Fienga fa chiarezza: “Revoca Tor di Valle? Se non arriva in 15 giorni niente stadio”

Teresa Tonazzi
10/07/2021 - 8:01

Fienga fa chiarezza: “Revoca Tor di Valle? Se non arriva in 15 giorni niente stadio”

ROMA FIENGA TOR DI VALLE – Il Ceo della Roma Guido Fienga ha rilasciato un’intervista a La Repubblica in cui chiarisce la questione legata a Tor di Valle, in attesa della revoca dell’interesse pubblico sul progetto che la Roma ha ormai accantonato. E poi anche un commento sull’attuale situazione dello stadio capitolino. Queste alcune delle dichiarazioni dell’amministratore delegato giallorosso:

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Fienga parla di Tor di Valle

“Se il Campidoglio non arriverà alla revoca dell’interesse pubblico sul vecchio progetto, sarà impossibile parlare del nuovo. O il voto in aula sulla delibera già approvata in giunta arriverà nelle prossime due settimane oppure ci vorranno almeno altri 12 mesi prima di discuterla. Se passerà ancora un anno, perderemo sia l’interesse degli investitori sul progetto che l’onda del Recovery Plan e della ripartenza post-Covid. Se così sarà, piuttosto che ricascare in un procedimento lunghissimo, i tifosi dovranno rinunciare all’idea di avere anche il nuovo stadio. La nuova proprietà della Roma, dopo una scrupolosa analisi, ha ritenuto la strada Tor di Valle non più sostenibile. Eurnova minaccia causa? Siamo tranquilli. Sono passati 8 anni. Il progetto era stato sostenuto dalla società con la genuina intenzione di far crescere la società. Purtroppo il mondo nel frattempo è cambiato e quell’operazione non porta più nessun vantaggio al club. A Tor di Valle non andremo mai. Vogliamo diventare promotori di un impianto sostenibile, che venga incontro alle esigenze dei tifosi. Le ipotesi in campo? Sono state proposte altre aree (in pole ci sarebbe Pietralata, ndr) di fascino. Ma siamo bloccati.”.

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  1. E’ un gioco delle parti condiviso.Nè il comune,né la Roma vogliono fare lo stadio.Mi domando cosa è venuto a fare Scalera alla Roma e perché ce l’hanno chiamato.Evidentemente per chiudere qualsiasi discorso promozionale sia al vecchio che ad un nuovo progetto.Fienga è stato chiarissimo ed è l’unico che ha fatto capire le vere intenzioni di entrambe le parti in causa.

  2. Crepuscolo pallottiano. È caduto nella “supercazzola” della Raggi ed ora vediamo quanto sbagliata sia stata la scelta del bostoniano. E i P-boys ci sono arrivati come al solito con dieci anni di ritardo. Spolverate i seggiolini dell’Olimpico perchè li useremo ancora a lungo

    1. Il tuo di crepuscolo è pari alla vendita della A.S. Roma ai Friedkin ma ancora non te ne sei accorto. Ti ricordo f.i. che il progetto giusto o sbagliato da € 1.1 M (ed M è miliardi) è stato presentato ed erano cominciati e finiti i carotaggi dell’area. Poi i nostri politici hanno fatto altro e te ovviamente da laziale quale sei li ringrazi! Prima di scrivere, pensa se sei in grado di pensare altrimenti taci per non far capire che sei anche ignorante.

  3. la vecchia gestione della asroma che ha fatto passare come necessario lo stadio, appresso i media, il comune vuole valorizzare quello che già c’è, dando i due stadi in comodato d’uso.
    Idea che non dispiace alle società.

  4. Il comune non può dare nessuno stadio perché non ne ha. L’olimpico è del coni e il Flaminio è un rudere. L’olimpico non te lo faranno mai ricostruire perché gli serve la pista di atletica e il Flaminio al massimo può contenere 25.000 spettatori. Uno stadio moderno e funzionale per la uefa deve avere almeno 40-50.000 posti… Il resto sono chiacchiere. Con la situazione attuale post covid di ridimensionamento,uno stadio è fantascienza.

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