La Roma e i suoi stadi nel **segno della famiglia Sensi** Fioranelli-Angelini, giorni decisivi

13/05/2009 - 0:00

I Sensi e la casa della Roma. Un connubio nato ottant’anni fa e che potrebbe continuare con la nascita di un nuovo impianto di proprietà intitolato alla memoria del Presidente Franco. I Sensi e lo stadio della Roma, un’operazione percorribile nel futuro e già praticata nel passato. Nel 1929, infatti, Silvio Sensi, nonno dell’attuale presidente giallorosso, progettò la struttura da 20 mila posti, nata nel quartiere di Testaccio. L’imprenditore si ispirò al modello degli stadi inglesi dell’epoca e regalò ai tifosi romanisti una casa tutta per loro. Ottant’anni dopo la storia si ripete. Forse. Sempre nel segno dei Sensi. CAMPO TESTACCIO – Con la stagione 1929/30 venne varata ufficialmente la serie A. Le squadre partecipanti al campionato furono 18, iscritte in un unico girone. Tra queste, anche i giallorossi che si presentarono all’evento con un nuovo stadio, più facile da raggiungere rispetto al Motovelodromo Appio: il Campo Testaccio. Un nome che lo legava strettamente al quartiere che lo ospitava, a ridosso del Rione Trastevere. A progettarlo fu l’ingegnere Silvio Sensi, padre di Franco e nonno di Rosella, attuale presidente della Roma. Ispirato sul modello degli stadi inglesi – e dell’Everton in particolare – costò all’incirca un milione e mezzo di lire e fu dotato di quattro tribune in legno verniciate di giallo e rosso, con una capienza di ventimila spettatori. Il campo era in erba, cosa rara per quei tempi, e largo settanta metri. Inaugurato il 3 novembre 1929, con la vittoria sul Brescia per 2-1, questo tempio del calcio diventò per dieci anni il palcoscenico della Roma che regalava imprese storiche tra le sue mura, totalizzando più di cento vittorie ed oltre trecento reti. «Campo Testaccio c’hai tanta gloria, nessuna squadra ce passerà», così citava l’inno della squadra negli anni trenta. L’addio è datato 30 giugno del 1940 durante l’ultima gara contro il Livorno: 2-1 il risultato.STADIO OLIMPICO – Lo Stadio che sorge all’interno del centro sportivo del Foro Italico, è il principale e più capiente impianto sportivo della Capitale. La struttura, patrimonio del CONI, non è destinata esclusivamente alle gare interne della formazione giallorossa, ma ospita anche gli incontri casalinghi dell’altra squadra del Tevere. Dalla stagione 2007/08 è anche la sede della finale di Coppa Italia ed, il prossimo 27 maggio, sarà il palcoscenico dell’incontro tra Manchester United e Barcellona, finalissima della Champions League. Lo Stadio Olimpico è stato il teatro di numerose vittorie giallorosse, come nell’anno 2000/2001, la stagione del terzo tricolore. Franco Sensi rinforzò notevolmente la rosa della squadra romana grazie agli acquisti di Samuel, Emerson e Batistuta, che aiutarono la Roma a conquistare il terzo scudetto della sua storia. E lo fece nel migliore dei modi, all’Olimpico, davanti ad 80mila tifosi giallorossi in festa per la conquista del tricolore tanto agognato. Dal maggio del 1993, anno in cui la famiglia Sensi acquisì il controllo del pacchetto di maggioranza dell’A.S. Roma, lo stadio Olimpico ha visto alzare, al capitano Francesco Totti, due trofei: la Supercoppa Italiana, nell’estate del dopo tricolore, ed una Coppa Italia il 24 maggio 2008.IL NUOVO IMPIANTO – Testaccio, l’Olimpico. E poi? Da tempo la Roma si sta muovendo per uno stadio tutto suo. All’estero è abitudine, in Italia ancora un’eccezione. L’unica a disporne è la Reggiana, dispersa nelle sabbie mobili della Prima Divisione Lega Pro ma di casa al ‘Giglio’, impianto realizzato nel 1994 grazie anche ai fondi dello sponsor a cui è intitolato. Ieri Rosella Sensi ha dato di fatto il via ad un’operazione che sembra invece faticare più del previsto nel vedere la luce. Durante l’intervista a Roma Channel il presidente ha dichiarato che lo stadio di proprietà è una “possibilità che stiamo percorrendo e per cui stiamo lavorando. Vorrei al più presto dire dove sarà realizzato”. Già, perché proprio la zona dove dovrebbe sorgere l’impianto è uno dei nodi intorno a cui si sta lavorando, prestando attenzione ai collegamenti con il centro città e al ‘colore calcistico’ delle aree sotto osservazione: Magliana, Centrale del Latte, Aurelia-Pescaccio. Tante alternative, tre ipotesi, zero certezze. La Dottoressa, per dirla alla Spalletti, crede molto nell’idea. Come fonte di sostentamento per la società e per ripercorrere una strada già battuta tempo fa dal padre, che avrebbe voluto acquistare lo Stadio Olimpico per farne l’impianto della Roma. Ora, si lavora per una struttura, intitolata proprio a Franco Sensi, che possa ospitare cinema, supermercati, centri commerciali. Il segno dei tempi che cambiano. Si è parlato di un accordo imminente con la IMG World, una società tra le più importanti al mondo esperta nell’ottimizzare il reperimento di fondi e veicolarlo nella costruzione degli stadi. La IMG affiderebbe la realizzazione alla controllata Isg. Il Sindaco Alemanno, che ha dato il via libera all’operazione dando la disponibilità a mettere a disposizione le aree scelte, aspetta. Che la Roma disegni il tragitto verso il terzo stadio giallorosso. Nel segno dei Sensi.
FUTURO ― Il futuro dello stadio sarà ― forse ― il futuro della Roma. E il futuro della Roma, in queste ore, è ancora tutto in divenire. Da alcuni giorni è nell’aria un’accelerazione da parte della cordata Fioranelli. Accelerazione che, per la verità, tarda a venire. Ogni giorno potrebbe essere quello buono. Angelini, in questa fase, resta alla finestra. E aspetta. Del futuro della Roma fa parte, anche, Alberto Aquilani. Oggi il centrocampista si è sottoposto all’intervento in artroscopia per una pulizia generale alla caviglia destra, effettuato dal professor Van Dijk. Il medico si è detto molto soddisfatto dell’intervento, secondo quanto trapela dall’entourage del giocatore. Intervento che, come da comunicato della Roma «è perfettamente riuscito». Alberto, accompagnato ad Amsterdam dal medico sociale della Roma dottor Del Signore, non è stato ingessato e domani rientrerà nella capitale. In Olanda dovrà tornare periodicamente per alcune visite di controllo. Nel frattempo, continua la preparazione in vista della gara con il Catania. Accompagnata dagli ormai consueti striscioni contro Rosella Sensi. Contro la squadra di Zenga non ci sarà Baptista, ancora alle prese con l’elongazione al bicipite femorale destro che, dopo una sessione in palestra ha detto ai tifosi «Sto meglio, ma sabato non gioco». Per Totti solo una corsetta con l’amico e preparatore Vito Scala. Col Catania ci sarà, però. L’Europa League è un obiettivo che non si può mancare. Lo stadio e il futuro, per ora, possono attendere.
Marco Visco(ha collaborato Matteo Pinci)

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