• L’analisi tattica di Sassuolo-Roma. Caduta libera con vista sul settimo posto: al Mapei ennesima pagina di una stagione deludente

    Redazione RN
    04/04/2021 - 11:15

    Foto Tedeschi
    L’analisi tattica di Sassuolo-Roma. Caduta libera con vista sul settimo posto: al Mapei ennesima pagina di una stagione deludente

    SASSUOLO ROMA ANALISI TATTICA – Trenta giorni in caduta libera, con vista sul settimo posto. La Roma precipita da quello che era un terzo piazzamento di prestigio, all’anonimato di un settimo che la relegherebbe nel pacchiano neo progetto dell’Uefa, un’insignificante Conference League che suonerebbe beffarda anche nei confronti della nuova proprietà. Proprietà che dopo una stagione, se non altro, potrà avere le idee chiare su quali strade percorrere per riconsegnare una dimensione più consona alla propria realtà sportiva. Nella odierna vigilia pasquale, non basta neanche un Sassuolo in piena emergenza a una Roma discontinua, dentro a 90 minuti che fugano ogni dubbio, se mai ce ne fossero ancora, sull’impossibile corsa ai posti Champions, per ritrovare una vittoria che al fischio d’inizio era quantomeno doverosa viste le premesse. Ma una squadra che gioca sempre due partite distinte e opposte dentro la stessa, con stati d’animo e atteggiamenti che si rincorrono da un antipodo all’altro con una naturalezza sconcertante, non poteva che deludere ancora una volta di fronte ad una squadra organizzata e vivace in fase offensiva come quella emiliana.

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    Moduli e sviluppi di gioco

    Fonseca si trova ad essere rimasto, se non altro, l’unico allenatore del campionato italiano a dovere gestire ancora l impegno infrasettimanale di coppa, visto il quarto di finale con l’Ajax imminente tra 5 giorni, l’esigenza di gestire entrambe le gare è prioritaria. Davanti a Pau Lopez ci sono Cristante al centro con Mancini sul centro-sinistra e Karsdorp che retrocede braccetto di centro-destra lasciando la corsia prediletta a Bruno Peres, con Spinazzola sull’out opposto. In mezzo al campo, vista la squalifica di Villar e il ritorno graduale di Veretout, ci sono Pellegrini e Diawara a creare il consueto quadrilatero di possesso alle spalle di Borja Mayoral, che è completato da Carles Perez e El Shaarawy punte esterne a piede invertito. Anche per De Zerbi le due punte esterne sono a piede invertito, con Traorè e Boga a sostegno di Djuricic che agisce dietro a Raspadori. In mediana Obiang e Lopez si completano alla perfezione per caratteristiche e agiscono e concorrono nella costruzione bassa di un Sassuolo che guida la classifica delle percentuali di possesso palla in campionato, palleggiando con i due centrali difensivi Marlon e Chiriches che finiranno per giocare il numero più alto di palloni nei 90 minuti. Toljan e Rogerio invece si limitano a dare sostegno all’azione con obiettivi di equilibrio nella fase di transizione negativa-

    Squadra senza consapevolezza dei propri sbalzi emotivi

    Sulla partita, nonostante il Sassuolo sia largamente rimaneggiato, aleggia ancora il ricordo dell’ultima esibizione dei giallorossi di un anno fa dove la Roma pur attuando un pressing ultra offensivo si ritrovò sotto di 3 gol in 20 minuti, e la pressione media che gli uomini di Fonseca tengono agli albori della gara è figlia probabilmente di una valutazione tattica evidente, volta ad evitare un ripetersi della situazione. Ma un Sassuolo sfrontato, sbarazzino, irriverente, non si cura e preoccupa della sua emergenza, e attraverso una pressione alta già dopo 3 minuti recupera palla su un sanguinoso regalo di Cristante per presentarsi davanti a Pau Lopez che si immola con grande tempismo. Gli emiliani sono molto aggressivi, scalano in avanti con ferocia, con Obiang e Lopez sempre altissimi in pressione, dove se solo i giallorossi riuscissero a superare il primo pressing avrebbero spazi aperti dove distendere la velocità sia delle punte esterne (El Shaarawy e Carles Perez) e i terzini. Ma gli uomini di De Zerbi sono brillanti, molto mobili (gioco e mi muovo) muovono benissimo palla sugli appoggi, dando pochi riferimenti, nonostante sia Djuricic a farsi trovare tra le linee e Raspadori ad allungare sfruttando e cercando il corridoio centrale di Cristante, rispetto al quale vanta un passo diverso e che gli consente di presentarsi davanti a Pau Lopez. Gli emiliani muovono palla a 2 tocchi e mandano sempre in ritardo e fuori tempo i giallorossi che non riescono a trovare un pressing coordinato specie in mezzo al campo, dove i neroverdi trovano agevolmente linee di passaggio importanti dietro le linee. In due situazioni sporadiche di uscita che elude il primo pressing la Roma mette Carles Perez in condizione di trovare la porta, con due conclusioni agevoli che lasciano a desiderare, ma dopo 24 minuti difficoltosi, è sempre lo spagnolo che stavolta crea dal nulla una percussione che culmina sul fallo di Marlon che manda sul dischetto Pellegrini per il vantaggio giallorosso. Nel momento in cui la Roma trova respiro tenendo palla nella metà-campo avversaria la gara svolta, col vantaggio e controllo dei giallorossi e col Sassuolo che trova più difficoltà. Ora Djuricic viene attenzionato in base alla zona dove staziona da Diawara o da Pellegrini, quando prima se lo facevano sfilare alle spalle. Ma è l’uscita coordinata dei terzini Bruno Peres (soprattutto) a destra e Spinazzola che vanno a prendere altissimi soprattutto Rogerio a sinistra consentendo di scivolare in zona palla e difendersi con due linee a 4,lasciando Borja Mayoral e la punta esterna opposta alla zona palla davanti. Nel frangente dove la Roma controlla la gara senza rischi, e gestendo l’uscita bassa in maniera pulita, si segnala Borja Mayoral che non viene mai premiato nei suoi movimenti (tranne da Cristante, che infatti lo mette davanti a Consigli) che per come si muove induce la riflessione che se avesse giocato con Francesco Totti probabilmente sarebbe stato messo in porta 5 volte a partita….con 2 mediani ammoniti, e con il controllo della gara, la Roma va al riposo convinta che il più sia fatto, colpendo al momento giusto dopo avere sofferto e superato la difficoltà del primo quarto di gara.

