• La conferenza stampa integrale di Panucci

    23/01/2007 - 0:00

     
    La conferenza stampa integrale di Christian Panucci”La Roma undici punti dall’Inter? Noi con le piccole abbiamo lasciato dei punti che in questo momento sono decisivi. Stanno facendo la differenza e noi da qui alla fine cercheremo di riaccendere questo spiraglio che per il momento è lontano. E’ giusto provarci, perché comunque noi ci vogliamo credere. Poi se ci mettiamo qui e siamo onesti diciamo che è una cosa molto difficile, ma neanche impossibile. Perché nel calcio se ne vedono di tutti i colori. Quindi noi, per il bene nostro settimanale, per il bene della crescita di questa squadra è giusto che ci proviamo. Perché metti che vada male domenica a loro (l’Inter, ndr) con la Sampdoria, poi noi andiamo a fare il colpaccio a Milano, siamo a meno cinque. Allora lì riparte tutto. E’ giusto provarci, però è molto difficile”.“Problema mentale o psicologico nell’affrontare le piccole? Vedendo le partite, no. Perché comunque produciamo sempre tantissimo gioco. E’ chiaro che giocare ogni tre giorni ed avere una rosa ristretta, poi non è semplice. Però forse noi siamo una squadra che rischiamo tanto. Giochiamo molto offensivi, magari poi alle squadre che si chiudono permettiamo di partire in contropiede e se ci fanno gol per noi è molto difficile recuperare. Il Livorno giocava dietro la porta e quindi è una questione di caratteristiche. Poi può essere anche un difetto nostro, un limite, perché con le piccole nella prima mezz’ora non riusciamo a fargli due gol. Ci può stare tutto. Credo che noi abbiamo sempre prodotto gioco, non abbiamo mai subito nessuno e contro Chievo, Ascoli, Messina abbiamo sempre fatto la nostra partita. Poi non abbiamo raccolto quello che, secondo me, dovevamo raccogliere”.“Roma più adatta alla Champions? Non credo perché prima di tutto per quanto riguarda il campionato dobbiamo fare i complimenti all’Inter perché è avanti undici punti e le vince sempre tutte. Quindi se avesse fatto solo tre pareggi, magari avrebbe sei punti in meno e saremmo noi a cinque punti, con cinque squadre dietro di noi cosiddette ‘piccole’. Quindi non credo, stiamo facendo il nostro campionato, bene. Con le piccole, è vero, potevamo raccogliere qualche punto in più e forse lì abbiamo sbagliato. Però noi stiamo facendo un ottimo campionato. Stiamo mantenendo quelle che sono le promesse. Poi il sogno di tutti è quello di vincere il campionato, noi ci proveremo, faremo di tutto. Però è chiaro che in questo momento l’Inter sta dimostrando di essere la più forte e bisogna essere onesti. Poi noi credo che abbiamo le caratteristiche per andare a Milano e vincere, vincere con chiunque. Però forse nella continuità in questo momento loro sono più bravi di noi. Noi siamo, l’hanno detto tutti, nel gioco più spettacolari di loro, però loro in questo momento sono molto più pratici di noi, perché sfruttano un’occasione e fanno gol. Noi ne creiamo sette, non facciamo nessun gol e poi alla prima occasione ci castigano. Poi sono capitate anche delle partite dove noi abbiamo creato un’occasione e abbiamo portato a casa la vittoria. Qui sta la verità secondo me”.“L’espulsione di Totti? Visto l’episodio, dispiace perché è stato provocato in modo netto. E si è visto, e no lo dico io. Però poi sempre come succede credo che umanamente uno possa sbagliare. Però poi alla fine chi ci rimette è sempre Francesco (Totti, ndr), perché è stato espulso. Noi ci auguriamo che ci sia giustizia. Come Kuffour che si è preso tre giornate perché mi ha dato una gomitata, allora che si veda il video, poi forse magari gli danno una giornata perché c’è il rosso e bisogna rispettare la decisione dell’arbitro, però va valutata la situazione. Perché Galante non può fare una roba del genere e nessuno dice niente. Però, ripeto, quello che ci rimette è Francesco. Poi sono io il primo a dire che la reazione ci può stare, perché uno ti dà una gomitata, ti giri, vai là, sei uno a uno, stai vicino alla partita, però poi alla fine chi ci rimette è Francesco. Ci rimette la Roma, ci rimettiamo noi e quindi ci dispiace per tutti”.