FIRICANO ROMA CAGLIARI – Si avvicina sempre di più il diciassettesimo turno di Serie A, quando a fronteggiarsi sabato alle 20.45 allo Stadio Olimpico ci saranno Roma e Cagliari. A tal proposito, per addentrarsi ancor di più nella sfida, Tele Radio Stereo ha contattato l’ex Cagliari Aldo Firicano, che ha militato nella squadra sarda dal 1989 al 1996. Ecco le sue parole:

Che piazza è Cagliari?
“Una piazza strepitosa, Cagliari, intesa come città, è un posto fantastico, dove si sta benissimo. Dal punto di vista calcistico stiamo parlando di una realtà dove sono passati tanti bravi calciatori, il Cagliari rimane una società importante del nostro calcio”.

Che Cagliari è quello attuale? Il cambio di allenatore ha portato giovamento alla squadra…
“Sicuramente con Lopez è un altro Cagliari, Diego conosce molto bene l’ambiente, ci ha giocato tanti anni. Stiamo parlando di una squadra che delle buone possibilità, ma è allo stesso tempo molto timida, che fa fatica in trasferta. E’ una formazione spinta da una terra, da tutta la Sardegna”.

Un giudizio sulla Roma…
“E’ una compagine di grande livello, mi aspettavo delle difficoltà con Di Francesco, ma Eusebio ha avuto un impatto importantissimo, mi ha sorpreso. La qualità della squadra era molto alta già lo scorso anno, quest’anno è ancora più convinta dei propri mezzi. Se vincesse il recupero con la Samp, avrebbe veramente delle ottime possibilità di vincere un titolo. I giallorossi hanno perso Salah, ma c’è Schick che potrebbe dare quell’imprevidibilità dui cui la Roma avrebbe bisogno”.

Che idea ti sei fatto del gruppo di testa?
“Inter e Roma sono le sorprese, il Napoli ci si aspettava che lottasse per il titolo, la Juve poi è sempre lì. E’ difficile sbilanciarsi, darei un 25% di chance ad ognuna di queste formazioni”.

Cosa bisogna temere del Cagliari?
“E’ una squadra imprevedibile, lo ha dimostrato anche nello scorso turno contro la Sampdoria. Il Cagliari è una formazione che è stato sempre caratterizzata da un grande orgoglio, che se la gioca a viso aperto con tutti. La Roma deve essere concentrata e pronta, perchè a parità di condizione, i giallorossi hanno quel qualcosa in più”.

Lei vive a Firenze e segue sempre da vicino la Fiorentina: che tipo di giocatore è Badelj?
“A me piace, è un metronomo di centrocampo. Nel gioco di Di Francesco, tuttavia, non lo vedrei bene: ad Eusebio piace verticalizzare, mentre il croato ama più giocare il pallone, farlo girare. Certo, stiamo parlando di un giocatore intelligente, quindi non credo che, eventualmente, possa avere delle difficoltà di adattamento in giallorosso”.