Spalletti: “Con l’Inter partita fondamentale. Totti e Pallotta devono parlarsi”

Redazione RN
18/03/2016 - 14:27

CONFERENZA STAMPA AS ROMA – Alla vigilia della sfida tra Roma e Inter, Luciano Spalletti torna a parlare davanti ai giornalisti e lo fa nella sala stampa del centro sportivo di Trigoria. Queste le dichiarazioni del tecnico toscano trascritte fedelmente, parola per parola, dalla redazione di Romanews.eu ascoltando l’audio della conferenza.

CONFERENZA STAMPA

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Situazione generale dei calciatori in dubbio…
“Manolas è stato gestito per un’infiammazione al retto addominale ma poi si è sempre allenato correttamente. Per Castan invece oggi è il primo allenamento dopo l’influenza. Totti è stato gestito per un fastidio all’anca, si è allenato ieri e anche oggi dovrebbe allenarsi, quindi sarà a disposizione. Gyomber invece è fuori, deve ancora deve recuperare”.

Digne, Pjanic e Naniggolan sono diffidati. Quanto peserà questo aspetto sulle scelte di domani, in vista anche del derby?
“Il numero dei calciatori che abbiamo ci consente di sopperire al problema. Non peserà nulla, nel senso che le scelte si faranno solo in relazione al match di domani”.

La classifcia dice che l’Inter deve recuperare punti. Secondo lei i nerazzurri domani giocheranno per vincere?
“L’Inter ha giocato tutte le partite per portare a casa il risultato pieno e domani lo farà ancor di più. Loro mirano al terzo posto, come abbiamo fatto noi quando eravamo quinti come sono loro adesso”.

Dzeko sarà confermato o privilegerà un attacco di movimento?
“Tutte le soluzioni sono possibili, sia con che senza centravanti. Possono essere usate entrambe le soluzioni, perché funzionano ambedue. La scelta verrà messa a punto nell’allenamento di oggi e nelle ore che mi rimangono”.

De Rossi come sta e, se giocherà, come verrà utilizzato tatticamente?
“Daniele si può schierare da qualsiasi parte. E’ quel calciatore che ha un po’ tutte le qualità che hanno dei giocatori importanti, dei calciatori che completano quello che è il suo atteggiamento in campo, in base alle esperienze, in base alle sue caratteristiche naturali. Quello che diviene fondamentale è la disponibilità che danno i calciatori e che Daniele ha già dato. Viene pensato in tutte le posizioni, sia da difensore centrale che da centrocampista, senza escluderne nessuna, tenendo anche conto del resto dei professionisti che compongono la rosa”.

E’ un po’ penalizzante per lei questa gestione comunicativa su Totti?
“Così non va bene, si rischia di banalizzare una delle questioni più importanti della Roma, una delle questioni più importanti della storia di questa squadra. Non è la via giusta sentire qualsiasi persona che vuole parlare su Francesco. E’ giusto difendere, fare schermo, transennare questa situazione. Bisogna dar tempo alle componenti di parlarsi, quindi solo a Totti e Pallotta. Il metodo giusto è che si incontrino, si parlino e prendano una decisione, che deve far felici Totti e il presidente della Roma. E’ molto di più la storia di Francesco. Sono loro due che debbono trovare la soluzione. Noi dobbiamo solo prendere atto di quello che è il risultato di questo confronto, di questo parlare, di questo dirsela tutta fino in fondo. Lui e il Presidente devono essere felici per la soluzione che ne viene fuori. Io da questo momento smetto di parlarne, ma lo dovreste fare anche voi, perché con i vostri discorsi banalizzate la discussione. Non ne parlerò neanche più io. Chissà cosa si sono detti Totti e Pallotta nel loro incontro a Roma…nessuno lo sa, solo loro. Lei riporta delle cose non vere, delle cose distorte e di sentito dire. Io non sono il Presidente, quello che ha detto lo sa lui. Loro si debbono incontrare e devono parlare, sono loro che hanno due posizioni, non c’è allenatore o direttore che può interferire. Totti può avere anche il piacere di giocare un solo minuto la prossima stagione. Il mio giudizio non conta niente, tutte e due devono trovare un qualcosa di piacere in questa soluzione, e poi io e voi ne prendiamo atto e ci comportiamo di conseguenza”.

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Cosa manca alla Roma per essere al livello della Juventus?
“Se devo migliorare la Roma guardo la Roma, non la Juventus. Contro il Bayern è stata una grande partita, con giocatori eccezionali e una mentalità assestata dai due club. Ma io sono contento della mia squadra e di quello che sta facendo la Roma. Bisogna continuare a lavorare, essere aperti per poter  mettere sul proprio piatto dei valori che danno una spinta per arrivare all’obiettivo da raggiungere. La Roma è una buona squadra e ci si può lavorare per migliorarla”.

Ritroverà Mancini, che ricordi ha delle sfide con lui?
“Io mi emoziono tutte le volte che la Roma scende in campo, perché mi dà sensazioni particolari e forti. Io ricevo sempre questo urto che mi dà una partita di calcio. Poi è chiaro che l’Inter te lo condisce un po’, perché ha grandi calciatori, un un grande club, un gran tecnico, e perché ci sono state grandi sfide. Spero che la mia squadra sia all’altezza dell’importanza del match”.

Domani c’è il rischio di vedere due soli italiani in campo nei 22 titolari, che segnale è? E’ la conseguenza dell’evoluzione del calcio moderno o si è sbagliato qualcosa nel nostro Paese?
“E’ un po’ tutto, dipende che cosa vogliamo sostenere, a cosa vogliamo dare forza. E’ chiaro che il mondo va verso le aperture, bisogna essere all’altezza di ciò che propongono fuori se si vuole migliorare. Difendere il nostro orticello va bene per alcuni versi e meno per altri. Ci sono calciatori italiani che giocano all’estero e si fanno onore. La soluzione per me è quella di aprire e far vedere il nostro valore”.

