La conferenza stampa di Spalletti

20/01/2007 - 0:00

 
La conferenza stampa di Spalletti alla vigilia di Livorno-Roma
“Per quanto riguarda Francesco (Totti ndr), la botta è quella dell’altra volta che gli si è un pò protratta e c’è da valutare bene; essendo però soltanto un ematoma e avendo scongiurato fratture, ha soltanto una compressione, una botta, un ematoma che gli da forte dolore all’impatto con la palla però, come tutti gli ematomi, di ora in ora possono migliorare per cui valuteremo bene la situazione nello scorrere del tempo. La mano mi interessa di meno perché si può tutelare bene ed è una cosa che crea meno problemi secondo me, anche perché lui è bravo con i piedi. Lo valuteremo, valuteremo bene fin da adesso tutto quello che ci sarà da fare”.
 “Mexes ha un affaticamento dietro un flessore, lo abbiamo lasciato più tranquillo a scopo precauzionale. Chivu? Gli è venuto fuori questo dolorino al gluteo ma penso che non ci siano problemi”.
 “Le soluzioni a centrocampo sono queste qui: Chivu, Perrotta, Cassetti perché anche lo stesso Cassetti, ne abbiamo parlato, ha un po’ di fastidio al ginocchio però stamani gli ho fatto fare delle prove e il risultato è stato molto positivo per cui ci sarà da valutarlo poi in conseguenza del trascorrere delle ore quello che porterà questo lavoro che ha fatto. Sono questi qui i calciatori più qualcun’altro che secondo me chiedendoglielo ci si può adattare però se avrò a disposizione Cassetti, Chivu, Perrotta, Taddei, saranno questi qui quelli che sono in ballottaggio per quelle posizioni”.
 “Tavano ci ha dato più sicurezza poi in quella che è la sua possibilità di dare un contributo. Tavano è a disposizione”.
“Non è una cosa che mi interessa (lo scambio Ferrari-Lee ndr), nel senso che quello che fa Pyo Lee non lo so, Ferrari rimane qui perché sta facendo bene, è un giocatore molto serio, un calciatore molto serio e molto professionale, per cui non so chi possa aver imbastito un discorso del genere, ma questo sicuramente ora non verrà fatto. Lo assicuro io”.
“Roma poco brillante dopo la sosta? Dipende dalla partita a cui ci si riferisce prima della sosta. Noi abbiamo sempre gli stessi difettucci che vanno sempre richiamati, che vanno evidenziati; va richiamata la squadra a fare attenzione a questi difettucci che ha però io vedo impegno sotto questo aspetto, in questa direzione. Poi ci sono altre cose. Ho visto il Milan contro l’Arezzo, le problematiche sono sempre le stesse quando vai a giocare contro una squadra che si dice è inferiore sotto l’aspetto dell’organico, si rischia sempre di andare incontro, invece, a situazioni spiacevoli perché soprattutto quelli che giocano poco ci mettono molta determinazione, molta corsa, molta rabbia. Effettivamente se le partite sono venute fuori cariche di difficoltà è segno che questo comportamento ha la sua valenza, ha un suo valore dentro lo scorrimento della partita”.
“Tavano ha fatto un buon allenamento e ora è cresciuto, come si diceva prima, di condizione per cui sta meglio ed è preso in considerazione per poter scendere in campo”.
“Sarà una difficoltà in più perché la dimostrazione di fiducia verso il loro allenatore li obbliga a scendere in campo con il coltello fra i denti come si dice spesso; per noi sarà ancora più difficile al di là della qualità e dei valori cha ha il Livorno perché sta facendo un buon campionato complessivamente oltre ad avere delle individualità che sono importanti e che, proprio queste individualità, come Lucarelli, si sono esposte, per cui lo troveremo in condizioni mentali cariche di predisposizione”.
“Perrotta è un calciatore completo, sa fare tutto. Perrotta ha fatto anche il terzino in nazionale ai mondiali per cui basta dirglielo, lui codifica e va. Simone è sicuramente adatto per quel ruolo (centrocampista centrale ndr) e non ci crea problemi; sa giocare la palla, ha personalità, ha qualità di interdizione”. 
