• ‘Non Rassegniamoci’. Bonfrisco sul VAR: “Tempi maturi”. Buffoni: “Monchi? Non deciderà tutto lui”

    Redazione RN
    27/04/2017 - 10:20

    ‘Non Rassegniamoci’. Bonfrisco sul VAR: “Tempi maturi”. Buffoni: “Monchi? Non deciderà tutto lui”

    ROMANEWS WEB RADIO – Torna l’appuntamento con la rassegna stampa su Romanews Web Radio, si riparte con ‘Non Rassegniamoci’. Dalle 7.30 alle 10.30 Arianna Botticelli e Federico Prosperi, insieme ai ragazzi del progetto “WEB RADIO LAB”,  vi terranno compagnia con la lettura dei principali quotidiani sportivi, ma non solo: commenti, notizie, esclusive, collegamenti con giornalisti e aggiornamenti sulla Roma, rigorosamente in diretta.

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    I COLLEGAMENTI – Durante la prima ora e venti di trasmissione spazio alla rassegna stampa. Alle 8.30, si parte con i collegamenti con Giulia Spiniello, caporedattrice di Romanews.eu. Alle 9.00, appuntamento con il direttore Fabrizio Aspri. Alle 9.30 interverrà l’ex arbitro Angelo Bonfrisco, infine alle 10.00 Romolo Buffoni di Leggo.

    LE PAROLE DI ROMOLO BUFFONI – Il caposervizi di Leggo, Romolo Buffoni, ha parlato alla Web Radio di Romanews.eu dell’arrivo del nuovo ds giallorosso e del derby.Monchi? Gli abbracci hanno un valore. Bisogna aspettare a vedere come si muoverà, gli servirà un talent italiano che conosca bene il mercato. Facciamolo lavorare, per il momento c’è poco da dire. Non pensiamo che deciderà tutto lui, penso che alcune decisioni saranno state già prese, gli verranno comunicate sui rinnovi le decisioni della società. Mi auguro che decida però sull’allenatore”.

    Sulla lite fra Dzeko e Spalletti in Pescara-Roma

    “Si è creata una situazione come tra un padre severo e un figlio adolescente. Un sottile gioco psicologico, sono cose che si succedono quando si spezza l’equilibrio. Tutti abbiamo pensato che Spalletti gli stesse facendo un torto, magari ha voluto alzare la posta in palio in vista del derby. Anche il non sciogliere la riserva alla Roma ha innervosito la squadra”.

    Si è rotto qualcosa tra Spalletti ed El Shaarawy?

    L’egiziano ha pagato il dualismo con Perotti. All’inizio della stagione Spalletti glielo ha preferito, ma alla lunga El Shaarawy sta vincendo il ballottaggio, si sono invertiti i ruoli. Sono due ragazzi tecnicamente forti, ma non sono velenosi. Hanno entrambi due piedi meravigliosi ma tra i due chi vede più la porta è il Faraone”.

    Su Paredes

    “E’ un capitolo importante. Aveva delle timidezze, sporadicamente cominciava a far vedere delle cose interessanti, stava crescendo molto. Ma le due caviglie lo hanno abbandonato. A gennaio c’è stato anche odore di cessione”.

    Sugli scarpini di Totti

    Mi sembrano bellissimi, ma forse per quanto gioca gli sarebbero servite più un paio di pantofole (ride ndr.). Bisognerebbe fare una statistica su quanti minuti ha impiegato per il riscaldamento e quanti in campo. Spalletti? Forse a volte non sa usare bene le parole”.

    LE PAROLE DI ANGELO BONFRISCO – L’ex arbitro e opinionista di Telelombardia, Angelo Bonfrisco, è intervenuto alla Web Radio di Romanews.eu per parlare del VAR. Prima, però, ha raccontato la sua esperienza da calciatore e da direttore di gara: “Ho iniziato come calciatore, mio padre però faceva l’arbitro e quando ho smesso di giocare lui mi propose questa esperienza. Quando giocavo non avevo un bel rapporto con gli arbitri e invece poi, iniziato il corso, ho trovato un bell’ambiente. Giocare mi ha aiutato molto nello svolgere il mestiere. Errori arbitrali? Non saranno mai totalmente eliminati perché dal punto di vista tecnico è davvero difficile. Molte cose sono a discrezione dell’arbitro, e questo rende tutto più complicato”.

    Sul VAR

    “Sono maturi i tempi, si stanno accelerando i tempi per evitare di incorrere negli errori più grossolani. L’arbitro poi dovrà sempre interpretare, bisognerà differenziare l’episodio a gioco fermo e quello in movimento. Il problema sarà quando il direttore di gara non decide: dopo quanto tempo si potrà ancora intervenire? Si dovrà trovare una formula che vada bene anche per la tempistica della gara. Nel basket ad esempio, il tempo effettivo si ferma e ci si può prendere tutto il tempo per decidere. Nel calcio il tempo di gioco non si ferma e se in una gara si facessero 6-7 interventi, la gara finirebbe per concludersi 15 minuti dopo”.

    Perché il calcio ha impiegato così tanto per utilizzare la tecnologia per aiutare gli arbitri?

    “Già negli anni ’80 si parlava di gol-non gol. Penso che sia stata una questione di mentalità. Negli ultimi campionati abbiamo visto gol non dati e sviste importanti, errori grossolani che hanno fatto riflettere dal punto di vista del risultato”.

    Le prove tv subiranno maggiore elasticità?

    “Si andrà sempre più verso la tecnologia, ci saranno dei correttivi. Si potrà migliorare la prova televisiva. Rimarrà il rapporto dell’arbitro ma sarà supportato da quello che la Var ha visionato durante la gara”.

    Finiranno le polemiche sugli arbitri con il VAR?

    “Rimarranno. Se le polemiche sono costruttive ben vengano, ma penso che dal punto di vista numerico diminuiscano. Due o tre errori importanti risolti dalla tecnologia eviteranno le polemiche”.

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    1. Sono sicuro che la tecnologia non risolverà un bel nulla, ma solo complicherà le cose che sono già complicate. Il calcio ha ceduto il suo potere alle tv, le vere vincitrici di questo giochino chiamato VAR. Ci sarà un’interruzione della gara ogni 2 minuti perchè il capitano di ogni squadra urlerà come un ossesso e pretenderà che per ogni falletto di effettuare la prova VAR. Blocca tutto, i giocatori per tenersi in allenamento vanno a firmare autografi sugli spalti e in curva, gli allenatori s’infuriano, l’arbitro pensa di essere un imbecille indeciso, il pubblico si spazentisce, i raccattapalle se ne vanno in spiaggia, i minuti, i quarti d’ora, le mezz’ore passano. E nessuno decide. Intanto in tv i vari Sconcerti, Mauro, Caressa, Costacurta, De Grandis, la D’Amico continuano a chiaccherare bla bla bla e intanto si fanno le ore piccole e, superato il tempo limite, la partita viene dichiarata conclusa. E tutti a casa.

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