Pau Lopez: “Stiamo crescendo, vogliamo vincere. L’Europa League è importante per tutta la squadra”

Redazione RN
07/11/2019 - 7:00

Pau Lopez: “Stiamo crescendo, vogliamo vincere. L’Europa League è importante per tutta la squadra”

CONFERENZA PAU LOPEZ- La Roma si appresta ad affontare il Borussia Monchengladbach in Europa League. Alle 18,45 Paulo Fonseca terrà la consueta conferenza stampa prima della gara contro i tedeschi che si disputerà il 7 novembre alle ore 21. Insieme al tecnico giallorosso c’è Pau Lopez.

Quanta parte di merito ritieni di avere per i gol incassati? Sai giocare bene con i piedi, anche al Betis eri abituato a questo tipo di calcio?
Siamo una squadra che sta crescendo. Le prime partite abbiamo preso molti gol ma credo che la squadra imparerà nei prossimi mesi. Sono arrivati allenatori e giocatori nuovi, sappiamo che la Roma deve vincere giocando bene ma siamo una squadra che sta lavorando molto bene, che sta crescendo ogni partita. E’ la strada da proseguire. Ho giocato con i piedi l’anno scorso nel Betis. Sono cresciuto nell’Espanyol ma lì non giocavo così. Il mister mi ha aiutato a crescere, sono stato fortunato di andare in Nazionale grazie a lui.

Nelle ultime edizioni dell’Europa League le spagnole hanno vinto 10 volte. Da spagnoli, avete mai avuto l’idea che le italiane la snobbassero?
Abbiamo sempre pensato che le squadre italiane fossero molto forti così com’è stata per tutta la storia. E’ una competizione che mi piace molto, ho giocato lo scorso anno con il Betis. E’ una competizione importante per me e per tutta la squadra, la strada da seguire. Non dobbiamo avere nessun obiettivo ma alla fine della stagione vediamo dove siamo, quello per cui possiamo lottare e che possiamo vincere.

Chi è il portiere più forte del mondo e quale giochi perché abbia un tipo di gioco simile al tuo?
Non studio nessuno ma mi piace imparare da tutti i portieri perché da tutti posso imparare qualcosa. Il portiere più forte? Difficile parlare di solo uno. Ora due sono più bravi di altri: Oblak e Ter Stegen sono più avanti di altri portieri.

Il giorno della tua presentazione avevi detto che avresti imparato l’italiano per rispetto dei giocatori, della società e dei tifosi e ci sei riuscito molto bene. Quanto conta il tuo impatto nel calcio italiano imparando subito imparando la nuova lingua? 
Non lo so, dipende da ognuno. Io l’ho detto quando sono arrivato che volevo imparare l’italiano velocemente perché è più facile l’integrazione alla squadra e alla città. Con Claudio abbiamo fatto lezioni quasi ogni giorno. Mi ha aiutato molto a imparare velocemente, grazie a lui parlo bene italiano.

Ti dà più scarica di adrenalina quando ti passano la palla e un attaccante ti pressa o quando calciano un rigore?
Non lo so, non me lo sono mai chiesto. Provo ad aiutare la squadra. E’ vero che forse da fuori sembra un po’ rischioso quello che facciamo ma non è tanto come la gente pensa. Dipende molto dai miei compagni che vogliono la palla ma a me piace giocare così, mi diverto di più.




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