ROMA-CITY, LA MOVIOLA. Sufficienza di ordinaria amministrazione per la sestina serba

Redazione RN
10/12/2014 - 22:40

La MOVIOLA a cura di Romanews.eu – All’Olimpico va in scena uno di quei match che valgono davvero una stagione intera, dove ci si gioca tutto e forse anche di più. Il grande spettacolo della Champions League i tifosi giallorossi vogliono continuare a gustarselo, ma di fronte c’é un Manchester City che, pur orfano dei due giocatori migliori Touré e Aguero, ha il dovere di provarci fino all’ultimo. Chiamata a dirigere questa serata delle grandi occasioni è una sestina arbitrale tutta slava, con il fischietto affidato a Milorad Mažić, coadiuvato dagli assistenti Milovan Ristić e Dalibor Djurdjević, dal Quarto Uomo Dejan Petr e dagli assistenti addizionali Danilo Grujić e Dejan Filipovic. Al 2‘ subito bella combinazione tra Ljajic e Gervinho con il pallone di ritorno per l‘ivoriano che arriva quando é perfettamente in gioco. All’ 11′ offside giusto chiamato a Edin Dzeko, che non fa in tempo a rientrare. Il match è fluidissimo, le interruzioni e le segnalazioni sono davvero pochissime, ma sempre corrette sia da parte dell’arbitro che degli assistenti. Al 25brivido per la Roma con il cross dalla sinistra per Dzeko, che prova ad agganciare ma trova Manolas che lo anticipa, il pallone arriva a Nasri che trova anche il gol dopo una deviazione. Per Mazic l’ariete bosniaco del City commette fallo sul greco e quindi ferma il gioco prima del tiro di Nasri (non si può parlare di gol annullato). Il tocco dell’ex Wolfsburg c’é anche se non é forse troppo falloso, ma il fischio ci può stare. Al 42‘ proteste giallorosse per un presunto contatto su Gervinho che si esibisce in una serpentina e all’ingresso in area di rigore cade perdendo il pallone. Per Mazic non c’é niente, l’ivoriamo perde il passo da solo: Zabaleta allarga la gamba ma il contatto, se avviene (da stabilire anche se dentro o fuori l’area), non è significativo al punto da provocare il penalty. Pochi secondi dopo arrivano anche i primi cartellini gialli del match e sono in simultanea per Yanga-Mbiwa e Dzeko, che accendono qualche scintilla. Il fischietto serbo pensa bene di spegnerle sul nascere. La prima frazione di gara si chiude così a reti bianche. Rischia l’ammonizione Nainggolan per un fallo su Fernandinho che lo aveva anticipato sul tempo. Al 60‘ arriva la doccia ghiacciata per gli uomini di Rudi Garcia, perché Nasri si inventa il gol del mercoledì con un bolide di destro che sbatte sull’incrocio e si insacca a De Sanctis impotente. Poteva starci il giallo per Fernandinho che tocca con il braccio il pallone interrompendo un’azione importante. Il tecnico giallorosso si gioca il tutto per tutto mandando in campo Iturbe e Destro per Ljajic e Totti, ma la Roma di certo non brilla per fortuna. Manolas stacca meravigliosamente di testa ma su corner trova solo il palo; poi batti e ribatti in area di rigore, il pallone va verso la porta vuota ma Demichelis si trova al posto giusto nel momento giusto e salva tutto. I capitolini chiedono il fallo di mano, ma l’argentino stoppa la sfera con il petto. Al 74 ammonito anche Nasri per aver perso tempo allontanando il pallone a gioco fermo. Bene intanto i guardalinee su un paio di segnalazioni di offside. Al minuto numero 86 arriva anche il secondo gol dei citizens con una grande azione, condotta da Silva, Nasri e conclusa dall’inserimento di Zabaleta. Qualificazione ormai chiusa, fino al termine del match non accade nient’altro e dopo tre minuti di recupero Mazic fischia tre volte decretando l’eliminazione della Roma dalla Champions League 2014-15. Per il direttore di gara serbo e i suoi assistenti una partita abbastanza tranquilla, senza sbavature ma senza neanche grandi acuti. Il voto finale é il 6, la sufficienza per ordinaria amministrazione.

Francesco Iucca
TWITTER: @francescoiucca

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