“Gli arbitri sbagliano, ci sta. Domenica Ayroldi ha sbagliato totalmente partita, come tante volte la sbaglio anche io, la sbaglia un giocatore. Io penso sempre nella buona fede, però domenica ha sbagliato tutto: dagli atteggiamenti agli interventi. Io sono qui, sono quindici-sedici anni che gioco e negli ultimi due-tre anni ho sempre cercato di collaborare, collaborerò, credo nella buona fede, però ci sta che una domenica l’arbitro sbagli”.“La sfida di giovedì col Milan? E’importante, è una cosa a sé. Bisogna dimenticare il campionato, bisogna dimenticare che abbiamo perso tre finali negli ultimi anni. Siamo dispiaciuti che se eventualmente dovessimo passare il turno, la partita d’andata si gioca a Roma (la finale, ndr), e questo io non ho ancora capito il perché, me lo devono spiegare. E poi, prima passiamo il turno. Partita difficile, perché il Milan è forte, perché noi dobbiamo riscattare due pareggi. Però siamo in salute, stiamo lavorando bene, quindi andiamo a fare la nostra partita”.“Si gioca alle 21.15? Non c’è da preoccuparsi, farà caldo”.“Roma sottotono nel 2007, rispetto al 2006? Ci sono degli episodi che forse ci fanno vedere tutto un po’ diverso. Però noi stiamo lavorando alla stessa maniera, stiamo lavorando bene. Forse è una carenza di risultati, perché abbiamo fatto due pareggi consecutivi. Però noi dobbiamo pensare a quello che facciamo dentro il campo, alla voglia che ci mettiamo e poi, come sempre abbiamo fatto negli ultimi anni, abbiamo sempre messo a posto tutte le situazioni. L’unica cosa che ci resta per noi è lavorare. E’ chiaro che tra Messina e Livorno volevamo portarci a casa sei punti, però non ci siamo riusciti”.“La spinta di Totti a Vito Scala? (ridendo) Hanno fatto una tarantella su questo episodio. Multare Francesco? E’ chiaro, c’è un regolamento interno che abbiamo sposato tutti noi. Hanno multato Panucci, multeranno anche Totti. Non è che lui non viene multato. Poi le multe sono cose nostre interne a cui noi non diamo peso”.“Ci può stare che l’arbitro nel marasma della partita ti cacci fuori, però ci auguriamo che valutino anche il perché, il per come è successo, perché sennò diventa veramente pesante la cosa. Questa è la verità”.”Rido perché ho il video di Vito Scala che cade nel telefonino!”“Non facciamo però troppo le vittime, in questo caso, aspettiamo prima perché oggi c’è la sentenza, dobbiamo vedere quello che succede oggi pomeriggio. Ci auguriamo ci sia giustizia. Giustizia da parte di tutti. Poi io credo che ci sia, perché le televisioni hanno fatto notare certi episodi, quindi noi siamo qui ad aspettare. Ci auguriamo di perderlo il meno possibile Francesco”.“Noi domenica (con il Livorno, ndr) abbiamo fatto tutto il possibile, siamo stati novanta minuti all’attacco. Ricordatemi un intervento di Doni (Marangon, ndr)…assolutamente no. Per cui quando una squadra fa novanta minuti così, gioca, non prende mai un tiro in porta, deve andare a casa con la coscienza pulita, di aver fatto il massimo. Poi non siamo riusciti a chiudere la partita, a vincere, perché loro erano dietro la porta. Chi gioca contro di noi si mette così. Però, onestamente, avevamo tutti la coscienza pulita di aver fatto il massimo. La delusione è di non aver vinto la partita. Poi alla fine è successo quell’episodio, c’era un po’ di tensione, però è normale”.“Alla Roma manca una punta come l’Inter ha Cruz? Questo bisogna chiederlo alla società. Però noi abbiamo delle caratteristiche che ci permettono di andare palla a terra. Abbiamo sposato questo tipo di calcio. Ci sta dando delle soddisfazioni. Quindi andiamo avanti così”.