    Ripresa in fotocopia

    Si riparte con i 22 effettivi del primo tempo, e la Roma non ha un rientro adeguato, passiva si accontenta di tenere le due linee da 4 posizionate sotto palla, ma il Sassuolo ha cultura calcistica, contenuti, personalità. Ritrova gradualmente le linee passaggio dentro al campo, graziando in due occasioni Pau Lopez, e capitolando alla terza, con Spinazzola che si fa sorprendere da Traorè su una seconda palla da calcio d’angolo. Dopo essersi consegnata rispettando il copione del primo tempo la Roma ritrova il vantaggio con uno sviluppo d’azione che porta un esterno (Spinazzola) a rifinire per quello opposto (Bruno Peres), dopo che Fonseca aveva ridato equilibrio in mezzo al campo con Veretout (fuori il deludente El Shaarawy), con Pellegrini ad equilibrare sul centro-sinistra. Il vantaggio sembra essere definitivo per i giallorossi, ma De Zerbi fa capire che è pronto per un club di livello, e comincia a violentare la gara con i primi effetti. Haraslin per Toljan e lo spostamento di Obiang centrale a 3 dietro, con Lopez regista. Traorè e Djuricic giocano da mezzali e Boga vicino a Raspadori. I neroverdi vogliono fare scivolare in ampiezza la Roma in un 3-5-2 che occupa bene il campo e ricacciare la i giallorossi indietro. Fonseca inserisce Dzeko per tenere più palla, ma De Zerbi incide definitivamente virando sul 3-4-3 con Oddei (esce Djuricic), e Peluso per Chiriches) e trovando il gol del pari che scrive l’ennesima pagina insostenibile della stagione giallorossa.

    Maurizio Rafaiani

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    1. Il problema di questa testata è dell’ambiente in generale è che se (per puro caso) Pau Lopez, Bruno Peres e Spinazzola avessero fatto meglio (molto) sul primo gol o Cristante fosse stato meno patetico sul secondo, se per il rotto della cuffia insomma fossimo riusciti a portare a casa i 3 punti, si sarebbe, come sempre, parlato di grande prestazione di vittoria epocale, di grande tattica stufiata a tavolino per far scoprire il Sassuolo…I sette in pagella sarebbero fioccati, per Pellegrini ad esempio, che in tutti i 90° si procura una punizione e nulla più…E i “tifosi” abboccano…

      1. Condivido e non solo…. si sarebbe scritto “tre punti che rilanciano la roma verso la zona Champions”. E tutti ad abboccare

      2. Non solo Francesco ,ma anche il sottoscritto in linea con il tuo commento .la carta stampata e questi web fanno molti danni con le parole . Il criterio dalle stalle alle stelle e viceversa e` ormai diffuso e l’obiettivita` ormai scomparsa.

    2. Ieri altra prestazione deludente di gioco e di impegno.
      Se non ci fosse stato il rigore avresti perso col Sassuolo b,senza nazionali.
      Adesso sei 7 in classifica xké è questo il valore della squadra,compito Dell allenatore è dare quel qualcosa in più ma sappiamo tutti che Fonseca non da niente in più.
      La cosa più deludente è prendere lezione di calcio dal Sassuolo,i primi 20 minuti ci hanno presi a pallonate.
      Prevedo altre imbarcate vergognose.
      Se c è già un altro allenatore venga subito così inquadra già la squadra x l anno prossimo.

