• Roma-CSKA Sofia, analisi tattica: giallorossi padroni del campo, ma mancano cambio di passo e finalizzazione

    Redazione RN
    30/10/2020 - 12:14

    Foto Tedeschi
    Roma-CSKA Sofia, analisi tattica: giallorossi padroni del campo, ma mancano cambio di passo e finalizzazione

    ROMA CSKA SOFIA ANALISI TATTICA – La Roma non riesce a sfatare il tabù che non la vede vincere le prime due gare del girone europeo, ma quantomeno mantiene la testa del girone, perdendo l’occasione di mettere la qualificazione già in discesa, e beneficiarne in termini di turn over successivi; fermo restando il turn over praticato anche in serata, da una Roma sempre padrona del campo, per percentuali di possesso palla, supremazia territoriale e indice di pericolosità, circolazione palla fluida, che però stridono fortemente sul risultato finale; perché ai giallorossi questa sera sono mancate due delle componenti più importanti: il cambio di passo, e la finalizzazione, laddove la pazienza nel gestire il possesso per trovare sbocchi avrebbe dovuto essere gestito in maniera più risoluta da parte dei giocatori in campo.

    Roma-CSKA Sofia, analisi tattica: moduli e sviluppi di gioco

    Fonseca concede nuove chance ai protagonisti del primo tempo incolore di Berna, con Fazio“braccetto”di centro destra che ritrova Smalling nel terzetto arretrato completato da Kumbulla sul centro sinistra, con Bruno Peres e Spinazzola ai lati ad allargare il campo; in mezzo confermati Cristante e Villar mediani di Coppa, con Borja Mayoral al centro dell’attacco e Mkhitaryan e Carles Perez ai lati,nel consueto schieramento a piede invertito; per Morales un 4-4-1-1 con i due esterni di centrocampo molto offensivi, ma altrettanto disciplinati in fase di ripiegamento, in una sorta di mutuo soccorso che denota spirito di corpo tra compagni di squadra, e disponibilità al sacrificio.

    Si scontrano due filosofie di gioco differenti, una dai ritmi cadenzati, l’altra verticale e pratica

    La Roma, che si prende campo e gara subito, costruisce bassa, e supera sempre agevolmente la prima linea di pressing attuata dai due attaccanti bulgari che cercano di schermare le linee di passaggio centrali verso Cristante e Villar, obbligando il CSKA ad abbassarsi e a difendere coi reparti molto serrati, specie centralmente, in una sorta di 4-5-1 col ripiegamento della seconda punta; per la Roma entrare nella metà campo degli uomini di Morales è sempre agevole, con Bruno Peres, ma soprattutto Spinazzola a sinistra sempre puntuale, che sfruttano gli spazi dove spesso scivolano in ritardo gli esterni difensivi Vion e Mazikou; la densità che il CSKA cerca di creare centralmente è agevolata dalla fisicità dei suoi mediani, così come una volta riconquistata palla l’innesco immediato ricercato è la palla in verticale, con i due esterni di centrocampo subito offensivi e pronti a sistemarsi sulla linea difensiva dei giallorossi; il calcio del CSKA ha molti punti in comune con quello tedesco, e con molte realtà dell est europeo, con continuo gioco a muro, gioco dove vedo, con la sequenza palla avanti/palla scaricata al sostegno/palla nuovamente in verticale, e con linee di passaggio molto penetranti, tante imbucate e buon movimento tra le linee; la Roma invece gioca il suo calcio cadenzato, paziente, legato al palleggio e alla circolazione palla, con il fraseggio centrale, e Mkhitaryan e Carles Perez che vengono dentro al campo a giocare liberando le corsie esterne per Bruno Peres, ma soprattutto Spinazzola, che a sinistra si va a giocare l’ 1 contro 1 sistematico per guadagnare la linea di fondo; e qui si presenta la prima criticità della serata, perché nonostante una manovra di aggiramento fluida, e la possibilità di guadagnare la linea di fondo, le letture e le scelte del passaggio finale sono sempre infelici, venendo a mancare l’ultimo passaggio; se a ciò si aggiunge un Borja Mayoral troppo fuori dal gioco, e poco sollecitato dai compagni, e una manovra che seppur agevole e fluida soffre di strappi e cambio di passo, il risultato fatica a sbloccarsi fino all’intervallo.