“Noi siamo un gruppo che lavora bene e, soprattutto, la soddisfazione è che quello che proviamo in settimana poi ci riesce la domenica. Ed è una cosa che io non ho mai trovato nella carriera da nessun altro allenatore se non da Spalletti. Questo a testimonianza del lavoro del mister. Perché non ci ricordiamo che due anni fa questo gruppo era considerato un gruppo che non si salutava, che si allenava uno da una parte e uno dall’altra, ed è rimasto lo stesso gruppo. Con l’aiuto nostro, quello del mister e di tutto lo staff, è riuscita a ricrearsi un’immagine positiva del gruppo. Questo all’interno. Poi in campo i metodi li conoscete, li sapete perché li vedete ed io cerco di dare il massimo. Devo dire che sto molto bene. Sono due anni che con Spalletti sto raccogliendo delle soddisfazioni, anche se per caratteristiche vado sul fondo e poi siamo tutti piccoli lì davanti, metti sta palla e ci sono pochi arieti. Però la soddisfazione è di una squadra che gioca al calcio e si diverte. Circa un anno fa dissi: ‘questa squadra se programma fra tre quattro anni potrà vincere lo scudetto’, ditemi se non l’ho detto. Io son convinto che noi arriveremo a vincere lo scudetto”.“La Mazzoleni disse ‘uno scudetto ogni dieci anni’, io arrivo al nono (parla del suo contratto, ndr), forse vediamo se magari lo rinnovo ancora”.“Io sono convinto di vincere lo scudetto in due-tre anni. Per come stiamo lavorando, per la situazione che c’era alla Roma due anni fa, credo che la Roma sia come squadra che come società, abbia fatto dei grandi passi avanti. E’ arrivato Spalletti, la società si è rimessa a posto. E non bisogna dimenticare cosa eravamo due anni fa. Magari, tra quattro anni, quando vinceremo lo scudetto, tutto verrà dimenticato. Però noi non eravamo in una situazione facile, sotto tutti i punti di vista. La società è stata brava, noi siamo stati bravi, il gruppo grazie alle certezze dell’allenatore , dello staff e dei risultati, si è cementato molto di più. E adesso, piano piano, stiamo crescendo”.“Io guardo in casa nostra e fino ad adesso, torti grandissimi, non ne abbiamo subiti. Gli arbitri credo abbiano fatto abbastanza bene con noi, pur sbagliando o facendo cose giuste. Io voglio pensare che l’arbitro sia una persona umana, che può avere una giornata storta, che può sbagliare. Ma proprio perché può sbagliare, ci sono 50 telecamere come dicevamo, diamoci una mano tra di noi. Cerchiamo di capire che magari questo episodio è stato ingigantito dalla gente che a Livorno faceva casino: riguardiamo le immagini e valutiamo nel modo giusto. Se pensassi che le partite non si svolgono regolarmente, smetterei”.”Non credo che l’Inter sia davanti per gli episodi. Sarebbe riduttivo. Perché se noi fossimo l’Inter, e dicessero il contrario, noi ci resteremmo male perché questi ragazzi, come noi, tutte le mattine si allenano. Sono davanti. Poi è chiaro che quando un campionato lo vinci, c’è sempre qualche episodio a tuo favore e meno agli altri. Però credo che l’Inter, al di là degli episodi, sta dimostrando di avere più continuità della Roma. Noi cercheremo di averla in futuro. Però è giusto, soprattutto dopo calciopoli, che sposiamo tutti una causa. Ovvio che gli arbitri possono sbagliare, una domenica storta. Perché altrimenti, quelli che sono andati via, non c’entravano niente. Sarebbe sbagliato”.“Sono qui da quindici anni e non ho mai avuto la sensazione che si fossero indirizzati in una certa maniera, io penso sempre che ci sia un errore dell’arbitro. Poi, a volte, c’è venuto il dubbio anche a noi, però preferisco pensare che questo sia un gioco dove umanamente l’arbitro sbaglia, un difensore sbaglia, un attaccante sbaglia, sennò andiamocene tutti a casa. Che facciamo, io vado a fare quello che faceva mio padre, il postino, tanto c’ho il posto, facciamo tutti così”.
