Lulic e le frasi verso Rudiger, quando Diaconale minimizzava: “Polemica andata oltre”

RANIERI DIACONALE LAZIO – Questo finale di campionato offre una corsa alla Champions che diventa infuocata giornata dopo giornata, tanto dentro quanto fuori dal campo. Poche ore prima di Genoa-Roma, in programma domenica alle 18.00, allo Stadio Olimpico la Lazio ospiterà in casa l’Atalanta ed in molti si sono posti la domanda: la squadra di Inzaghi onorerà l’impegno provando fino all’ultimo a centrare l’ingresso nell’Europa che conta, oppure distratta dall’ormai raggiunta finale di Coppa Italia lascerà vita facile alla ‘Dea’, attualmente quarta in classifica? Domanda che è arrivata fino in conferenza a Claudio Ranieri, a cui è stato anche rievocato quel Lazio-Inter del 3 maggio 2010, quando i tifosi biancocelesti tifarono contro la propria squadra che con un risultato positivo avrebbe aiutato notevolmente la Roma nel rush finale per lo scudetto: “La Lazio si è scansata? Fu così“. Parole che hanno fatto saltare dalla sedia i dirigenti del club biancoceleste, che non hanno perso tempo per rispondere al tecnico: “La Lazio non spiana la strada a nessuno. Questo è un modo per avvelenare i pozzi, la Lazio non ha interesse a fare terreni polemici“, queste le parole del responsabile alla comunicazione Diaconale. Ancora più duro l’attacco di De Martino: “Parole gravi dette non da un tifoso ma da un tesserato. Non so se le conferenze stampa a Trigoria vengono fatte al bar“. Reazioni che hanno spinto la procura Figc guidata da Giuseppe Pecoraro a considerare l’ipotesi di aprire un procedimento verso il tecnico romanista.

PREDICARE BENE… – Quella di Ranieri, dunque, è stata una frase che ha colpito nel profondo il mondo biancoceleste, sicuro dei propri valori dentro e fuori dal campo. Una polemica forte, che difficilmente si placherà nei prossimi giorni e che ha addirittura portato, come già sottolineato, la Figc a considerare un provvedimento contro l’allenatore della Roma. Moralismo che in un certo senso stona, sia con quanto successo in campo nel 2010, basti pensare ai commenti di Kolarov sui fischi dei propri tifosi: “Sono sconcertato, questa non è passione ma malattia“, sia con un episodio accaduto dopo il derby del 4 dicembre 2016. Al termine della partita vinta dai giallorossi, Lulic si sfoga così verso Rudiger, con cui c’erano state polemiche già alla vigilia dell’incontro: “Rudiger? Parlava già prima della partita. Due anni fa vendeva calzini e cinture a Stoccarda, ora fa il fenomeno“. Affermazioni condannate e stigmatizzate da tutti, ma che furono prontamente minimizzate da Diaconale in conferenza stampa: “La società si scusa per le dichiarazioni di Lulic, ma sono l’espressione a caldo dopo un derby perso che ha fatto male ai giocatori, erano molto abbattuti. Quella di Lulic è una polemica andata fuori dalle righe, partita da una polemica nata da Rudiger. Non bisogna sovraccaricare parole che nascono dalla rabbia e dalla concitazione del momento”. Ricordando questo episodio, dunque, sarebbe forse il caso anche questa volta di non ‘sovraccaricare’, come suggeriva il responsabile della comunicazione biancoceleste: potrebbe essere la mossa più saggia e giusta.

Alessandro Tagliaboschi