LO MONACO: “Il calcio non esiste senza pubblico”, RENGA: “Non è vero, ormai è uno sport televisivo”

Redazione RN
18/05/2020 - 17:49

LO MONACO: “Il calcio non esiste senza pubblico”, RENGA: “Non è vero, ormai è uno sport televisivo”

SENTI CHI PARLA ALLE RADIO – La rubrica di Romanews.eu “Senti chi parla… alle radio” è lo spazio quotidiano in cui potete leggere i commenti sul mondo Roma di speaker e opinionisti protagonisti dell’etere romano raccolti dalla nostra Redazione.

Francesco Balzani a Centro Suono Sport: “In questo momento Petrachi è ai margini di ogni decisione relativa al club e per due mesi sono stati altri ad occuparsi degli affari del club. Nell’ultimo periodo Baldini è tornato in grande auge e per certi versi mi sento sollevato, visti gli agganci importanti che può avere in ottica di cessione del club. Il Lipsia voleva riscattare Schick e la Roma era ben predisposta, quindi il tutto si concluderà a circa 24-25 milioni. I problemi ci sono però sugli altri casi, come ad esempio quello Kardsorp. Poi Kluivert, Pastore, Juan Jesus. Tutti si sono riscoperti innamorati di Roma. Dovrebbero ricordare di dimostrarlo tutto l’anno. Sarà davvero complesso piazzarli tutti. Gonalons potrebbero tenerlo per caratteristiche, mentre Kardsorp Fonseca lo ha già visto. Potrebbe rimanere come vice. Menzione a parte per Florenzi. Se vuole puntare all’Europeo sarà uno dei primi a chiedere di andare via. Se Fonseca dovesse essere costretto a venderne uno, cederebbe Pellegrini e non Diawara. La mia paura più grande però non è Pellegrini, è che la Roma possa essere costretta a vendere Zaniolo“.

Antonio Felici a Centro Suono Sport : “Trovo incredibile la situazione di Petrachi, se è vero che sia ai margini delle decisioni sul club allora la Roma dovrebbe chiudere qui il rapporto. Non si può accettare tutto. Altrimenti la società deve smentire categoricamente. Serve rispetto per i tifosi. Karsdorp è stata una mia personale delusione, credevo potesse essere un grande acquisto. Schick? Finalmente abbiamo trovato una soluzione. E’ questo tipo di giocatore, non è un campione. Mi viene da dire che l’unica sopravvivenza per la Roma, detto in tono sarcastico, è fare la prossima stagione con tutti i cavalli di ritorno e con gli esuberi. Penso a Pastore: chi se lo prende? E’ un calciatore bruciato ormai. Juan Jesus potrebbe servire con un allenatore che crede in lui, mentre anche io credo che Gonalons possa servire come centrocampista di riserva. La Roma forse preferirebbe vendere Pellegrini e non Diawara per un discorso di plusvalenze, ma chi pensa questo a livello tecnico dovrebbe andare a vendere gelati. Se Fonseca pensa questo dovrebbe essere rimandato in Portogallo. Pallotta è uno dei presidenti più improbabili della storia del calcio“.

