LUIS ENRIQUE: “Non c’è nessuna emergenza. Noi faremo una gara di attacco”

12/02/2012 - 19:40

CONFERENZA STAMPA LUIS ENRIQUE – Questa mattina l’allenatore della Roma Luis Enrique ha incontrato i giornalisti nella sala stampa di Trigoria alla vigilia della partita di Siena-Roma che si giocherà domani alle ore 20,45 allo stadio ‘Artemio Franchi’. Ecco le dichiarazioni integrali (parola per parola) del tecnico asturiano trascritte ascoltando l’audio della conferenza:

 Che grado di difficoltà rappresenta la partita di Siena?
“Il grado di difficolta abituale. Una squadra, e ricordo il girone di andata, che ha fatto una partita fortissima, di grande livello e siamo stati fortunati in questo girone. Adesso mi aspetto una partita difficile come al solito, con una squadra che credo stia facendo bene…come al solito, non è mai facile: l’avversaria ha la sua qualità”.

Ieri il rugby si è fermato a Parigi perchè c’erano -4° e il campo era ghiacciato. Questa incertezza sull’orario di domani la sorprende, visto che il calcio italiano dovrebbe essere considerato un torneo di alto livello?
“Si, un pò è strano che non si sia trovato un accordo veloce, perchè la prima cosa che dobbiamo pensare è il rischio per i calciatori e dopo lo spettacolo. Che possiamo fare? E’ stato così questa giornata e noi andremo a Siena con la mentalità necessaria per fare la nostra partita”.

Nella partita di Catania abbiamo visto una soluzione diversa: un centravanti vero, con Pjanic che veniva più avanti protetto da due centrocampisti più bassi. Una soluzione specifica per una partita così breve o la potremo rivedere anche in futuro?
“Ogni modello di gioco dipende dai giocatori che giocano e può essere diverso. E’ diverso perchè una punta ha più qualità sulla fascia, è diverso perchè un interno ha più inserimento nella metà campo avversaria. Io posso dire che la squadra giocherà sempre all’attacco e dopo ci sono tante soluzioni di calciatori che a me piacciono…dipende se voglio avere più profondità o avere il campo largo…dipende sempre. Quello che è importante per me è la proposta (di gioco, ndr) e dopo ci sono delle varianti che posso utilizzare. Si, come no. Si potrà rivedere. Quando? E’ un discorso diverso…”.

Osvaldo è pronto per Siena?
“Credo di si”.

Lei ha sempre dimostrato prudenza con chi rientra dagli infortuni. Osvaldo è guarito al punto da poter partire titolare? Le condizioni di Gago e Viviani?
“Federico ieri ha fatto tutto l’allenamento ed ha uno stato ottimo ed è una buona notizia. Gago ancora non lo sappiamo, oggi vedremo se sarà a disposizione perchè aveva subito un colpo. Per quanto riguarda Osvaldo, ma il discorso non vale solo per lui, con ogni calciatore infortunato per un lungo periodo di tempo, c’è sempre un rischio, un rischio che i dottori e i fisioterapisti mi devono dire come lo vedono e dopo io devo vedere come si allena il calciatore. C’è un rischio che io preferisco  sia piccolo. Ho capito che i calciatori vogliono giocare il prima possibile ma quello lo decido io quando vedo come fanno l’allenamento, quando parlo con i dottori, quando parlo con i fisioterapisti e parlo con i calciatori e sento lo stato ottimo ma lui non è al 100% ed normale: un calciatore che viene da un infortunio al 100% è impossibile, perchè stava facendo un lavoro da solo, e quando metti uno a fare il lavoro con la squadra è più forte perchè ha più ritmo”.

Borini per caratteristiche incarna il suo gioco: generosità e voglia di correre dietro gli avversari? Lamela invece da la sensazione che a momenti si estranei dal gioco.
“Adesso sono molto più contento di Lamela che di Borini. Ora dite che Lamela sembra quasi un diavolo e Borini è dio, ora è all’inverso: io invece penso che Lamela è fortissimo e Borini deve lavorare tanto. No..Il mio calcio è di Lamela, Borini, Osvaldo, Bojan, Piscitella, Viviani o di Francesco. Io non lo vedo così. Quando c’è una stagione lunga come questa i calciatori hanno alti e bassi dipende da tanti fattori. Io adesso non penso che Borini sia incredibile e tre settimane fa era un disastro. Nè penso che ora Lamela sia un disastro. E’ normale e loro sanno di cosa ha bisogno la squadra, in questo caso con le punte. Il mio è un discorso più giusto credo. Quando vai avanti perchè le cose sono come tu vuoi ottimo, ma quando non è così devi fare tutto quello che stanno facendo tutti”.