    “Mi sembra giusto difendere Totti, che la reazione non è stata delle migliori, che ci può stare umanamente, però chi ci ha rimesso è lui. Io lo difendo ma non perché voglio difenderlo perché sto alla Roma, ma perché andava difeso. Non mi possono dire che a uno gli danno giallo (Galante, ndr) e a un altro gli danno rosso (Totti, ndr). O dai a tutti e due rosso, o a tutti e due giallo. Perché gli dai giallo? Perché tu hai visto se gli dai giallo, sennò non lo ammonisci Galante. Se non lo vedi, vedi solo la reazione di Totti, allora da quel punto lì ci sta”.“Credo che in questo caso la stampa romana ha fatto bene a difendere Totti. Chi non lo ha difeso, secondo me, non ha visto il giusto. Poi, dalla reazione che ha avuto, forse è giusto lì in mezzo al campo, mandarlo fuori. Però in questo caso va difeso. Io mi sento di difenderlo, perché sono il primo e non devo difenderlo per forza. Ho 34 anni, sono vaccinato e dico sempre quello che penso”.“Milan, squadra in flessione? Un po’ ha avuto tanti infortuni, un po’ non è riuscita a fare mercato, quindi siamo due squadre che in questo momento nelle ultime due settimane cercano un risultato importante. Loro forse nella Coppa Italia ci credono molto di più di noi, perché loro sono dietro, non sanno se arrivano quarti in Champions League. Quindi per loro sarà una partita molto più importante che per noi. Anche se noi dovremo pensare che, visto che loro arriveranno, così, non sarà una partita facilissima per noi, però noi vogliamo arrivare in finale di Coppa Italia, sicuramente”.“La gomitata di Kuffour? Non lo so, bisognerebbe chiederlo a lui. Cinque minuti prima ti salutano, come ha fatto Galante con Totti, poi ti danno le gomitate. Non lo so. Io non le ho mai fatte quelle cose lì. Ognuno ha la sua testa, io sono responsabile di me stesso. Però sicuramente lui (Kuffour, ndr) affianco a me non lo vedrete mai più. Perché uno può sbagliare e chiedere scusa, ma se non chiede scusa con me ha chiuso”.“Noi tutte le volte che siamo stati tranquilli, che abbiamo cercato di giocare al calcio, abbiamo cercato di fare come abbiamo fatto, quasi sempre ne abbiamo tratto dei vantaggi. E credo che questa squadra sotto questo punto di vista qui, dalla parte finale dello scorso campionato a adesso, abbia avuto sempre un comportamento di grande rispetto verso gli arbitri. E quindi noi continueremo su questa strada, poi ci sono delle domeniche che perde la testa uno, la perdo io, la perde un altro, per un gesto viene cacciato fuori, però noi sotto questo punto di vista aiuteremo sempre gli arbitri”.“Wilhelmsson? E’ bravo nell’uno contro uno. Un ragazzo simpaticissimo. Si sta adattando subito al nostro modulo. Dà una mano anche in fase difensiva e quindi si sta integrando davvero bene. Siamo contenti e speriamo ci dia una grande mano perché avevamo bisogno di giocatori importanti”.“Se ho chiesto a Wilhelmsson di Svezia-Danimarca 2-2? Non gli ho chiesto niente, assolutamente, non ci sono dubbi lì, no? Cosa ha detto lui?” (Che non ha preso soldi dai danesi – ironizzano i cronisti) “Perché non gli sono ancora arrivati! (scherza Panucci)”.