    3. Ma perché, secondo voi lo scudetto è già assegnato? Mancano nove partite e facendo cinque punti a partita, ma solo la Roma, avremmo tante possibilità trionfali! Certo se avessimo preso De Zerbi invece della solita bravata esotica (doppia col Pinto) forse potevamo almeno divertirci. Ma da un bel pò qui da noi vanno tanto i mulini al vento con i tanti procuratori che ci stanno procurando un lento continuo declino patetico. Le grandi squadre hanno dietro società serie e ben organizzate, ma anche le cosiddette piccole che sul campo ci danno anche lezioni e sberle sonore dovrebbero darci l’imput giusto per arginare i lupi famelici che ci rifilano bidoni ed ex calciatori con pretese economiche folli,così che in panchina possiamo avere qualche record di stipendi di grido inversamente proporzionali ai successi sul campo. Perfino la squadra nostra concittadina ha saputo dalle ceneri e quasi bancarotta darsi un’identità societaria e tecnica sul campo, operando con giudizio e accortezza e spendendo molto di meno della Roma ed oggi torna ancora sopra di noi in classifica. Dovremo pur cominciare un percorso virtuoso per avere qualche speranza e soprattutto qualche soddisfazione.

    4. Augurando buona Pasqua a tutti (…quasi) il risultato di ieri è il culmine dopo Bergamo, Napoli, derby e Parma. Non dimenticando il pareggio stesso all’andata con dezerbi. Non è un caso, il settimo posto oggi è un lusso visto come NON gioca questa squadra… inquietanti sono le dichiarazioni del tecnico post gara…..

    5. Speriamo che anche questa stagione finisca presto non se ne può veramente più di essere sottomessi da squadre più organizzate e di vedere questa “squadra” in affanno e rischiare figuracce in continuazione,che temo ce ne saranno altre da qui alla fine.
      L’unica cosa che mi consola e’ che almeno adesso c’è una proprietà che non credo si venuta qui per cambiare aria.
      Basta con questi allenatori stranieri, sti mezzi giocatori presunti o bolliti campioni.
      Forza Dan fai tabula rasa e riporta questa squadra dove merita ma soprattutto ridargli orgoglio e dignità che da qualche anno a questa parte sono venute a mancare anche quelle.
      Forza Roma

    6. ieri ho visto la partita ed e’ chiaro che l’ attuale posizione della squadra rispecchia perfettamente il suo valore .. le azioni da fare sono poche ma assolutamente necessarie .. 1) trovare allenatore che dia un gioco valido e vincente e sappia valorizzare anche i giovani senza per forza dover litigare con i vari Jesus, Dzeko, Florenzi, Calafiori, Pedro e chissa’ con chi altro ha litogato Fonsega .. 2) serve un centravanti che faccia gol .. Belotti o Icardi o Scamacca .. insomma prendete 2 milioni l’ anno per fare i Manager della Roma sceglietelo bene e scegliete bene allenatori e tutti i giocatori .. 2 milioni .. mah .. 3) un difensore centrale che Cristante in difesa non se po’ vede’ .. 4) un centrocampista alla Barella, per capirsi, ma anche Barak del Verona farebbe tanto comodo e sarebbe seimila volte piu’ affidabile di Diawara’ e di Cristante .. 5) se torna Cengiz bene, altrimenti un’ ala veloce e che segni .. per l’ allenatore serve un vero allenatore, non una scommessa che ne abbiamo perse gia’ tante .. convincetelo a suon di bigliettoni a venire alla Roma perche’ questi qui non vogliono venirci! Allegri, Sarri, sono a parere mio, semplici invenzioni della Stampa .. una sorta di suggerimento ad una presidenza sempre male consigliata .. ci vogliono romani e romanisti tra i manager e non aspiradollari senza anima ne’ core ..

    7. A me non mi pare che questa nuova proprieta’ con le sessioni di mercato estiva e invernale abbia fatto vedere grandi cose, vabbe’ gli stadi chiusi e mancati ricavi, ma ci sono i diritti tv, sponsor, merchandising.
      Forse e’ presto per dirlo pero’ mi pare che questi hanno il braccino, la sensazione e’ che hanno preso la AS Roma per qualche agevolazione fiscale che da loro qualche vantaggio per le altre attivita’, qualche giro di interessi di banche, insomma le solite speculazioni.
      Questa entrata molle della nuova proprieta’ non e’ stato sicuramente un buon inizio e non e’ di buon auspicio.
      Nelle due sessioni di mercato sicuramente dovevano fare di piu’!
      oggi avevamo qualche punto in piu’ ed in prospettiva entrate maggiori per la societa’, CL in primis.
      Poi si ce la possiamo prendere con il tecnico, la squadra come al solito, ma il problema rimane a monte.
      Abbiamo l’esempio di Pallotta, quello di Firenze che vende Chiesa alla Juve, insomma mi parono tutti uguali

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