• L´onestà di De Rossi, la carica di Rosella Sensi: la Reggina uno spartiacque

    17/09/2008 - 0:00

     
    La Roma è entrata in un tunnel. E l’uscita appare ancora lontana. L’allarme lo ha suonato De Rossi, al termine della gara contro il Cluj. «È un mo­mento difficile, in cui non va proprio niente. Si è parlato di fortuna non al nostro fianco, ma qui so­no tante altre le cose che non vanno», la prima analisi di Daniele. Buio pesto, dunque, a sentire il centrocampista. «Difficile trovare una spiegazione. Non è una tragedia, ma la situazione non è semplice. Noi continuiamo a essere fiduciosi, ma certo ottimisti non lo siamo più». Parole dure, ma vere. La cura? «Stare zitti, andare in campo, lavorare per tornare a essere quelli visti negli ul­timi tre anni. Sperando di ca­pire al più presto cosa non va», l’auspicio. Una boccata di obiettività. Oltre ogni dichiarazione di facciata.
     
    I fischi dell’Olimpico hanno fatto riflettere — e non poco — la squadra. Così come il richiamo di Rosella Sensi, davanti agli occhi di Pradè e Bruno Conti. «Non possiamo giocare così male. Con la Reggina dovrete dimostrare il vostro valore, quello che siete veramente», il monito della neo presidente. Giusto. Un club che durante la campagna acquisti estiva ha speso quasi venticinque milioni di euro non può permettersi di perdere contro il Cluj. Senza mettere in pratica un gioco quantomeno decente. Per di più all’esordio di una Champions League che vedrà il proprio atto finale nella Capitale. In tardissima serata, il gruppo giallorosso è uscito in fila dagli spogliatoi, compatto negli intenti. A testa bassa. «Non posso dire nulla», ha sussurrato Totti. Il solo Montella è uscito allo scoperto, in zona mista.
     
    A Trigoria, oggi, Spalletti è stato avvicinato da alcuni tifosi. «In campo non c’è cattiveria e i giocatori sembrano delle femminucce. La squadra è inguardabile», il rimprovero al tecnico. Nessuna vittoria in quattro gare, delle quali due casalinghe. Un dato che fa male. Sui muri di cinta del Fulvio Bernardini sono comparse anche alcune scritte. «Mo basta, tirate fuori gli attributi se li avete», hanno avvisato i sostenitori con la vernice. Intorno alle 20, l’allenatore toscano ha lasciato Piazzale Dino Viola, dopo una giornata intensa. «Tranquilli, usciremo da soli da questo momento», ha mormorato ai pochi presenti. L’intera società aveva reso omaggio nel pomeriggio alla memoria di Franco Sensi con un Messa. Prima della celebrazione — caratterizzata da un forte vento —, Spalletti si era avvicinato alla signora Maria e alla figlia Rosella, dando loro un bacio. Luciano è vicino alla famiglia.
     
    La partita contro la Reggina — sabato, ore 20.30 — sarà uno spartiacque. Rifiorire o appassire del tutto, il bivio all’orizzonte. Già alla terza giornata. Anche se conterà la continuità dei risultati, a gioco lungo. Tuttavia gli uomini a disposizione saranno contati. Totti — ha fatto sapere il dottor Brozzi — soffre per un’infiammazione al tendine rotuleo. Il capitano si è recato oggi a Villa Stuart per alcuni accertamenti, uscendo dalla clinica leggermente claudicante. Contro i calabresi sarà a disposizione, ma partirà dalla panchina, con tutta probabilità. Panucci nonostante la contusione subita ieri sera, dovrebbe essere recuperato. Ancora in infermeria Juan, Tonetto per una fascite plantare e Pizarro a causa di una lesione al retto femorale. Il cileno non sarà utilizzabile almeno per 15 giorni. La Roma, ora, ha bisogno di tutti, della volontà di ogni elemento, però. Per tornare a vedere la luce.

     
    Benedetto Saccà
     

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