Mkhitaryan: “Impressionante l’impatto con l’Olimpico. Non ho mai avuto un calciatore preferito”

Redazione RN
12/04/2020 - 7:30

Foto Getty
Mkhitaryan: “Impressionante l’impatto con l’Olimpico. Non ho mai avuto un calciatore preferito”

MKHITARYAN ROMA – Avrebbe dovuto fare solo le domande, ma non ha potuto esimersi dal rispondere anche lui. Henrikh Mkhitaryan ha giocato un po’ con i tifosi della Roma su Twitter, intervistandoli su alcuni aspetti legati al mondo giallorosso. L’armeno ha poi dato le proprie risposte ai quesiti posti sul social. Ecco dunque le sue parole.

Le parole di Mkhitaryan

“Ciao sono Mkhitaryan ed ho pensato che in questo periodo di isolamento potremmo scambiarci i ruoli e io potrei intervistare voi. Quindi ho qualche domanda da farvi“.

Qual è la vostra maglia preferita di sempre?

“Avendo indossato solo le tre maglie di questa stagione non ho molte opzioni per scegliere la mia preferita. Come vedete indosso quella blu, ma la rossa mi piace un po’ di più”.

Qual è il gol che preferite di questa stagione?

“Per me il mio miglior gol segnato finora con la Roma è stato quello al Sassuolo alla mia prima partita. Perchè era il mio esordio ed ero molto emozionato”.

Qual è il vostro giocatore preferito della Roma di sempre?

“Ogni giorno imparo di più su questa grande squadra. Ogni giorno rimango stupito dal Club, dal modo in cui dà supporto ai giocatori, dal trasporto dei tifosi e da quanto amano il calcio. Io non ho mai avuto un mio idolo o un calciatore preferito”.

Qual’è stata la tua prima gara all’Olimpico e quali sono i tuoi ricordi legati ad essa?

“L’impatto con la prima gara allo stadio Olimpico è stato impressionante, ero emozionato perché abbiamo vinto e ho fatto gol. Attendevo da due settimane il mio debutto con la Roma ed ero molto felice al termine del match”.

Hai un soprannome? E come lo hai ricevuto?

“Sì, ho un soprannome: Miki. Me lo hanno dato al Borussia Dortmund, Jurgen Klopp mi ha chiesto se ne avessi uno e io ho risposto di no. Lui allora ha proposto: ‘Va bene se ti chiamiamo Miki?’, ‘Certo come no’, poi ho aggiunto: ‘Henrikh è lungo, Mkhitaryan è lungo, è meglio per te e per i compagni se ti chiamano Miki’. Risposi che non c’erano problemi”.

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