Roma, ancora un sussulto: **anche i viola si arrendono **Totti, un´altra ´liberazione´

30/11/2008 - 0:00

 
Una liberazione. Per la Roma. E per Totti. I giallorossi battono la Fiorentina. Uno a zero. Soffrendo, però. I viola tengono infatti viva la partita sino all’ultimo dei cinque minuti di recupero. I giallorossi resistono, però. Danno dimostrazione di essere oramai rinati. La crisi è alle spalle. E la classifica comincia a migliorare per Totti & Co. Il capitano si esibisce peraltro in una prestazione perfetta. Oltre alla rete decisiva — giunta all’Olimpico in campionato 274 giorni dopo l’ultima, siglata al Parma il primo marzo —, tanti assist, invenzioni e aiuto ai compagni.
 
Nei pressi dello stadio si notano cumuli di ghiaccio, dovuti al freddo e alla pioggia della notte. I tifosi più giovani si divertono. Non è comune vedere la (quasi) neve nella Capitale. L’atmosfera è rilassata. L’Olimpico non è pieno. La curva e i distinti Sud sono invece colmi. È una giornata fresca. Soleggiata. I giocatori della Roma ricevono gli applausi, quando entrano in campo per il riscaldamento. Viceversa, i viola sono fischiati. Perrotta si ferma per un problema alla gamba destra. È pronto Taddei, però. Vengono annunciate le formazioni. Ai giallorossi sono riservati cori e applausi. Una bordata di fischi accoglie Mutu. Sulle note dell’inno di Venditti va in scena una sciarpata che coinvolge tutti. In tribuna d’onore arriva Ilary Blasi, la moglie di Totti. I bambini la indicano. «È proprio lei…», dicono.
 
Si inizia. Tagliavento fischia. Dopo cinque secondi di gioco, Felipe Melo commette fallo su Totti. I romanisti inveiscono contro il brasiliano, numero 88 toscano. La Roma comincia nel modo migliore. Trascorrono 30 secondi. Juan sfiora la rete, di testa. Doni si tuffa per deviare sopra la traversa un pallone calciato da Mutu, su punizione. Riise scende sulla fascia come un treno. La Sud lo incoraggia. Gli uomini di Spalletti premono. De Rossi tenta il tiro dalla distanza. La Fiorentina si propone. Montolivo, Mutu e Gilardino creano apprensione alla retroguardia capitolina. Il guardalinee Faverani segnala due fuorigioco dubbi a Baptista. I tifosi si accendono. E dedicano alcuni cori all’assistente. Il primo tempo finisce. Con un palo colpito dalla Roma.
 
Nel corso dell’intervallo vengono accesi i riflettori. Comincia a fare freddo. Riprende la sfida. Il tabellone luminoso dell’Olimpico segnala il gol dell’Atalanta contro la Lazio. Un boato lo accoglie. I giallorossi provano ad affondare il colpo, sospinti dal tifo. Ilary Blasi torna al proprio posto. Poi, è Riise scaricare il tiro verso Frey. Fuori, però. Quindi, la svolta. Taddei vola sulla fascia. E mette il pallone al limite dell’area. Totti arriva puntuale all’appuntamento. Calcia dal limite, di destro. Verso il centro della porta. Con potenza. Frey tocca, spera di deviare. Ma la sfera oltrepassa la linea. Esplode l’Olimpico. Grida di gioia. Rosella Sensi ed il marito battono le mani. I ragazzi di Prandelli rispondono. Ma la Roma tiene. La Sud sostiene la squadra. Baptista centra la traversa. È il segnale. Infine, solo il tempo per la standing ovation dedicata a Totti. «Un capitano, c’è solo un capitano», si canta. La gara finisce. Un urlo accompagna i tre sibili di Tagliavento. È festa.

 
Benedetto Saccà
 Le pagelle di Roma-Fiorentina

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