• La resa di Di Francesco e l’insostenibile leggerezza di non esserci di Dzeko

    GSpin
    22/01/2018 - 16:40

    La resa di Di Francesco e l’insostenibile leggerezza di non esserci di Dzeko

    EDITORIALE – L’attesa sfida tra le due deluse del campionato si chiude senza vinti né vincitori. Un pari che non serve a nessuno, che non scaccia la crisi di Di Francesco né quella di Spalletti. Un tiro in porta un gol. A San Siro sicuramente non potremo commentare di una Roma sciupona. La verità è che questa squadra si è ridimensionata, o prima era stata sovradimensionata. La Roma del record delle vittorie in trasferta non c’è più. Lontano dall’Olimpico la vittoria manca dal 5 novembre, dal poker alla Fiorentina (2-4). La Roma non segna più di un gol dal 5 dicembre, 3-1 alla Spal. La Roma non esce con la porta inviolata dal 16 dicembre, 1-0 al Cagliari che coincide con l’ultimo successo dei giallorossi. Anche contro l’Inter la squadra non ha retto i 90’: bene nel primo tempo, con un pressing che ha sorpreso la compagine di Spalletti, poi nella ripresa l’involuzione letale dei Di Francesco boys non aiutati dalle scelte del tecnico, in evidente crisi d’identità.

    CRISI DIFRA E DZEKO – Forse è proprio il momento che sta vivendo Eusebio che preoccupa più di tutto. Il segnale di resa è tutto nelle sue parole quando ammette che sul mercato “Ci sono delle scelte dinanzi alle quali un tecnico non può niente”. L’argomento scontato è la trattativa per la cessione di Dzeko. Che per l’allenatore sia un giocatore importante lo dicono i numeri: 19 partite giocate su 20 in campionato, solo Alisson ha giocato di più con 20 su 20. Gli stessi numeri condannano però il bosniaco che a San Siro ha disputato una delle sue peggiori partite da quando è alla Roma: un solo tiro verso lo specchio e finito pure fuori, nessuna occasione creata, nessun assist, nessun cross. Leggero, senza peso su una sfida che aveva bisogno del suo miglior bomber. E meno male che ci ha pensato il Faraone a sbloccarla. Un Dzeko così vale la pena trattenerlo?

    Giulia Spiniello

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    1. mi sembra di già aver visto questo film con garcia…mister…..povero eusebio si è fatto infinocchiare con le bellepalle parole di pallotta e. monchi chissà con quali promesse ahahah…ed invece da buon sindacalista deve accettare il tutto…ora ho capitola perché non arriva gente come ancellotti conte allegri ecc….a quelli per il cu…non li prendi..STRACCION BOSTON

    2. La verità è che si sono sbagliati tutti i cambi.
      Jesus e Peres sono improponibili,inguardabili,scandalosi…..
      Ma questi non vanno via????
      Se non ci fosse stato un super Alison sarebbe stata un altra sconfitta

    3. Dzeko andava venduto dopo il record di goals dello scorso anno. E’ un giocatore che si siede, non è combattivo. La Juve lo ha seguito per due anni prima di lasciarlo al City e la motivazione è stata che non aveva carattere. Poi ovviamente lo abbiamo preso noi, e dopo il primo anno scandaloso ha segnato 30 goals non pesantissimi ma uniti almeno a giocate per la squadra che hanno permesso ad altri di segnare. Venderlo ora a 30 mln può essere un affare sulla carta ma l’idea che dai nello spogliatoio è di una società allo sbando, quindi è da tenere almeno fino a giugno. Comunque fin quando ci sarà lui Shick sarà l’acquisto più inutile mai fatto perché lontano dalla porta rende pochissimo e Di Francesco non sa dove collocarlo (oltre ad essere vittima dei senatori dello spogliatoio).

      1. Ben detto Giulio, acquistando Shick, Dzeko andava venduto subito, in una squadra come la roma diventa impossibile tenere realmente 2 puri centravanti. Loro sono realmente questo: CENTRAVANTI PURI.
        In altre squadre convivono 2 bravi, non fuoriclasse come vogliamo credere.
        Eusebio sbagliava solo di volersi inventare la convivenza di loro 2 in campo, sballando alcune partite.
        Senza piangerci sopra, magari lo vendono, e prendono una buona ala dx veloce e che salta l’avversario…. BUONO NON DA FORMARE E CRESCERE.
        Vendono? Bene, devono avere la capacità di prendere uomini pronti come Kolarov

    4. Difra ha certamente sbagliato ad inserire Peres ma, dalle sue dichiarazioni, si è capito che l’ha DOVUTO fare perchè Emerson – già venduto al Chelsea – era in panca solo figurativamente.
      Tanto valeva mandarlo in tribuna come DDR…
      Anno scorso con Spalletti Palmieri ha giocato spesso a DX: non che abbia mai brillato, però di certo dava più garanzie del ridicolo Peres.
      Mi piange il cuore, ma devo rassegnarmi ad accettare che la Roma di adesso sia come un Genoa o un Udinese qualunque, che prima si salva e poi a gennaio vende i migliori per monetizzare…
      La società è ridicola, ma ricordiamoci che Monchi e Difra fanno quello che viene chiesto loro: il primo deve sistemare i conti, il secondo tirare fuori il meglio da quello che ha, senza proferire parola sulle scelte societarie.
      Il problema è che al momento entrambi stanno fallendo…ed in mezzo ci siamo noi tifosi, sempre più frustrati da questo stato di cose….

