• Roma, i tifosi a Pellegrini: “Fai fare pace a Fonseca e Dzeko”

    Alessandro Tagliaboschi
    25/01/2021 - 6:55

    Foto Tedeschi
    Roma, i tifosi a Pellegrini: “Fai fare pace a Fonseca e Dzeko”

    ROMA FONSECA DZEKO PELLEGRINI – Nella peggiore delle ipotesi, se anche la Juventus dovesse battere il Napoli nel recupero, la Roma chiuderà il girone d’andata almeno al quarto posto con 37 punti, 38 sul campo. Risultati in linea con gli obiettivi di inizio stagione: con la vittoria contro lo Spezia e la sconfitta della squadra di Gattuso è tornato finalmente il sereno in casa giallorossa. Ecco perché sui social, come riporta Gazzetta.it, a gran voce, tutti chiedono: “Chiudete la questione tra Dzeko e Fonseca e ripartiamo”.

    Roma, scontro Fonseca-Dzeko: i tifosi chiedono aiuto a Pellegrini

    Protagonisti dei pensieri dei tifosi, nella domenica da spettatori, sono Paulo Fonseca, Edin Dzeko e Lorenzo Pellegrini. A lui la gente chiede di fare da paciere: con il tecnico ha un rapporto stretto, il numero 9 lo considera un fratello, non ci sarebbe persona migliore per ricucire lo strappo. “Altrimenti – uno dei messaggi più ricorrenti – la Roma provi a vendere Edin o a scambiarlo con qualcun altro”. Nessuno, in sintesi, ha voglia che lo scontro si trascini a lungo, tutti vogliono invece che la Roma continui a giocarsela in campionato. E per questo in tanti, oggi, si scusano con Fonseca per le durissime critiche delle ultime settimane. Gli viene ancora chiesto “un salto di qualità nelle partite contro le grandi” ma, al tempo stesso, gli si riconosce “di essere sempre andato dritto per la propria strada”. Fienga, ma soprattutto Pinto e Ryan Friedkin, i dirigenti che sono più vicini alla squadra, hanno il duro compito di trovare una soluzione perché in fondo la maggior parte dei romanisti non è ancora pronta a dire addio al terzo miglior bomber della loro storia.

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    1. È ora che Pinto e Fienga facciamo il proprio lavoro ed evitino di esporre la Roma al fuoco incrociato di stampa e media.
      Come sostiene Panucci, certi screzi sono normali e ciò che fa la differenza è la modalità con la quale vengono gestiti.
      Sotto questo aspetto la società deve crescere ancora molto.
      Il tempo delle parole è finito: ora servono i fatti

    2. Prendere esempio dall’Atalanta, avevano un signore che pensava di valere metá squadra da solo. Lo hanno messo a cuccia e sono rinati. Cosí si fa, il pennellone per dirla in maniera educata é semplicemente indisponente, con quello che guadagna dovrebbe impegnarsi a prescindere e non giocare contro l’allenatore

    3. I giocatori TUTTI dovrebbero sapere che la società per la quale giocano è un azienda e loro sono dei dipendenti con tutti i diritti e i doveri che questo tipo di rapporto comporta. Alcuni atteggiamenti passati di considerare TRIGORIA come casa propria e permettersi azioni che in una normale azienda non sarebbero stati tollerati, anche solo nelle intenzioni, hanno determinato l instaurarsi di una percezione molto distorta delle regole. È necessario ristabilire il rispetto dei ruoli e il senso di responsabilità

    4. Non è Pellegrini a dover fare da pacificatore, è la Proprietà che DEVE far sedere gli attori protagonisti (entrambi colpevoli, a titolo diverso) intorno ad un tavolo, per chiarire e ricomporre una situazione in cui la vittima è solo la Roma.
      Ognuno ridimensioni il proprio ego e abbandoni gli interessi di parte per il bene di tutti.
      Forza Roma

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