• QUEL MALEDETTO ROMA-DINAMO KIEV

    17/09/2007 - 0:00

     
    Dopo la promettente vittoria nell’esordio casalingo contro la Fiorentina la Roma di Voeller- subentrato pochi giorni prima al dimissionario Pranelli- era attesa al debutto in Champions League.Real Madrid- Bayer Leverkusen- Dinamo Kiev: queste tre erano le squadre che l’urna di Ginevra aveva voluto assieme alla Roma nel gruppo “B”.Il 15 settembre 2004 all’Olimpico era dunque di scena la Dinamo Kiev che aveva superato nel turno preliminare la formazione turca del Trabzonspor.La formazione della Roma (quel giorno in tenuta nera) era quella titolare ad eccezione di Cassano, escluso per i diverbi avuti con Voller nei giorni precedenti.Purtroppo però fin dai primi minuti si intravedevano nella squadra giallorossa alcuni di quei difetti che poi si portò dietro sino al termine di quella travagliata stagione: squadra lunga, pochi movimenti senza palla, un’ala sinistra di ruolo per completare l’organico. Così al 29’ Gavrancic gelò l’Olimpico con un’esecuzione da fermo portando in vantaggio la formazione ucraina. La risposta della Roma al gol subito non arrivò, e la gara assunse toni sempre più nervosi registrando sul finire della prima frazione l’espulsione di Mexes. Rientrando negli spogliatoi per l’intervallo l’arbitro svedese Anders Frisk fu oggetto di un fitto lancio di monetine proveniente dalla Tribuna Monte Mario. Una di queste, sfortunatamente, lo colpì alla testa costringendolo ad un punto di sutura. Data la situazione lo stesso direttore di gara ritenne opportuno sospendere l’incontro. A nulla valsero le scuse e le richieste di riprendere il gioco da parte dei dirigenti della squadra capitolina e dell’allora prefetto di Roma Achille Serra. L’irremovibile Frisk non ritornò sui propri passi decidendo- dopo oltre trequarti d’ora- di interrompere il match.Per la Roma le conseguenze di quella serata furono devastanti: oltre lo 0-3 a tavolino fu costretta a giocare le restanti partite casalinghe a porte chiuse. Inutile aggiungere come poi la Roma concluse la sua (dis)avventura europea con appena un solo punto.Sfortunatamente- col senno di poi- quel Roma-Dinamo Kiev  fu solo il preludio di una stagione tra le più infauste della storia romanista.
    Il tabellinoROMA (4-4-2): Pelizzoli; Panucci, Mexes, Ferrari, Cufrè; Mancini, Dacourt, De Rossi, Aquilani; Montella, Totti. A disp.: Zotti, Scurto, Briotti, Candela, Perrotta, Delvecchio, Corvia. All. Voller.DINAMO KIEV (3-5-2): Shovkovsky; Ghioane, Gavrancic, Sablic; Yussuf, Huysev, Diogo Rincon, Leko, El Kaddouri; Kleber, Verpakovskis. A disp.: Reva, Cernaat, Peev, Husin, Shatskikh, Nesmachny, Nanni. All. Szabo.
    Arbitro: Frisk.Rete: 29’ Gavrancic.Angoli: 2-1 per la Roma. Recupero: 2’. Amm. Totti e Verpakovskis per gioco scorretto. Espulso: 47’ Mexes per fallo su Verpakovskis. Spettatori: 35.000 circa.

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