La crescita di Kluivert: primo giallorosso per dribbling in Serie A e tiri in Europa League

Redazione RN
05/12/2019 - 6:44

Foto Getty
La crescita di Kluivert: primo giallorosso per dribbling in Serie A e tiri in Europa League

CRESCITA KLUIVERT ROMA – Justin Kluivert sta vivendo un inizio di stagione esaltante. Anche nell’ultima partita contro l’Hellas, pur giocando solo 35 minuti, l’olandese ha lasciato il segno, realizzando il gol del vantaggio. L’esterno giallorosso si sta rendendo sempre più indispensabile per Fonseca, che conta perciò di riaverlo il prima possibile, dopo la botta rimediata a Verona domenica scorsa. D’altronde questo sembra poter essere davvero l’anno della consacrazione di Kluivert, come dimostrano anche i numeri di questi suoi primi mesi di campionato.

La fiducia di Fonseca: Kluivert ora è il sesto giallorosso per minuti in campo

Il fattore che più ha inciso sulla crescita di Kluivert è sicuramente la fiducia di Fonseca. L’olandese l’anno scorso era appena 14esimo nella classifica dei giallorossi più impiegati in campo, con 1660 minuti giocati. Quest’anno invece è già arrivato a 1362, risultando al sesto posto dopo Kolarov, Pau Lopez, Dzeko, Mancini e Veretout. E così Kluivert è diventato uno dei giocatori più importanti della Roma. L’ex Ajax è il primo giallorosso per dribbling in Serie A (26), il secondo dopo Zaniolo considerando anche l’Europa League (37). Al contrario è il primo in Europa per tiri tentati (14), il secondo in generale dopo Dzeko (38). È poi il quinto per passaggi chiave in stagione (18) e il secondo per reti fatte (5). In più è il quinto per xG in Serie A (1,94, cioè l’indice di pericolosità dei tiri), il nono per xA (0,62, cioè l’indice di pericolosità dei passaggi) e il secondo per efficienza realizzativa (155%, cioè il rapporto tra gol e xG). Ecco quindi perché Fonseca non ha rinunciato praticamente mai a lui finora.

Le cose già migliorate: dribbla, tira e segna molto di più rispetto all’anno scorso

Questi numeri sono frutto del grande lavoro fatto da Kluivert da quando è arrivato nella Capitale, soprattutto a livello fisico. “Ora ho più forza, che è necessaria per fare le giocate, le quali nascono in modo più naturale” ha dichiarato l’olandese al De Telegraaf oltre un mese fa. E in effetti i miglioramenti dell’esterno giallorosso rispetto al suo primo anno in Italia sono evidenti. Kluivert ora fa più dribbling (2,4 vs 1,77 in media ogni 90 minuti), tiri (2,53 vs 1,46) e occasioni (0,19 xG vs 0,1 xG). Si tratta di un aumento rispettivamente del 26%, del 42% e del 90%. Tanto che ha già realizzato più del doppio dei gol in nemmeno metà stagione (5 vs 2). Segno che ora Kluivert è molto più produttivo in attacco, dove riesce finalmente a esprimere tutto il proprio potenziale tecnico. L’olandese però quest’anno è diventato anche molto più preciso nelle giocate. Non solo perde meno palloni (2,33 vs 2,75), ma è pure più freddo davanti alla porta. La sua efficienza realizzativa è infatti salita addirittura dell’87% (155% vs 68%) Un fattore che sta sicuramente contribuendo a farlo segnare così tanto in questo avvio di stagione.

Le cose ancora da migliorare: sono calati i passaggi chiave e i contrasti vinti

Il processo di maturazione di Kluivert è comunque tutt’altro che finito. Lo stesso Fonseca recentemente ha detto: “È giovane e intelligente, ma deve continuare a lavorare per migliorare l’ultima decisione”. E in effetti questo aspetto sembra essere ancora il vero punto debole dell’olandese. La cosa strana è che l’ex Ajax è addirittura peggiorato in tal senso rispetto all’anno scorso. I suoi passaggi chiave infatti sono passati da 2,32 a 1,19 (in media ogni 90 minuti). Così come i suoi xA sono diminuiti da 0,19 a 0,06. Parliamo di un calo rispettivamente del 49% e del 68%. Non a caso Kluivert non ha ancora fatto un assist quest’anno, mentre l’anno scorso ne ha fatti 6. Ciò significa che Fonseca dovrà ancora lavorare parecchio su questo punto, per renderlo un giocatore più completo e associativo. Infine, dobbiamo dire che anche i contrasti vinti da Kluivert sono diminuiti molto rispetto alla scorsa stagione (1,95 vs 1,06). La percentuale di riuscita è però rimasta quasi inalterata (72% vs 67%). Segno che questo calo non è dovuto tanto a una sua mancanza, quanto al gioco di Fonseca, che lo porta ad andare meno a contrasto rispetto a prima.

(fonte dei dati: WhoScored.com e Understat.com)

Leonardo Gilenardi




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