    5. Quello che sta accadendo è vergognoso!!Possibile che nonostante la qualificazione in Champions ottenuta alla fine dello scorso campionato e il passaggio del girone (da prima in classifica!!) ci sia cmq bisogno di fare cassa??E poi che senso ha indebolire una squadra che è già in difficoltà di suo??A questo punto la società deve parlare chiario e dire quali sono i suoi reali obiettivi….credo che di questo passo non vinceremo mai niente…Mi dispiace tanto per il Mister,grande professionista e grande uomo!! Marco.

    6. Vorrei tanto capire questa involuzione a cosa è dovuto …. a parte quella pippa di perse jesus col Chelsea fece una signora partita! Sembra che abbiano smarrito la voglia di giocare . Se no le gestisce un allenatore queste cose a chi tocca?

    7. Come al solito non sono d’accordo con Giulia Spiniello…
      Dzeko ieri è stato praticamente assente, ma la Roma in 90 minuti ha fatto solo due tiri, con un ha fatto gol.
      La domanda che io mi porrei è se, tante volte, Dzeko fosse già con la testa altrove, probabilmente dispiaciuto per la trattativa, in quanto lui e la moglie a Roma stanno bene e magari non era nelle loro previsioni di traslocare.
      Poi…certo che Dzeko si può vendere, ma io non ricordo una grande squadra che a gennaio si sia mai privata del suo centravanti. Prima si cerca di rivitalizzare il giocatore per il raggiungimento dei risultati sportivi, poi eventualmente a giugno si valuta una cessione. Tutte queste trattative a gennaio non fanno che confermare, se ce ne fosse ancora bisogno, che non esiste un progetto sportivo. Esiste solo la volontà di fare cassa con qualsiasi giocatore ed in qualsiasi momento del campionato. La Roma vista ieri in campo è bloccata sulle gambe e mentalmente, la partita con la Samp sarà a mio parere molto difficile. Attualmente siamo quinti, il quarto posto è di vitale importanza per questa società che ancora, dopo sette anni, non è stata in grado di risanare i conti ed ha costi di gestione altissimi.

      1. Tu parti dal supposto che la Roma sia una grande squadra/societa. Purtroppo non lo e. Ma neanche una squadra medio-piccola, prendiamo per esempio il Sassuolo, vende il centravanti-capocannoniere a gennaio. Non e una questione di grandezza della societa, e una questione di serieta. Qui non vedo una societa seria con un progetto sportivo (manco dico vincente).
        Poi come hai detto Dzeko si puo vendere (alla sua eta’, con il suo stipendio). Pero non a gennaio. Che messaggio stanno dando ai giocatori, a i tifoso.
        E se non ci qualichiamo alla champions? Davvero fa una differenza? Ci siamo qualificati e, da quel giorno, abbiamo ceduto Salah, Paredes, Rudiger, Palmieri e pare anche Dzeko.
        Adesso tutti che aspettiamo lo stadio? Quanto cambiera’ con lo stadio? Io non lo so ma non e che con lo stadio stiamo li a contendere giocatori con il Real e Barca.

        1. lo stadio chissà quando si farà e chissà quando produrrà ricavi..
          La Roma non sarà una grande squadra, però anche l’anno scorso è arrivata seconda e questa proprietà ci ha illuso con mille dichiarazioni che si poteva colmare il gap. Nulla di più falso, è evidente che non c’è un progetto sportivo e le cessioni nel mercato di gennaio lo confermano.

    8. Vorrei far notare che l’Udinese ha lo stadio di proprietà (concessione per 99 anni)… E non mi pare che il club sia lì a competere tutte le stagioni per la vittoria in Champions League o nel Campionato di Serie A. Inoltre, a quanto mi risulta, non ha nemmeno un fatturato stratosferico che ne fa uno dei più ricchi club europei. E allora la domanda è la seguente : siamo davvero sicuri che, una volta fatto lo stadio l’AS Roma allestirà un team competitivo? Per quel che può valere, la mia risposta è NO. L’AS Roma è ANCORA di proprietà delle banche; le quali RIVOGLIONO i 370 mln di euro di debito contratti a suo tempo dall’amministrazione Sensi. Le cessioni eccellenti, cui abbiamo assistito con impressionante regolarità nel corso dell’amministrazione americana, servono proprio a questo : PAGARE IL DEBITO. Lo stadio, come già più volte evidenziato un po’ da tutti, servirà solo per pagare il “disturbo” a Pallotta (un misero 15% di proprietà del club – il resto sarà suo), mente TUTTA l’area urbana attorno ad esso (le famose torri) saranno appannaggio esclusivo di Unicredit e soci che in tal modo rientreranno del debito coi dovuti interessi. Questa, a mio avviso, è la VERITA’. E non è un bel futuro.
      Forza Roma Sempre.

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