• Mister carisma Mancini e il rebus Inter all’ennesima sfida con la Roma

    Redazione RN
    22/04/2015 - 18:11

    INTER-ROMA, L’ALTRA PANCHINA – Un passato da fuoriclasse condito da gioie e successi, una carriera da allenatore carismatico e brillante. Questo è in poche parole il profilo di Roberto Mancini, attuale tecnico dell’Inter, tornato a Milano per guidare la rinascita nerazzurra. Un girone fa, l’incontro con i giallorossi ha sancito la prima sconfitta della seconda vita interista del tecnico, chiamato a sostituire in corsa l’esonerato Mazzarri. Sabato a San Siro scenderanno in campo due squadre molto diverse rispetto all’andata, entrambe quasi crollate sotto il peso delle aspettative.

    LA CARRIERA – Roberto Mancini nasce il 27 novembre 1964 a Jesi. La sua avventura da calciatore professionista inizia dal Bologna all’età di 17 anni. Poi il trasferimento alla Sampdoria, dove è rimasto per 15 anni ed è entrato nelle leggenda in coppia con Vialli: i temuti ‘gemelli del gol‘ che nel 1990/91 hanno regalato il primo Scudetto alla Genova blucerchiata. Nel 1997 è passato alla Lazio, dove ha vinto diversi trofei, tra cui un Campionato Italiano ed una Supercoppa UEFA. Dopo 549 presenze in carriera, impreziosite da 155 reti, e una breve esperienza in Premier, Mancini ha deciso di chiudere con il calcio giocato e vestire i panni del tecnico. Nel 2001 la Fiorentina lo ingaggia a stagione in corso e in estate perde il suo primo trofeo contro la Roma, avversaria di mille battaglie, la squadra più affrontata dalla panchina. Alla seconda esperienza da allenatore è subito derby: nel 2002 si siede sulla panchina della Lazio, dove rimarrà per due anni, prima di cucirsi l’Inter nel cuore. In nerazzurro è rimasto per 4 stagioni, divenendo l’unico interista a vincere tre Scudetti di fila. Dopo l’esperienza milanese il salto in Inghilterra: gli sceicchi del Manchester City lo ingaggiano per tornare alla vittoria; l’obiettivo è raggiunto in tre stagioni, alzando al cielo una Premier nei minuti di recupero dell’ultima giornata di campionato. Dopo un’infruttuosa esperienza al Galatasaray lo jesino torna a Milano: a metà novembre 2014 Tohir esonera Mazzarri e dà vita al Mancio-bis, esperienza finora molto altalenante.

    LA TATTICA – L’Inter non è stata costruita da Mancini ed il tecnico sta trovando molta difficoltà a cucire l’abito giusto alla sua squadra. Il modulo preferito dal nerazzurro è il 4-2-3-1 e gli innesti di Shaqiri e Podolski a gennaio hanno tentato di segnare la via in questo senso. Ma qualcosa è andato storto e sabato alla ‘Scala del Calcio’ l’Inter dovrebbe scendere in campo con un 4-3-1-2 in cui Hernanes agirà alle spalle del duo d’attacco tutto argentino Icardi-Palacio. Gli obiettivi stagionali sono stati ridimensionati in corsa e i nerazzurri sono in cerca di una scossa dopo lo scialbo pareggio nel derby: la Roma, invischiata in una pericolosa crisi, dovrà fare molta attenzione se vuole tornare alla vittoria e dare segni di vita nella lotta per il secondo posto.

    I PRECEDENTI – La Roma è la squadra che Mancini ha incontrato più volte in assoluto durante la sua avventura da allenatore. Per diversi anni ha lottato con i capitolini in un serrato testa a testa per lo Scudetto, ma nei 26 scontri precedenti lo score pende leggermente verso i giallorossi: sono 10 le sconfitte dell’interista, a fronte di 7 pareggi e 9 vittorie. Tante di queste sono sfide di Coppa, in cui lo jesino ha quasi sempre avuto la peggio. L’ultimo incontro risale al 30 novembre scorso, quando i giallorossi vinsero 4-2, offrendo una delle ultime prove brillanti della stagione. Da calciatore la tendenza di Mancini  è invertita e può vantare 12 successi e 11 pari, da contrapporre a sole 6 gare perse.

    Gian Marco Torre

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