Giampaolo Pozzo a Rai Radio Uno: “Attorno a noi si è creato un grande equivoco, in nostri medici sono preoccupati dal fatto che non esiste una legislazione in grado di chiarire bene la loro responsabilità penale. Io, da azionista dell’Udinese, non posso risolvere una questione penale: da noi i tribunali funzionano bene e vogliamo rispettare la legge. Per tranquillizzare medici e dirigenti, la scorsa settimana ho sentito il dovere di scrivere la lettera, che non c’entra niente col fatto di non voler giocare, perché noi vogliamo giocare. Non siamo d’accordo sul fatto di tornare a giocare il 13 giugno, è un insulto all’intelligenza: se ascoltiamo qualsiasi preparatore atletico dirà che, dopo due mesi di inattività, al calciatore serve minimo un mese di allenamento vero. Oggi ci stiamo ancora allenando con gradualità. Sarebbe opportuno trovare una soluzione logica per giocare, evitando infortuni. Si guarda con trionfalismo alla Germania, ma loro già hanno diversi infortuni e giocano solo una partita alla settimana; da noi se ne vogliono giocare due a settimana, dopo esserci allenati 15 giorni. Sono favorevole a ripartire, ma in sicurezza. C’è ancora il tempo, ma facciamolo con il cervello. Da noi c’è una grande dose di egoismo, qualcuno vuole fare il furbo, giocando con il pallone: io ne ho le prove. Il primo protocollo, che prevedeva la quarantena ai giocatori per tutta la durata della fase finale del campionato, era impossibile da applicare: per me, e per essere coerenti, c’è bisogno di tutto il mese di giugno per allenarsi bene. A fine giugno, poi, si ricomincia. Bisogna trovare un accordo. Abbiamo perso tre mesi, non per capriccio, si può spostare tutto. Sull’ultima rata dei diritti tv da incassare ci si può mettere d’accordo purché si ragioni serenamente, come sta facendo il Governo con il gruppo degli scienziati. Ne stiamo uscendo fuori, ma dobbiamo continuare con la dovuta prudenza, soprattutto nel calcio: abbiamo visto i disastri fatti con le partite di Milano e Valencia”.

Marione a Centro Suono Sport: “Ho visto pochi minuti di Bundesliga, ma ho tolto subito per la noia. Senza pubblico, senza contrasti, senza veemenza. Questo non è calcio. Era meglio aspettare e ripartire a settembre in condizioni migliori. Non conosco nemmeno una persona che abbia guardato le partite nel weekend. Così non ha senso ricominciare”.

Daniele Lo Monaco a Tele Radio Stereo: “Il calcio non esiste senza pubblico. Ho visto la Bundesliga nel weekend solo per curiosità, ma ho cambiato canale dopo mezz’ora. Non ha alcun senso giocare le partite in questo modo, non c’è interesse da parte mia. Non mi meraviglia che la maggior parte dei tifosi siano contrari alla ripartenza. Questo non è calcio”.

Franco Melli a Radio Radio Mattino: “Schick si è mangiato un gol che avrei fatto pure io. Molti giocatori non vogliono giocare perché hanno paura di farsi male e ora anche loro sono delle aziende. L’agonista così è colpito al cuore, in Bundesliga ho visto delle amichevoli. Per me così è danza, è come fare l’amore con una bambola gonfiabile”.

Furio Focolari a Radio Radio Mattino: “È chiaro che il calcio senza pubblico è menomato e sarebbe meglio il contrario. Ma perché dobbiamo pensare che sia meglio niente che così? Abbiamo visto il solito calcio: il Borussia è più forte e ha vinto, il Bayern è più forte e ha vinto. Senza pubblico è diverso, ma non è vero che non sia calcio. Cos’è, rugby? Il primo scalino da salire è il calcio senza pubblico, poi l’altro sarà il calcio col pubblico ma sarà nel 2021. Che facciamo, aspettiamo?”.

Roberto Renga a Radio Radio Mattino: “Era prevedibile che si sarebbe visto un calcio di questo tipo. Il calcio che vedremo sarà molto simile a quello che abbiamo visto in Bundesliga. Il calcio è uno sport televisivo, per chi guarda non è tanto importante che non ci siano i tifosi. Quando il calcio è nato non c’erano i tifosi eppure è andato avanti lo stesso. Juventus-Inter senza tifosi è stata comunque una partita vera”.

Roberto Pruzzo a Radio Radio Mattino: “Ci sono state alcune modifiche al protocollo ma bisogna vedere se andrà bene ai calciatori. Ora vedo uno spiraglio per poter ricominciare. Tre settimane di preparazione sono poche, i rischi nella ripartenza ci sono. L’atteggiamento delle squadre in Bundesliga ce lo porteremo fino alla fine”.

Nando Orsi a Radio Radio Mattino: “Ora voglio vedere cosa faranno i calciatori. Sono stati accontentati dal fatto che non andranno in ritiro, ma si devono dimostrare responsabili con la vita che condurranno, perché quello del calciatore non è un mestiere come un altro. I rischi ci sono, anche infortuni per la poca preparazione fisica, ma un po’ tutti devono cercare di fare un passo indietro, altrimenti i calcio non riparte“.

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