• La settimana perfetta si chiude vedendoli esultare per un pareggio

    GSpin
    16/04/2018 - 18:50

    La settimana perfetta si chiude vedendoli esultare per un pareggio

    EDITORIALE – Doveva essere il derby dello spettacolo, la squadra che segna di più in campionato contro quella che tira più di tutte le altre. Invece sono stati 90’ carichi di tensione e avari di emozioni.  La Lazio l’ha messa sulla foga: non far giocare la Roma e randellare come nei derby anni 90’. I giallorossi sono stati al gioco fin tanto che le fatiche di Champions si sono fatte sentire, soprattutto nell’ultima parte quando i dirimpettai sono rimasti in 10 e il momento era propizio per tentare l’affondo. La difesa ha tenuto bene, il dio greco Manolas ha comandato le operazioni al par suo finché non ha dovuto arrendersi ai crampi da stanchezza e da tensione.

    COSA NON HA FUNZIONATO – L’attacco è tornato quello che stitico di campionato, lontano parente di quelle delle notti magiche di Champions. I punteri giallorossi sono rimasti a digiuno ancora una volta dopo la sconfitta interna con la Fiorentina, non accadeva da tre anni che la Roma non segnasse in Serie A per due partite di fila. E’ mancata continuità nella ricerca del gol, precisione e un pizzico di fortuna. Di Francesco e i suoi si confermano affezionati ai pali con il legno di Bruno Peres che ancora si interroga e la traversa nel finale di Dzeko che se solo quel pallone fosse volato più basso di qualche millimetro…

    E POI GLI ABBRACCI ALL’IMPROVVISO – Si chiude una settimana che non avremmo mai immaginato di vivere. La Magica in semifinale di Champions League buttando fuori il Barcellona in rimonta; la Juventus buttata fuori dopo aver sfiora anche lei la rimonta, e la Lazio che la rimonta la subisce e si butta fuori da sola dall’Europa League. La vittoria nel derby ovvio sarebbe stata la ciliegina sulla torta, probabilmente però sarebbe stata la mazzata finale che avrebbe contribuito all’estinzione del genere laziale. In fondo in fondo un po’ ci sarebbe dispiaciuto vederli annichiliti… Soprattutto a giudicare dalla euforia con cui hanno gioito al fischio finale di Mazzoleni: abbracci e batti-cinque per aver strappato un pareggio!  Forse non ci siamo ancora resi conto noi della dimensione raggiunta dalla Roma che rende contenti gli avversari solo per aver fatto 0-0. A noi hanno fatto sorridere queste scene, alla banda Di Francesco dodvrebbero far riflettere per prendere coscienza di cosa è la Roma e che in campo si scende sempre come di fronte ci fosse Leo Messi.

    Giulia Spiniello

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    1. Concordo con Alberto. A Spinello non ti esaltare troppo perché, si è vero è un momento storico per la semifinale ma per poterti esaltare come fai tu i momenti come quello del Barcellona devono essere la costante. Fino ad allora la Roma non avrà raggiunto quella dimensione di cui parli, e dirlo adesso come fai tu è poco professionale e deleterio per tutto l’ambiente.

    2. Cresciamo cresciamo. Solo che la crescita non è una cosa che una mattina ti svegli e capisci che ora è tutto diverso. È un processo. Oggi sei più avanti di dove stavi tre anni fa. Tra un paio d’anni sarai pronto per affrontare ogni partita con quello spirito e la differenza non la farà la forza dell’avversario rispetto alla tua intensità. La tua intensità sarà uno dei parametri che gestisci e il resto lo farà quanto tempo ci metterai a liquidare l’avversario. 45/ 60 minuti per Spal, Toro, Lazio ecc. poi gestione 60/75 per qualcun altro. Solo le grandi d’Italia e d’Europa richiederanno un’applicazione piena per tutta la gara. Questo però ci vuole tempo per ottenerlo. Direbbe Di Francesco che anche queso si allena.

    3. E’ evidente che gli abbracci sono figli di un risultato portato a casa in 10 contro 11 per 15 minuti, dopo uno schiaffo a Salisburgo che ha fatto perdere fiducia ad una squadra in piena salute, dopo soli 2 giorni di riposo, non certo per il valore dell’avversario che, per essere una delle 4 squadre più forti d’europa, ha dimostrato proprio poco ieri sera…
      Sono i “giornalisti” come questi che impediscono alla Roma, da anni, di diventare una squadra di livello europeo….

      1. La Lazio in piena salute prima di Salisburgo? Ma l’hai vista nel girone di ritardo. La Lazio è una squadra scarsa. I nostri ieri erano svuotati fisicamente e soprattutto psicologicamente dalla sfida col Barcellona ed erano già con la testa al Liverpool

    4. No, mi spiace, ma “la settimana perfetta” sarà quella in cui avremo assicurato il terzo, o alla peggio il quarto posto in campionato. Fino ad allora chi pensa che il campionato, juve a parte, sia in discesa da ora in poi non ha capito veramente una fava.

      Per la CL è certamente lecito sognare, ma io da tifoso mi limito a questo, sapendo che ciò che deve venire è più difficile di ciò che è passato. Per questo mi limito a dire “che sarà sarà”; ma il mister PER FORTUNA non la pensa così e vuole invece convincere i giocatori che possono davvero fare la storia (anche se secondo me un pezzettino ne hanno già fatto), e questo è uno dei numerosi motivi per cui è lui il mister e non io o nessuno di noi 🙂

      DAJE ROMA DAJE!!!!

    5. “Dott.ssa” Spinello, la perfezione(?) sarebbe l’ennesima NON vittoria (neanche si contano più) all’olimpico e a meno 23 punti dalla prima?!? Metta meno enfasi nel descrivere il nulla e soprattutto sporga “il naso” fuori dal GRA utile a far crescere ambiente/società ambiziose. Crede di commentare il Chievo?!?

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