Pacifici: ´Io e Fini divisi solo nel calcio´

21/03/2009 - 0:00

 
Il presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, in un’intervista a La Stampa, descrive il lungo percorso che lo ha portato da un’avversione radicale verso Gianfranco Fini a un’amicizia profonda. “Fini è un amico cui mi lega grande simpatia e stima reciproca – spiega Pacifici – ma anche un leader politico che passerà alla storia per quello che ha fatto per l’Italia più che per il suo partito. Non avversavo Fini per motivi politici ma come ebreo, combattevo del Msi la nostalgia per il fascismo”. Tra Pacifici e Fini oggi c’è un buon rapporto: “Ci sentiamo con regolarità, stimolando il ragionamento su temi come le emergenze sociali o l’immigrazione e condividiamo le preoccupazioni per una politica del sospetto verso gli stranieri che rischia di diventare razzismo, xenofobia, quindi anche antisemitismo”. L’unico motivo di contrasto tra i due è il calcio. “Io sono romanista e lui è laziale”, conclude Pacifici.

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