    Ripresa in ascesa con forcing che non da frutti, si continua a sbagliare scelte e rifiniture

    si riparte con la staffetta classica, Pedro per Mkhitaryan, Karsdorp a destra per Spinazzola (Bruno Peres va a sinistra) con Fazio autore di una buonissima gara come proposta offensiva, come braccetto di centro destra, che accompagna sempre l’azione quando i giallorossi prendono campo; la Roma attua una pressione media, che le consente di lavorare sulla riconquista alta, un fondamentale che le consentirà numerosissimi break in mezzo al campo per tutti i 90 minuti; i cambi del secondo (Jesus per Smalling al rientro, con Kumbulla che va al centro, Dzeko per Borja Mayoral),e la superiorità schiacciante, non sortiscono l’effetto sperato, e il CSKA può uscire indenne dall’assedio che i giallorossi producono soprattutto nella seconda parte della ripresa, con ancora una volta errori nelle scelte e scarsa cattiveria sotto porta, e una mancanza di cambio passo.

    Maurizio Rafaiani

    Vedi tutti i commenti (8)

    Scrivi un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


    *

      Tutti i commenti

    1. Bruno Peres e klasdrop in fase difensiva sono imbarazzanti.
      Meglio far giocare 2 primavera.
      Mayoral inesistente,
      dzeko si mangia come al solito un gol incredibile,questi gol un campione lì fa a occhi chiusi.
      Si è rischiato pure di perdere.

      1. Nicola quando si entra in campo si rischia sempre di perdere, altrimenti non avrebbe senso giocare, guarda l’Italia contro la Corea del sud.
        Pensa che invece io ho visto dei miglioramenti negli esterni bassi, specialmente in Bruno Peres.

    2. Se non si tengono in campo 2 punte centrali almeno in partite come questa, considerando che Dzeko fa il meglio lontano dalla porta, non capisco come si voglia finalizzare

    3. Così padroni del campo che in casa, contro una squadra livello serie B, rischi di prendere 2 o 3 gol, creando nel complesso poco. Padroni del campo, avoja.

    4. Il GIOCO della ROMA è sterile e compassato. Mille passaggini che portano,come visto anche ieri, i giocatori a 3 metri dal portiere….SENZA TIRARE. Allora preferisco i lanci del Milan su Ibrahimović e la foga dei rossoneri nell’attaccare e recuperare palloni. Rende sicuramente di più e si vede.

    5. Vorrei dire a Fonseca che il turnover lo può fare lo stesso, mettendo dall’inizio non più di 2 riserve e cercando di mettere cosi in cassaforte il risultato. Poi, con la possibilità di fare 5 cambi, ecco che il turnover è bello che fatto.

    6. Serve ora aggiustare centrocampo e soprattutto un attacco inesistente, o meglio tante occasioni create e tutte sprecate. Ieri si potevano segnare 3-4 gol.

    7. Potevamo perdere, si potevano prendere gol ecc ecc è finita zero a zero, siamo ancora primi nel girone, qualificazione non compromessa ecc di cosa state parlando? Del nulla. Dzeko si è divorato un gol? Non so dove sia la novità, Dzeko è questo da sempre, se fosse mai stato anche un cecchino da gol infallibile sarebbe stato un giocatore da 100 milioni e di conseguenza non sarebbe mai venuto a giocare da noi, resta il giocatore numero uno della Roma, senza lui in campo è come giocare in 9. Non abbiamo riserve adeguate? Non è una novità neanche questa. Bruno Peres ha fatto un bel salto nel nuovo modulo e ce lo teniamo. Ieri sera la colpa numero uno era la fiacca, Spinazzola ha creato pericoli a manetta ma ogni volta che buttava una palla in area c’erano 8 giocatori del Cska e uno o due dei nostri, diventa difficile segnare, sarebbe bastato avere un pò più di grinta e di corsa, e riempire l’area un pò di più

    Seguici in diretta su Twitch!

  • Leggi anche...