Ma Borini è il tipo di giocatore che incarna il suo spirito il suo modo di vedere il calcio?
“No…sono contento di tutti. Ognuno ha le sue caratteristiche”.

Il Siena ha messo in difficoltà molte squadre, nello specifico in casa. Quali sono i pericoli portati dalla squadra di Sannino?
“Ho detto prima che in casa siamo stati molto fortunati perchè non abbiamo meritato il pareggio finale. Calaiò, Destro, Brienza, D’agostino sono giocatori che ti possono mettere in difficoltà e penso che sia una squadra in cui si veda il lavoro dell’allenatore, è una squadra che ha la capacità di fare un’ottima fase difensiva, essendo una squadra corta, ripartenze…vediamo che cosa succede e come si presenta la partita”.

La Roma nelle ultime settimane ha segnato spesso su calcio piazzato. I suoi giocatori hanno assimilato meglio i dettami tattici e per quello vi siete concentrati sui calci piazzati?
“Li proviamo ogni settimana i calci piazzati quando c’è il tempo e la possibilità. Sono giocate che ti danno sempre una possibilità di vincere una partita e soprattutto quando una partita è equilibrata possono essere una soluzione. E’  importante essere concentrati e che si controllino sia quelli contro sia quelli a favore. Possono fare la differenza in una partita complicata. Adesso stiamo facendo bene e questo mi da fiducia, e credo la dia a loro perchè vedono che il lavoro se uno lo fa concentrato al 100% può essere una grande allegria. Ma non ho avuto più tempo per provarli ma meno, perchè abbiamo giocato ogni tre giorni. Ma non abbiamo bisogno di farlo in campo, possiamo farlo con un video senza problemi dicendo “adesso facciamo in questo o quest’altro modo”. I calci piazzati sono qualcosa che fa piacere agli allenatori perchè si vede su cosa si è lavorato, sono i dettagli”.

In Italia c’è sempre stato i timore di lanciare i giovani. Si possono ottenere i risultati puntando su di loro?
“La Roma ha un vivaio incredibile i risultati parlano chiaro. Ho sempre detto che mi piace contare sui giovani quando hanno qualità e qui a Roma, da tempo si lavora bene con gli Allievi o la Primavera, c’è una storia e una responsabilità. A me fa sempre piacere avere questa possibilità e quando io penso sia il momento di contare su di loro ”.

Le assenze a centracampo le faranno cambiare qualcosa con il Siena?
“No, giochiamo all’attacco…metto un altro calciatore non c’è problema, nè una situazione d’emergenza, niente. Giocherà Fabio Simplicio, giocherà Greco, giocherà Federico Viviani se recupera…non c’è nessuna emergenza! Che emergenza? Iniziamo la partita in undici no? Non c’è nessuna emergenza”.

Le condizioni del campo porteranno a delle modifiche alla rifinitura?
“Se il campo è come ieri no. Faremo come ieri, non vado a cambiare nulla. Facciamo come al solito e se non potremo allenarci sul campo, perchè non è in condizione, andremo o sul campo in sintetico o in palestra che l’ultima volta non ha portato tanto male. Quando c’è un lavoro di tanto tempo perchè hai saltato un allenamento si può fare in una sessione di video ”.

Ieri è andata all’Olimpico a vedere il Sei Nazioni? C’è qualcosa che la ispira della mentalità e dei valori del rugby che vorrebbe portare nel calcio?
“Rimbalzava male il pallone visto? (ride, ndr). Sono sport diversi, mi piace tantissimo ed era la prima volta che vedevo una partita del Sei Nazioni ed è stato bellissimo: il rispetto e tutto quello che si vede…ma io preferisco il calcio: la passione,  la Curva Sud che fa gli inni.  Ma è un bello sport che mi piace tantissimo. In Spagna non abbiamo una grande squadra ma stiamo migliorando, forse tra qualche anno saremo vicini. E’ stato  bellissimo il rispetto tra tifosi delle due squadre, è un bello sport. Non voglio immaginare come si sentono oggi dopo aver fatto questa lotta. E’ stata una partita aperta, facevo tifo per l’italia, sono italianizzato ed è normale. Mi è piaciuta la partita”.

(fine)

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