“L’Inter che vola? Noi siamo sempre costretti a vincere, perché poi il distacco aumenterebbe sempre come è aumentato nelle ultime due partite. Però come aumenta, ci auguriamo, se ritorniamo ad essere come prima di Natale, magari prendiamo qualche punto in più. Poi è chiaro che se vai a Milano e perdi lo scontro diretto, diventa tutto molto più difficile, però loro stanno facendo veramente un campionato strepitoso”.“Io sono responsabile solo di me stesso. Quando sono passato dal Milan al Real Madrid non c’ho pensato un attimo, anche se mi hanno dato gli stessi soldi. Poi quando mi ha chiamato Moratti, non c’ho pensato proprio niente, ero già in macchina, con i bagagli. La carriera di un giocatore va sfruttata in tutti i sensi, anche economici, di obiettivi di una società. Non ce la raccontiamo… Uno deve fare i propri interessi. Sempre. Poi, se si vuol vincere, è chiaro che bisogna fare investimenti, è chiaro che bisogna spendere, è chiaro che bisogna pagare i giocatori. Sennò è inutile che ce la raccontiamo. Questa è la vita, il calcio. Poi, tutti vogliamo sposare un progetto importante, però poi se l’Inter spende 200milioni di euro, cosa vogliamo fare, no?”“Io e la Nazionale? Ho già detto basta. Vi ringrazio che mi considerate ancora un possibile della Nazionale. Se a quasi 34 anni c’è ancora questo pensiero, vuol dire che devo essere solo che contento e felice, che mi sono gestito bene nella mia carriera, ho sempre fatto vita sana, che poi è quello che ho fatto onestamente. Non voglio essere presuntuoso. Mi sono sempre allenato bene, gli infortuni mi hanno sempre aiutato, perché ne ho avuti pochissimi. E quindi arrivare a 34 anni e stare bene è un motivo d’orgoglio e di grande soddisfazione. Però io con la Nazionale ho chiuso”.“La stampa tratta diversamente il caso di Zidane e quello di Totti? Nel caso di Zidane, il francese ha sbagliato. Nel caso di Totti agli Europei, ha sbagliato Francesco (episodio dello sputo a Poulsen, ndr). Perché se in campo tu, ogni volta che ti dici qualcosa, devi reagire, sospendono le partite al 20’ del secondo tempo. Come succede a calcetto, tra amici, è la stessa cosa. Un calcio d’angolo, spinta di uno, ‘o ma vai di qua, vai di là’. Se cadi ogni volta in quello che ti dici, sei espulso ogni domenica. L’insulto c’è sempre stato, quindi chi reagisce è quello che sbaglia. Io non so cosa pensano in Francia. Io penso che il primo ad aver sbagliato sia stato Zidane, e credo sappia anche lui di aver sbagliato. E Francesco quando fece quel gesto con Poulsen, ha sbagliato. Poi lo sputo è il gesto più vigliacco che ci sia e siamo d’accordo. Però poi, alla fine, chi ci rimette? Io non voglio fare il moralista, sono l’ultimo dei moralisti. Però alla fine chi ci rimette è sempre chi reagisce. Poi se l’opinione pubblica dà ragione a Francesco o dà ragione a Zidane, tanto loro dentro sanno se hanno sbagliato oppure no. Io non so poi se ci sono dei magheggi tecnologici che prendono una telecamera invece di un’altra per far vedere una cosa o l’altra. Anche quando io giocavo al Milan si diceva che siccome il Milan era di Berlusconi, allora facevano vedere certe immagini. Ma tanto poi il gesto, se uno viene espulso, lo fanno vedere”.

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