“Volendogli dare un valore va sempre a braccetto con quello che si è detto il fatto dei minuti finali cioè diventa facile ormai credere che la partita stia finendo, diventa facile poi credere che tanto gol lo facciamo, diventa facile che poi siamo una buona squadra e il pallino in mano lo prendiamo, invece bisogna metterci anche quello che è il comportamento e quella che è la consistenza in generale per riuscire a far venire fuori queste qualità che noi abbiamo e che si sono viste anche nella partita di Messina; nella partita di Parma di meno però sul due ad uno abbiamo rischiato perché loro hanno avuto un paio di ripartenze importanti al di là che hanno fatto sicuramente una buona partita. Abbiamo pagato troppo caro quelli che sono stati un paio di episodi come il primo gol che è stato di ottima fattura però c’è anche un po’ di componente di fortuna perché l’ha presa dalla parte opposta la palla e poi è andato a metterla sul secondo palo”.
“Si lo stiamo seguendo tutti (Montella ndr) perché ne parlava anche prima che facesse questi due gol, diversi ragazzi lo hanno chiamato, lo abbiamo chiamato anche noi dello staff. Ha trovato delle difficoltà iniziali però, come fanno tutti i calciatori che hanno uno spessore, si sanno adattare e rimettono le proprie qualità a disposizione della causa”.
“Secondo me sono molto di più i pregi che ci hanno dato tanti vantaggi. Essere perfetti è impossibile nel calcio, ci vogliono troppe componenti e poi riguarda soltanto un periodo. Però è chiaro che vanno presi in considerazione per tentare di migliorarci come sempre diciamo ma le cose fatte bene sono molte di più. Anche quella di aver raddrizzato la partita di Parma anche se sembra il minimo, si vanno soltanto ad elencare i dati negativi; secondo me si era messa molto male perché quando vai a giocare una partita che la ritieni alla tua portata, prendi subito gol, lo rimonti e ti capita subito l’episodio che rivai sotto e loro, da un punto di vista fisico si sono fatti trovare pronti, si abbassavano sulla linea della difesa, non creavano nessuno spazio e ripartivano in contropiede, sotto quell’aspetto lì erano in condizione ottimale; poi anche se hanno un po’ di qualità di meno però ti creano tutta quella densità e far venir fuori i valori e i vantaggi di squadra che invece hai tu nei loro confronti diventa difficilissimo e averla portata a casa in quella maniera senza supplementari è sintomo di crescita, di buona squadra che ha fatto le cose fatte bene per come gli si era messa. Poi si può parlare di difettucci perché ci servono per richiamarli sempre all’attenzione”.
“Il Livorno in casa ha sempre fatto bene, l’ambiente è particolare perché il suo pubblico gli trasmette questa voglia di lotta, questa disponibilità al sacrificio. La qualità che abbiamo la dobbiamo poi saper far affiorare dentro una continuità di comportamento, come si dice sempre, dove saremo chiamati a fare molti contrasti, a fare molti contatti fisici, per cui questa è un’insidia oltre a quella che dicevamo prima della compattezza che ha evidenziato questa squadra nell’andare avanti con questo gruppo”.
“E’ una cosa (la condizione di Totti ndr) che fa parte delle valutazioni che dobbiamo fare velocemente. I rischi, perché poi abbiamo un’altra partita, semifinale di coppa Italia tra qualche giorno, abbiamo qualche calciatore in più perché Tavano sta bene come ho detto prima; Vucinic lo porto e se lo voglio far giocare lo faccio giocare per un po’ di partita; Okaka non ha fatto male in quella gara lì di Parma perché è stato presente, è stato anche sfortunato in un paio di situazioni per cui è nelle considerazioni totali”.
“E’ il senso di quando abbiamo parlato dei nostri comportamenti cioè io preferisco spingere molto di più sulle cose che facciamo bene anche perché è il nostro dna, è il nostro valore aggiunto, è la nostra classifica quel comportamento lì e la classifica è molto buona. Poi si va sempre a cercare di andare ad evidenziare quelle cose che poi ci fanno migliorare ancora; complessivamente quello lo facciamo molto bene e dobbiamo continuare a farlo e a basarsi su quella che è la nostra qualità e la nostra caratteristica. E’ chiaro che dobbiamo fare altre attenzioni come l’equilibrio di squadra, quando si spinge da una parte essere più attenti dall’altra. Nel dato specifico di quell’azione lì, quando loro hanno portato palla dentro l’area di rigore, c’era Chivu bene in chiusura, c’era l’altro centrale bene in copertura davanti a Doni, c’era il terzino che era rientrato, Tonetto che era dentro l’area di rigore, per cui la squadra, in quella situazione lì, ha determinato ed ha evidenziato di avere un equilibrio di comportamenti e di posizioni; senza andare a valutare che la palla ce l’avevamo noi, si è persa così e c’è stato subito questo ribaltamento però la squadra ha chiuso bene, ha stretto e si è abbassata bene dalla parte opposta di dove poi sono entrati loro perché la fase difensiva si fa sempre dalla parte opposta di dove invece non è la palla, e l’hanno fatto bene”. 
