
    prova un destro al volo ad incrociare che sfiora il palo alla destra di De
    Sanctis. Le esperienze in Germania e Francia hanno giovato al numero 14
    giallorosso nel quale Ranieri sembra credere molto.

     

    DE ROSSI 6,5: lascia
    la ‘fascia’ a Totti e torna capitan futuro. Condizione in crescita. Lavora
    tanto, sottotraccia, per la squadra, recuperando moltissimi palloni con un
    pressing a tutto campo. Un peccato vederlo troppo spesso confinato al limite dell’area
    giallorossa.

     

    PIZARRO 5: una
    valanga di errori. Scandisce con precisione i ritmi del centrocampo partenopeo
    anziché di quello giallorosso. Quasi tutti i contropiedi dei campani partono infatti dai suoi piedi. Distratto ed abulico, non è di certo in uno stato psico-fisico di forma
    eccezionale.

     

    PERROTTA 6,5: sta
    tornando il centrocampista apprezzato al mondiale di Germania.  Corre tantissimo e sfiora la rete al 74’ col solito inserimento centrale
    di testa su punizione dalla trequarti destra di Pizarro. Prezioso.

     

    TOTTI 8: dopo il
    turno di riposo forzato in Europa League per problemi alla schiena, il numero dieci
    si riprende di diritto la fascia da capitano. E lo fa a modo suo, con una
    doppietta che permette alla Roma di ribaltare una partita iniziata col piede sbagliato. 184 gol in serie A.
    Come Batistuta. A dispetto di maglie rispedite al mittente, mostra per
    l’ennesima volta la sua generosità e l’amore per questi colori restando in
    campo nonostante un ginocchio dolorante. 
    Semplicemente il miglior giocatore nella storia della Roma.

     

    VUCINIC 6,5:
    prosegue il digiuno lungo 2 mesi. 
    Ha però il merito di mettere in mezzo il pallone che – passando per i piedi di
    Perrotta prima e di Totti poi – consente ai giallorossi di pareggiare ed avviare
    la rimonta. Nella ripresa, dopo il raddoppio, si fa catalizzatore dei lanci che
    arrivano dalle retrovie. Difende palloni importanti e consente alla squadra
    di salire ed amministrare. Qualche errore di troppo in fase di appoggio, ma si sobbarca un lavoro di
    rientri e di copertura davvero sfiancante.

     

    RANIERI 6: dopo
    undici minuti è costretto a sostituire Motta con Cassetti. Dieci più tardi si
    ferma anche Julio Sergio.  Ma la Roma ha i suoi occhi e nonostante la sfortuna continua a lottare, preferendo la sciabola al fioretto. La difesa capitola soltanto per un errore del
    debuttante Lobont. A metà gara esaurisce anche l’ultima sostituzione inserendo – con coraggio ed un pizzico di incoscienza – Faty al posto di uno spento Cerci. Il giovane francese lo ripaga con una prestazione di rilievo. La sua mano su questa Roma si inizia a vedere. L’ennesima rimonta lo sta a testimoniare. 

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