Lippi: “Mi sarebbe piaciuto allenare la Roma, è stato un peccato non averlo fatto”

Giacomo Emanuele Di Giulio
01/05/2021 - 20:54

Lippi: “Mi sarebbe piaciuto allenare la Roma, è stato un peccato non averlo fatto”

MARCELLO LIPPI ROMA – Il tecnico campione del mondo 2006 Marcello Lippi è stato intervistato dal giornale La Verità e ha parlato anche della Roma soffermandosi sulla partita contro il Manchester United: “Le partite da sempre cominciano in un modo, si svolgono in un altro, finiscono in un altro ancora. La Roma è stata molto sfortunata: ha giocato un primo tempo di livello, concedendo poco agli avversari, e ritrovandosi in vantaggio. Dopo di che, caso senza precedenti, in meno di 40 minuti ha dovuto operare tre sostituzioni per infortuni, avendo già gli uomini contati. Così, l’ errore potrebbe essere stato giocare il secondo tempo come il primo: cioè molto “alti”, esponendosi però al rischio di lasciare spazi al Manchester per infilzarti in modo più pesante di quanto meritassi.” L’ex allenatore della Juventus ha anche detto che sarebbe stato contento di allenare i giallorossi: “Mio nipote è nato a Roma, è romanista, e conserviamo ancora il gagliardetto che gli dedicarono quando è nato: “Ar maggico Lorenzo nato nel maggico 2001 l’ anno del maggico scudetto da ‘a maggica Roma”. Sì, mi sarebbe piaciuto allenarli, i giallorossi. Peccato”.

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  1. Forse uno come Lippi, profondo conoscitore del calcio italiano e internazionale, tecnico di alto livello, uomo duro e poco incline ai compromessi, potrebbe ancora fare comodo alla Roma. Magari come direttore generale. Invece ci ritroviamo, ai vertici, due americani assolutamente digiuni in fatto di calcio. Perchè non assumere uno come Lippi, come loro alter ego?

    1. Ti ricordo che il “conoscitore di calcio” ha miseramente fallito all’Inter, senza parlare delle telefonate a Cannavaro per farsi cedere (a due soldi) alla Juve dov’era appena tornato e le pressioni di suo figlio (socio fondatore della GEA) su molti giocatori per condizionare il mercato. No, grazie. La Roma non ha vinto nulla in quel periodo ma è meglio così. Preferisco. Almeno la dignità, quella Roma, ce l’aveva.

      1. Ti ricordo sommessamente che Lippi ha portato l’Italia in cima al mondo. Senzi di lui, magari con gente come Prandelli e Ventura, in quel 2006 non saremmo arrivati neanche ai quarti.
        Per quanto riguarda i suoi presunti intrallazzi, la cosa non mi scandalizza affatto. Nel mondo del calcio i buoni e i puri finiscono male, o nel dimenticatoio. Meglio, molto meglio, gente spietata, pronta a tutto pur di vincere. Juventus docet. E lasciamo perdere la parola “dignità”, specialmente dopo certi risultati tennistici d’oltre Manica.

  2. Perchè Roma non è una società ambiziosa, si accontentano di galleggiare nelle prima parte della classifica, sperando che ogni tanto arrivi un colpaccio che non arriverà mai, aspettando Godot, sogni per un pò poi ti risvegli e l’anno dopo si ricomincia da capo. L’importante è che i vari manager, allenatori, procuratori, giocatori ecc riescano a guadagnare lavorando per la Roma, ormai è una normale Azienda dove si cerca di mantenerla in piedi, garantire posti di lavoro e garantirsi stipendi lauti, i risultati sportivi sono del tutto secondari, il classico tentativo di provare ad ottenere il massimo che può uscire dal minimo sforzo e il risultato è quello che abbiamo sotto gli occhi, bene per tutti tranne che per i tifosi

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