“E lui (Chivu ndr) si è lasciato attrarre dalla foga, dalla voglia di far vedere che… fa l’intervento e alle volte le scelte sono fatte all’interno della fatica, sono fatte in un attimo. A me è sembrato molto bravo Di Napoli poi a metterla lì e a fargliela rendere possibile, poi invece a buttarsi; se si va a vedere bene, è rigore, è rigore tutta la vita, però se si va a vedere bene Di Napoli mette la palla lì e cambia totalmente direzione di corsa, si va a mettere fra palla e uomo aspettando l’intervento. Lui poi l’ha valutata così e sono cose che ci stanno perché durante l’arco di un campionato bisogna fare l’addizione di quelli che sono i comportamenti in generale. Chivu è in credito”. 
“Quando capitano questi episodi l’importante è che il calciatore se ne accorga e ne faccia buon uso per il futuro. Lui (Chivu ndr) ha tenuto le orecchie abbassate per un paio di giorni, anzi dai compagni, come ha giustamente detto qualcuno, come Daniele De Rossi intervenendo sul caso lo ha difeso; è uno spirito giusto, un comportamento corretto perché gli errori li fanno tutti e ci stanno, si va avanti”.
“Continueremo su quella traccia (riferito al 4-2-3-1 ndr) perché è la nostra sennò si fa confusione. In questo caso qui casomai abbiamo un difensore che, se ci sarà questa emergenza, andrà fatto giocare a metà campo, uno che è stato più spesso fatto giocare in difesa, allora poi si potrebbe anche andare a vedere la difesa a tre però si vanno a toccare dei tasti che non sono nostri; il nostro comportamento è quello che stiamo facendo vedere, abbiamo rifatto più riprove, abbiamo parlato più volte, abbiamo anche cambiato, qualche volta ci ha portato dei benefici qualche volta è andata male però poi si è consolidato bene nella testa e nel riconoscere anche da parte del gruppo dei ragazzi che questo deve essere il nostro atteggiamento”.
“Va valutato (Cassetti ndr). Va valutato perché è una conseguenza di altre situazioni; dobbiamo anche vedere Chivu e Mexes, vanno visti domani. Ce n’è più di una di cose per cui sono legate fra di loro”.
“A me è successo il contrario, che abbiano festeggiato negli spogliatoi quando poi mi hanno mandato via. E’ successo a tutti. Quella è una bella cosa, segno che Arrigoni ha lavorato bene, segno che è stato convincente e sono situazioni anche nuove per il nostro calcio soprattutto per chi svolge il compito di allenatore, ha un ruolo abbastanza particolare”.
Rivalità tento sempre di averne poche perché bisogna esser bravi dentro e soprattutto furbi a saper portare a proprio vantaggio le singole situazioni; non importa andar a rivendicare dopo il momento che la palla scorre nelle situazioni di gioco che si determinano poi i vantaggi di una squadra”.
“Penso siano cose possibili perché i calciatori non tutti sono lì per creare difficoltà e per vivere alla giornata; sono calciatori che svolgono bene la loro professione e sono a contatto con l’allenatore che vedono effettivamente e sanno valutare bene il contesto, il modo di lavorare e quella che è la ricerca verso una correttezza di sviluppo di situazioni da quel ruolo. Per cui sono cose che possono succedere, anzi, in questo caso qui mettono in difficoltà gli stessi calciatori perché sono obbligati a dimostrare ora. Per noi sarà una partita difficilissima domani”.
“Vanno sempre valutate bene le situazioni. Come discorso in generale penso sia sempre la stessa cosa, che si dipenda molto dai risultati, sia sempre legato a quello che uno fa. Il Livorno sta facendo quello che è il suo campionato, è una motivazione in più per i calciatori questa qui”. 
“Lo conosco solo personalmente (Arrigoni ndr), solo di persona, non l’ho mai visto lavorare anche se me ne parlano tutti molto bene e sicuramente è una persona corretta, è una persona molto disponibile, molto alla mano, una persona per bene. Mi fa piacere quello che gli è successo, il fatto che l’abbiano trattenuto non che lo abbiano mandato via”.

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