• La Roma si impone nonostante ritmi bassi e staticità, ma che percussioni Maicon!

    Redazione RN
    26/08/2013 - 17:19

    ANALISI TATTICA, LIVORNO-ROMA (5-3-1-1) contro ( 4-3-3) – L’alba della terza stagione targata USA somiglia tanto, per un’ora di gioco, a quelle precedenti, ma il risultato finale regala alla Roma una settimana di positività e di ottimismo in attesa che l’esordio casalingo di domenica prossima e la chiusura del calciomercato possano darle una fisionomia definitiva. Le scelte di Garcia cadono su un 11 scontato, sia nella dislocazione che negli interpreti, specie dopo l’infortunio di Strootman e le cessioni di Osvaldo e Lamela (imminente). Dopo un precampionato all’insegna di movimenti volti all’interscambiabilità dei 3 centrocampisti e dei 3 attaccanti, il risveglio è brusco e contraddistinto da una staticità e un mantenimento delle posizioni (salvo rarissime situazioni contingenti) al quanto marcato. Questo quadro tattico è, per fortuna dei giallorossi, scosso e animato dalle percussioni costanti di Maicon sulla corsia destra che danno alla squadra una pericolosità altrimenti assente.
    I motivi sono da ricercare in primis nelle caratteristiche dei 3 centrocampisti che nella scorsa stagione avevano spesso ingessato, per la non eccelsa propensione al movimento negli spazi avanzati, la manovra offensiva e di sostegno, essendo sostanzialmente 3 registi; di contro i giallorossi guadagnano in palleggio, perchè tutti sanno sostituirsi al compagno De Rossi che opera davanti alla difesa e al quale Belinghieri opera un timido tentativo di pressing nella fase iniziale. Sul fronte offensivo, Borriello tiene troppo la posizione centrale con l’aggravante di non riuscire ad allungare l’avversario ricercando la profondità e consentendo al Livorno di organizzarsi in fase difensiva. La squadra amaranto non è comunque mai pericolosa, soprattutto perchè Paulinho è orfano del compagno ideale, Dionisi, mentre Nicola individua in Gemiti un falso problema sulla corsia esterna, sostituendolo in maniera affrettata vista la spinta di Maicon che resterà sempre una costante della serata, almeno fino al vantaggio giallorosso. I ritmi bassi e la palla che raramente viene mossa a 2 tocchi contribuiscono alla scarsa pericolosità dei capitolini nel primo tempo.

    I 90′ MINUTI DEI GIOCATORI

    DE SANCTIS: dopo anni di comunicazione assente e lunghi silenzi tra gli interpreti delle retrovie giallorosse, risalta prepotentemente per incitamento e guida perentoria dei compagni, con un’ordinaria amministrazione che nulla lascia al caso.

    MAICON: a breve avrà completato il programma di recupero che lo porterà a gestire i novanta minuti in tutta la sua interezza; Florenzi lo coadiuva splendidamente invitandolo ora alla sovrapposizione, ora al taglio sotto palla, coprendolo immediatamente con grande puntualità.

    BENATIA: sarò per gli avversari insignificanti o per la scioltezza nella gestione delle situazioni di scarsa pericolosità, fatto sta che esce con disinvoltura da ogni frangente; sarà interessante vederlo al cospetto di avversari veloci per valutarne l’affidabilità completa; Paulinho gioca esclusivamente di spalle e per lui è tutto facile.

    CASTAN: vedi Benatia,con l’aggiunta di alcuni interventi risolutori importanti; sempre concentrato e attento anche quando Dionisi entra a dare manforte a Paulinho. L’assist per Florenzi completa la sua felice serata.

    BALZARETTI: spinta assente nella prima frazione di gioco che si trasforma in una presenza più che altro di sostegno all’azione nella ripresa, con due percussioni che confermano che è in ascesa rispetto alla scorsa stagione.

    BRADLEY: qualche appoggio approssimativo regala vantaggi gratuiti all’avversario, ma per il resto è sempre presente nella posizione richiesta; poco preciso solo quando deve cercare la penetrazione, ma non è il suo forte pur sforzandosi di farlo.

    DE ROSSI: si butta dentro alla propria area come ai tempi di Spalletti, per coprire la zona centrale quando Benatia deve scalare esternamente per i movimenti in avanti di Maicon certo di ricevere copertura e presenza da parte di Bradley sulle traiettorie di scarico al limite dell’area.

    PJANIC: il poco palleggio da parte del reparto di centrocampo lo condiziona molto e la sua gara non prende mai quota.

    FLORENZI: ha il fiuto del gol non troppo sviluppato, per cui per arrivarci deve alzare di molto il numero di occasioni create, ma si può dire che la sua prestazione offensiva e difensiva sono decisive nello scavare il divario nei confronti dell’avversario che se lo vede coprire Maicon e offendere Bardi da più parti del campo.

    BORRIELLO: qualche profondità importante che lo porta a un passo dal gol, ma poca mobilità e tempi di gioco non idonei a dare sbocco alla manovra giallorossa.

    TOTTI: gara che evidenzia, attraverso le sue solite geometrie,come lo sviluppo dell’offensiva poggi in modo evidente sulle percussioni di Maicon che viene cercato in maniera sistematica con cambi di gioco che, a differenza degli anni passati, culminano con azioni pericolose o comunque ficcanti; qualche sprazzo e apertura in una gara per lui di routine.

    GERVINHO: entra senza lasciare traccia.

    MARQUINHO: entra e si muove molto, ma anche lui resta ai margini del gioco come Gervinho.

    TADDEI: vedi Gervinho.

    La Redazione di Romanews.eu

     

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