• PJANIC: ‘De Rossi? Spero che si facciano gli sforzi necessari per trattenerlo’

    05/01/2012 - 16:45

    (Foto Asroma)

    CONFERENZA STAMPAMiralem Pjanic incontra i giornalisti nella sala stampa di Trigoria. Queste le dichiarazioni integrali  (parola per parola) trascritte fedelmente dall’audio della conferenza.

    Come vi sentite dopo la pausa?
    “Siamo pronti, speriamo di continuare quello che abbiamo lascato intravedere prima della fine dell’anno siamo fiduciosi e pronti per ricominciare a vincere”.

    Osvaldo assenza importante?
    “Certo è un problema, anche la perdita di Marco (Borriello, ndr) è un problema, ma il gruppo è ampio e siamo in grado di recuperare”.

    Pizarro nervoso e ancora qualche atteggiamento sbagliato. L’atmosfera è ancora elettrica nella squadra?
    “Sinceramente non ho seguito la vicenda ieri. Abbiamo fatto una partitella e può essere semplicemente che Pizarro si sia arrabbiato per aver perso. Non ci sono problemi, tra l’altro non ho avuto modo di parlare con lui. L”atmosfera nel gruppo è molto buona”.

    De Rossi non ha ancora rinnovato il contratto. Saresti sorpreso se lasciasse la Roma?
    “Non voglio neanche pensarci al fatto che ci lasci. E’ un giocatore così forte…abbiamo bisogno di lui e spero che si facciano gli sforzi necessari per trattenerelo. Spero che resti. Non posso dire nulla al riguardo se non che lui ha grandi qualità e ci può aiutare a raggiungere certi traguardi”.

    Ma se non dovesse avvenire sarebbe un ridimensionamento delle ambizioni della Roma?
    “Sarebbe difficile perdere un giocatore così forte. La squadra sarebbe sicuramente meno forte se non restasse. Ma sono sicuro che i idirigenti e l’allenatore faranno il massimo per trattenerlo. Ma gli obiettivi rimarrebbero gli stessi, sarebbero ambiziosi perchè questa è una squadra ambiziosa ma sarebbe sicuramente meglio se lui restasse”

    Sei spesso stato accostato a Zidane, tuo giocatore di riferimento. Qui hai giocato da trequartista e da intermedio. Ti piacerebbe giocare, come lui, un po fuori dagli schemi?
    “Per ora cerco di mettermi a disposizone della squadra, del gruppo. Luis Enrique già mi lascia grande libertà e di questo sono molto contento. La squadra gioca come desidera e  mi sento sempre meglio in questa squadra, sono giovane e sono qui da poco. Per questo penso che il meglio debba ancora arrivare. Vorrei essere più decisivo questo è sicuro. Adesso mi interessa solo essere a disposizione del gruppo e niente di più per ora”.

    Sei nato in Bosnia, sei cresciuto in Lussemburgo e ti sei affermato in Francia. C’è un posto che senti veramente tuo?
    “Sinceramente non c’è nessuna città come Roma. Sono stato piacevolmente molto sorspreso e qui mi sento molto a mio agio. La famiglia e molti amici vivono in Lussembrugo ed ho bisogno di tornare anche lì. Anche in Bosnia dove sono nato. Ma una città come Roma non si può trovare da nessuna parte e sono molto contento della mia scelta. Ma la Bosnia è forse il posto a cui sono più legato”.

    Hai detto di voler essere più decisivo ma hai fatto molti assist: ti riferivi quindi ai gol o al fatto di voler giocare in posizione più avanzata?
    “Non voglio giocare più avanti o meno. Devo solo inserirmi di più, trovarmi più vicino alla porta durante il gioco e vorrei segnare di più. Magare fare più assist, ne ho parlato con Luis Enrique e ce la metterò tutta per farlo”

    Roma è un punto di arrivo o passaggio intermedio della tua carriera?
    “Quando ho firmato ho firmato un contratto a lungo termine, di quattro anni, uno importante. Penso solo ed esclusivamente alla Roma. Se i dirigenti e i tifosi, nonchè io stesso, siamo contenti della mia permanenza sarò ben felice di restare. Non dipende solo da me ma farò il massimo per rispettare il contratto. Voglio rispettare il contratto e ce la metterò tutta per farlo”.