Avrà voce sul calciomercato? Ha la forza per opporsi alle cessioni dei big?
“Le cose che devo dire al presidente non le dico a voi. Da qui alla fine del campionato ci sono match fondamentali per il futuro di ognuno di noi, bisogna pensare a queste gare. Poi come comportamento e come forza di squadra bisogna anche fare altri discorsi. Attualmente però le attenzioni sono rivolte a mettere adesso le qualità che abbiamo nelle partite. Per me non ha valore se un’altra squadra cerca oggi un nostro calciatore. Per me ha valore la partita di domani, il cui risultato per noi è fondamentale. Abbiamo due squadre fortissime che vogliono la nostra posizione, noi dobbiamo difenderla guardando anche a qualcos’altro. A noi ci garbano le pressioni, anzi ce le prendiamo da soli. Non ho la faccia di uno contento per l’attuale posizione della Roma. Io sono qui per migliorare giorno dopo giorno il rendimento della squadra”.

Allenare la nazionale è un suo obiettivo?
“Mi piace fare l’allenatore, ho provato a staccarmi per un po’ ma poi sono stato coinvolto di nuovo. Se poi alleno in un posto in cui mi trovo bene, allenare mi piace ancora di più. La programmazione va bene quando sei tranquillo, quando puoi valutare a bocce ferme. Ora sono in una situazione che va oltre la programmazione e i pensieri. Non voglio dare alcun dubbio su quella che è la mia ricerca momentanea e non voglio parlare di altre situazioni differenti da quella che è la classifica finale di questo campionato. Il nostro obiettivo minimo è il terzo posto e, se ci riusciamo, anche qualcosa di più”.

Si sente all’altezza della nazionale?
“Si”.

Situazione tifosi, come se ne esce? Di chi è la responsabilità, come dividerebbe le colpe di questa situazione?
“E’ importante che Gabrielli abbia dato ulteriori aperture sull’argomento. In questo momento bisogna un pochino diminuire il proprio orgoglio, il sentimento di rivalsa e cercare una soluzione insieme. Non conosco la questione così bene per dire chi ha torto o chi ha ragione, ma credo che siamo vicini alla soluzione perché c’è buon senso da parte di chi comanda”.

Ha inciso sul rendimento di molti giocatori, che sono migliorati dal suo arrivo, come Keita…
“Tra le cose più belle che si provano avendo il mio ruolo è vedere gli sviluppi che si hanno in allenamento. Se, partecipando alla seduta, vedo i ragazzi dentro la causa, che viaggiano, che pedalano, che hanno voglia, disponibilità, di non cadere nella stupidità, è un risultato importantissimo, si lavora meglio e si vive meglio. Ce l’ho un cruccio: il fatto di aver trovato gente come Keita e Maicon a questa età qui. Sarebbe stato un piacere allenarli tempo fa, sarebbe stato bellissimo”.

A che punto è Strootman nel recupero? La difesa a tre è fattibile solo con De Rossi?
“Strootman sta migliorando di volta in volta, sta facendo sempre più contrasti, si arrabbia sempre di più in allenamento. La sua faccia incute timore, lotta per una punizione, per un gol, per qualsiasi cosa che gli vada contro nella partitina d’allenamento. E’ molto vicino al ritrovare tutte le sue qualità. Poi ha bisogno della partita vera, di giocare gare dove riscontra situazioni reali. In questo deve confrontarsi col resto della squadra. Ci sono calciatori che stanno facendo bene. Non è Strootman a priori, magari lui si può inserire quando un Pjanic è sotto al suo livello, ma ora non è così. De Rossi può giocare da tutte le parti e la squadra può giocare in tutti i modi, sia se Daniele sia tra i tre della difesa, sia se non c’è”.

(fine)

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  1. Nessuno sa cosa si sono detti Totti e Pallotta… ma è evidente che Pallotta non gli abbia detto: “vuoi giocare un altro anno? ecco il contratto, firma.”
    Per cui, non avendo detto questo, è lecito pensare che abbia detto: “ma sicuro che vuoi giocare ancora? Perchè non trovi un’altra soluzione?”

  2. ddr può giocare solo in tribuna, quando si dice che uno è bravo a fare tutto significa che non è buono a nulla, inutile cari giornalai che tirate la volata a barbetta. Una voltaa totti, una volta a ddr, tra un pò a Flo.

    1. Una domanda: ma questo tuo astio per i giocatori romani è rivolto solo a quelli in attività oppure anche ad eventuali innesti futuri?
      Oppure esiste un divieto, come per gli arbitri, a giocare per la squadra della propria città?

  3. Il rinnovo ipotetico del contratto di totti ci sarebbe stato con l’avvento di pallotta a roma pochi giorni fa. Non c’è stato nulla perchè pallotta già a dicembre ha espresso a totti l’intenzione di volerlo solo come dirigente. Punto! E’ già finita…
    Pallotta ha già “cacciato i sordi” per dzeko, salah, perotti, per el shaarawy lo farà a giugno etc etc etc etc etc…
    E’ proprio vero che in questa città non c’è memoria…………………..

  4. Vogliamo tornare indietro… TOTTI DE ROSSI AQUILANI…GIÙ LE MANI DAI VERI ROMANI!!ricoradate gente da dove veniamo, non siamo né la Juve ne altro ,siamo semplicemente la passione più bella del mondo!! Onore per sempre a chi ha reso grande questa squadra in casa e in trasferta!grazie alla grande e immensa CURVA SUD!

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