La Roma fallisce l´occasione. **Un´autorete ostacola la strada verso il derby

08/11/2008 - 0:00

 
Un autogol. A quattro minuti dal fischio finale. Cicinho rovina la serata alla Roma. Il brasiliano spedisce di testa il pallone nella propria porta. E i giallorossi — in vantaggio con Totti — tornano nella Capitale con un punto. Un pari. Erano 174 giorni che la squadra di Spalletti non pareggiava una gara di campionato in trasferta; vale a dire dalla sfida contro il Catania del 18 maggio scorso. Alla Roma si chiedeva la continuità. Una conferma, insomma. Il successo esterno ora manca ai capitolini da sei mesi, in serie A. Allo stadio Dall’Ara, i giallorossi giocano in modo poco brillante, veloce, però. Appaiono spenti. Il vantaggio di Totti crea aspettative. La fortuna tuttavia non aleggia sui romanisti. Non a caso, Pizarro — sotto diffida — si lascia ammonire, nei pressi dei sedici metri avversari e durante i minuti conclusivi. Il cileno salterà il derby di domenica prossima. La sfida alla Lazio rappresenta un bivio, per i giallorossi. Ripresa o declino.
 
La partita contro il Bologna comincia in modo fiacco. Mancini — ex allenatore dell’Inter — siede in tribuna. I rossoblù entrano in campo per raggranellare un punto. Gli uomini di Mihajlovic proteggono e difendono, non dando l’impressione di voler affondare il colpo. Presidiano la propria trequarti. Spalletti schiera la Roma con il 4-4-2. Pizarro si posiziona sulla linea dei centrocampisti. Mentre gli esterni — Perrotta e Brighi — si allargano di frequente. La differenza tecnica tra le due squadre è evidente. E i capitolini tentano di approfittarne. Nel corso della prima frazione di gioco accade poco o nulla. I giallorossi si ingegnano con Vučinić e De Rossi, ma concedono qualche occasione. I sussulti sono rari, però. Orsato manda i calciatori negli spogliatoi.
 
Nella ripresa, Tonetto rileva Mexes. Un infortunio muscolare blocca il francese. La Roma assume il comando delle operazioni. Amministra la partita. Il Bologna si rintana. Una sbavatura di De Rossi a centrocampo consente ai rossoblù di ritrovare coraggio. Poco dopo, Di Vaio urta la testa di Doni, nel tentativo di anticiparlo. Il colpo è doloroso. Duro. Il portiere esce in barella, ferito alla nuca. Subentra Artur. Serata più sfortunata non sarebbe stato possibile trovarla. Forse. Totti prova a cambiare il corso dell’incontro. Il capitano scarica in porta con violenza il pallone, scoccando il colpo da posizione decentrata. Gol. I giallorossi esultano. La panchina scatta in piedi. Anche Mexes accorre a festeggiare. I tifosi romanisti provenienti dall’Emilia Romagna saltano per la gioia. Ma non finisce così. La Roma soffre. Totti lascia il campo a cinque minuti dalla fine. L’ammonizione comminata a Pizarro è il segnale. Di Vaio calcia il pallone verso l’area romanista. Bernacci è in ritardo. Cicinho si intromette. Il brasiliano tenta di sventare la minaccia. Vuole mandare la sfera in calcio d’angolo. Ma sbaglia. E di brutto. La rete si gonfia. Bernacci alza le braccia al cielo. È il pareggio che significa due punti persi. E non uno guadagnato, per la Spalletti & Co. Peccato.

B.S.

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