Roma e Milan confermano le attese, **il ´piccolo diavolo´ colpisce ancora

12/01/2009 - 0:00

 
Agli occhi del pubblico super partes rimarrà soltanto come la partita dell’esordio italiano di David Beckham. Nella memoria dei romanisti sarà difficile cancellare l’altalena di sentimenti che si sono susseguiti nel corso dei novanta minuti. Per la ‘prima’ del 2009 Roma e Milan hanno scelto di regalare emozioni vere per soddisfare, come forse meglio non si poteva, le attese del pubblico. Gol, spettacolo, ritmi non altissimi ma grande ordine tattico con punte di assoluto godimento estetico. Come il primo gol di Vucinic. Come l’uno-due rossonero in quattro minuti. Come l’urlo esploso dai sessantacinquemila romanisti al pareggio del montenegrino. Sofferto, voluto e trovato quando molti avevano già smesso di sperare. Il 2009 è iniziato con la Roma protagonista. Anche se per la vittoria bisognerà attendere ancora.
 
PICCOLO DIAVOLO – Cinque gol al Milan, quattro nelle ultime tre sfide. Basta il nome, Mirko Vucinic, per far venire le palpitazioni ai tifosi rossoneri. Che da quando Mirko si è messo a segnare contro di loro non hanno più vinto una partita contro la Roma. Due sconfitte, tutte marchiate dal numero nove giallorosso nei confronti della scorsa stagione. Solo un punto ieri, dopo aver accarezzato per venti minuti il sogno uscire dall’Olimpico con tre punti in tasca. Prima che il solito, piccolo diavolo giallorosso rispedisse all’inferno le speranze dei diavoletti meneghini con il 2-2 finale. Ancora una volta suo il punto sulla sfida. Come lo scorso anno. Come quattro anni fa. 15 maggio 2005, Vucinic giocava nel Lecce, al timone dei pugliesi c’era Zdenek Zeman e anche in quell’occasione finì 2-2. Proprio del montenegrino la firma sulla partita, quando alla fine della gara mancava giusto il tempo di un caffè. Quel giorno, quando Vucinic infilava per la prima volta la rete rossonera, giocava al fianco di Mirko un certo Marco Cassetti, che curiosamente era in campo anche in occasione del primo gol di Mirko al Milan con la maglia della Roma il 28 ottobre del 2007, e nel pari di ieri sera. Quasi un amuleto per il compagno, quando davanti c’è il Milan.
 
MAI ZERO A ZERO – Roma e Milan, le istituzioni del ‘bel calcio’ in Italia. Due scuole diverse, da una parte la ricerca della velocità e della giocata di prima. Dall’altra il palleggio insistito e il possesso di palla. Una sfida, tra queste due identità calcistiche, che non vuole saperne di finire senza gol. Bisogna tornare al 21 aprile del 2002 per trovare l’ultimo zeroazero. Si giocava a San Siro, i rossoneri erano lontani dalla lotta per il titolo mentre i giallorossi speravano di bissare il successo di dodici mesi prima. Ancelotti era alla prima stagione sulla panchina del Milan, mentre a Roma regnava Fabio I da Pieris. Il pareggio non serviva a nessuno, ma nessuno poteva perdere. Quella sera vinse la paura. All’Olimpico un Roma-Milan senza reti non si vede addirittura dal 18 dicembre 1994. Capello sedeva sulla panchina degli ospiti e Roma seguiva la legge di Mazzone. Era il Milan campione d’Europa che sette mesi prima aveva umiliato il Barcellona in finale di Coppa dei Campioni, mentre i capitolini uscivano dalla rivoluzione estiva firmata Franco Sensi che aveva portato in dote la coppia Fonseca-Moriero. Una partita che si annunciava come la sfida del rinascimento capitale all’anciene régime del nord, tanti i campioni in campo, tanti i bomber – da Balbo a Savicevic, da Fonseca a Simone – che affollavano le prime linee. Finì senza reti, inspiegabilmente o quasi. Da lì in poi nello stadio della capitale sette vittorie della Roma e tre del Milan, oltre a tre pareggi. Ma nessuno zero a zero. Una vera e propria maledizione delle reti bianche. Che il 2-2 di ieri non fa che confermare.
 
IMBATTUTI – Ancelotti e Spalletti, i leoni di gennaio. In questi giorni si è parlato molto del possibile scambio di panchine tra i due, favorito dalle battute di uno e dalle piccate risposte dell’altro. In realtà, più di scambi da fantacalcio, il vero tema di Roma-Milan doveva essere la scarsa propensione dei due ammiragli alle sconfitte dopo la sosta di Natale: imbattuti entrambi, anche se con sfumature diverse. Il timoniere giallorosso non ha mai riportato sconfitte nel primo mese dell’anno da quando è alla guida della Roma: nove vittorie e tre pareggi, sommando anche il punticino raccolto ieri contro il collega emiliano. Ancelotti invece, gode di un primato decisamente più singolare. È l’unico tecnico di serie A imbattuto nella gara di avvio dell’anno nuovo. Dieci vittorie – tra cui l’1-2 all’Olimpico del 2004 che di fatto costò lo scudetto alla Roma contro i rossoneri – e tre pareggi, incluso il 2-2 dell’Olimpico di ieri sera. Roma-Milan ha dunque confermato quanto si sapeva alla vigilia: la vena di Vucinic, l’astinenza da zeroazero, l’imbattibilità dei tecnici. Nulla di nuovo, nulla di sorprendente. Alla Roma non resta che ripartire, prendere il vento e navigare a vele spiegate verso la Sampdoria. Mercoledì è vicinissimo e il quarto posto ancora troppo lontano. Il 2009 è iniziato con la Roma protagonista. Ma per la vittoria non si può attendere ancora.

 
Matteo Pinci

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