    La Roma può arrivare in Champions League viste le ultime tre prestazioni?
    “Abbiamo recuperato gran parte del ritardo e siamo tornati ad un buon livello. Ma dobbiamo vedere partita dopo partita non possiamo parlare subito di obiettivi. La stagione è molto lunga e dobbiamo lavorare come fatto nelle ultime settimane. Se continuiamo così possiamo arrivare in alto. Non dobbiamo essere troppo fomentati ma se continuiamo così possiamo raggiungere obiettivi importanti”.

    Totti e De Rossi, i due giocatori più rappresentativi, hanno una grande considerazione di te. Cosa stai imparando in particolare da Totti?
    “Sappiamo che la squadra con Francesco o senza di lui non è la stessa squadra. Ci dà sicurezza e la squadra si sente più libera con lui in campo. Giocatori di tale qualità ne ho visti pochissimi nella mia carriera è un giocatore straordinario e da lui sto imparando tantissimo. Sono felice di avere la fortuna di giocare con lui, così come sono felice di giocare con Daniele. Spero di avere questa fortuna a lungo. Devo solo ascoltare i loro consigli e devo dire che un giorno spero di diventare come Francesco”.

    Quanto ritieni importante che la squadra venga rafforzata?
    “Sinceramente non posso rispondere a questa domanda. Il gruppo, se devo essere sincero, ha grandissime qualità e direi che non abbiamo bisogno di nuovi acquisti. Ma non spetta a me decidere. Ci sono dirigenti molto più competenti di me per decidere certe cose. Io mi concentro sul lavoro in campo, quello che so fare, e ripeto ci sono persone più competenti di me per decidere”.

    Non hai imparato ancora l’italiano?
    “L’italiano lo capisco. Vorrei vedervi se parlaste 5 o 6 lingue. Sono arrivato da quattro o cinque mesi e lo capisco bene ma non mi sento ancora pronto ad esprimermi senza commettere errori grammaticali. Parlo già cinque lingue e l’italiano sarà la sesta. I gol? Non mi voglio mettere pressione addosso. So che devo impegnarmi di più, ci riuscirò, sono sicuro che presto e ne guadagnerò in fiducia”.

    E’ un problema per voi allenarvi il pomeriggio piuttosto che al mattino?
    “No non è un problema”.

    Le ultime buone prestazioni possono essere anche figlie dei pochi cambi di formazione?
    “E’ possibile che questo abbia portato stabilità, ma sono certo che possiamo contare su tutto il gruppo. Luis Enrique punta su tutti i giocatori a disposizione e questo è il nostro punto di forza. La stabilità di formazione può averci dato più sicurezza e ce ne darà di più settimana dopo settimana, ma è il mister che decide e fa le sue scelte e sono sicuro che tra un po andrà alla grande”.

    Dopo la brutta sconfitta di Firenze si è vista una Roma più compatta e unita. Cosa è successo dopo quella partita? Vi siete detti tutto fino in fondo?
    “Non siamo stati fortunati a Firenze. E’ stata una partita strana. La gestivamo molto bene ma il secondo gol su calcio piazzato, prima dell’intervallo, è stata una batosta. E’ stata dura perchè abbiamo chiuso in 8 cosa che moralmente pesa. La squadra non aveva giocato male. Dopo la partita abbiamo parlato, ci siamo rimessi in discussione e sono arrivati i risultati di questo periodo. La squadra voleva mostare un altro volto. Anche per i tifosi, che ci hanno sostenuto per 90 minuti, è stata dura e ci sentivamo in dovere di ripagarli. Siamo sulla giusta strada, dobbiamo continuare così, facendo questo gioco e le cose andranno meglio. Comunque quello che stiamo facendo è davvero un bel gioco”.

    (Fine)

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