LUIS ENRIQUE: ‘Il mio futuro? Alla Roma, fino alla fine del contratto’ (FOTO)

25/02/2012 - 16:30

CONFERENZA STAMPA – Il tecnico giallorosso Luis Enrique incontra i cronisti presenti al centro sportivo ‘Fulvio Bernardini‘. Ecco le dichiarazioni integrali (parola per parola) del tecnico giallorosso alla vigilia di Atalanta-Roma, trascritte fedelmente ascoltando l’audio della conferenza:

Domani non c’è Totti. Si pensa a Pjanic o Lamela in quel ruolo: che differenza ci sarebbe tra i due in quel posto?
Come sempre dico la qualità di qualsiasi calciatore fa che il ruolo possa essere diverso: se uno va più in profondità, se preferisce la palla sui piedi. Non ci sono solo due opzioni, Lamela e Pjanic, può essere anche Marquinho, Perrotta, Bojan… Ce ne sono tanti e per me è una scelta ottima, perché posso scegliere tra 4-5 calciatori e così tutti stanno con gli occhi aperti, come voglio che sia. La differenza? La sai quando vedi il calciatore: Lamela salta più l’uomo e preferisce palla sui piedi, ha qualità anche per andare nello spazio; lì possono giocare anche Osvaldo o Borini cme trequartisti, dipende da cosa vogliamo fare e da cosa fa l’avversario. Ma ci sono opzioni che possiamo cambiare anche a partita in corso, anche senza che entrino nuovi giocatori in campo. E questo dà fiducia all’allenatore, che può cambiare la partita se non gli piace.

Marquinho come sta? Si parla molto del suo futuro: Roma per lei è un punto di partenza o un punto di arrivo, dove aprire un ciclo importante e rimanere il più a lungo possibile?
Marquinho sta meglio, ma non so se può fare i 90 minuti, lo vedremo oggi, vedremo se è nella lista e se potrà essere titolare. Il livello fisico sta migliorando e si sta mettendo in forma come gli altri ed è quasi pronto, ma non so se è al 100%. Parlare di futuro nel calcio è un’utopia, non esiste il futuro l’ho sempre detto. L’unica cosa sicura, anche se difficile, è che quando ho trovato l’accordo con un signore come Franco Baldini non pensavo a non rispettare il mio contratto, sapendo che la società ha avuto tantissima fiducia in me quando le cose non erano come pensavano. Parlare di punto di arrivo o altro per me è niente.  Io vivo il presente e lavoro ogni giorno per migliorare la mia squadra, questo è quello che mi compete e non so che cosa succederà: dopo la Roma non so se lascerò il calcio o andrò altrove, non mi interessa. L’unica cosa sicura è che, se la società vuole, sarò qui fino alla fine del contratto, come da accordi, e sarò contentissimo di farlo.

Come spiega le differenze di rendimento tra partite in casa e in trasferta?
Ci sono sempre delle spiegazioni, ma penso che se guardo indietro vedo tantissimi miglioramenti. Abbiamo iniziato con vittorie in trasferta e difficoltà in casa e adesso sta succedendo l’inverso. Non penso sia un problema, credo sia normale in un processo di adattamento a una cosa nuova. Per me la squadra sta facendo quasi sempre quello che voglio, con più o meno fortuna e risultati. Ogni volta che vedo allenamenti e partite e credo che il miglioramento sia chiaro.

Si legge e si sente dire molto bene di lei da tanti addetti ai lavori del calcio italiano. Le fa piacere sentire i complimenti di tante persone, oppure va per la sua strada?
Preferisco che si parli bene che male di me, ma non leggo nessuna cosa e non mi interessa. Io non ho portato niente di nuovo, il calcio è sempre stato così. Ho visto rispetto dagli altri allenatori, come io ne ho sempre avuto per loro e questo mi fa piacere, ma il resto… Soprattutto per la stampa due mesi fa ero un’altra persona e adesso sarei una cosa diversa; e invece sono lo stesso dall’inizio e per questo mi fa piacere il rispetto e l’aiuto mostrato dai tifosi nell’Olimpico. Non mi preoccupa niente: mi preoccupa sapere che è in funzione dei risultati che si passa o meno un esame per un allenatore.

Senza penalizzazioni l’Atalanta sarebbe a soli 4 punti. E’ la reale differenza tra le due squadre? E’ la Roma che ha fatto un po’ meno? L’Atalanta che ha fatto un po’ più?
Non lo so, so solo che l’Atalanta ha fatto benissimo e sarebbe in una posizione buonissima per lottare per obiettivi più importanti. Questo pensiamo che sia importante. Sappiamo che avremo di fronte una squadra pericolosa, che sa cosa fa. E noi, come dico sempre, fino alla giornata 38 non sapremo cosa abbiamo fatto: mancano 14 partite, alla fine vedremo se abbiamo fatto una stagione buona o cattiva. Lo vedremo alla fine, chi lo sa… Oggi non si può dire.

Il derby di andata fu una partita chiave, in negativo, per Kjaer. A che punto siamo con il giocatore? E’ pronto a tornare quello che avevamo visto prima?
Non mi ricordo di questa partita e Simon Kjaer è un calciatore di livello altissimo: ha 22 anni, ha fatto un mondiale, due stagioni in Italia ed una in Germania. E’ un calciatore incredibile: ha un fisico ed una mentalità ottime per il calcio. Ha un presente e un grande futuro. Quando durante la stagione succedono cose che possono influire l’allenatore deve gestire il tutto e ho tantissima fiducia sia in Kjaer che nei compagni. Così si va avanti: ogni volta che si cade ci si rialza. Lo fa Kjaer, ma lo fanno tutti, Borini, Bojan, Francesco, Juan, Cassetti, Heinze, Perrotta, Daniele… Tutti. Se ci sono degli elogi parliamo e ci sono degli errori sono di tutti, non dei calciatori.

Nelle sue scelte di domani peseranno le diffide di Gago e Juan?
Assolutamente no.

Denis è terzo in classifica cannonieri. Cosa altro la preoccupa dell’Atalanta?
Mi preoccupa come squadra: come fa la ripartenza e come Colantuono ha impresso il suo carattere. Credo che noi avremo il pallone e loro si chiuderanno pensando a fare le ripartenze e penso che se non faremo una partita piena di concentrazione sarà molto difficile. Mi preoccupano Cigarini, Brighi, Schelotto, Denis, Manfredini… Hanno solo 4 punti in meno di noi: hanno fatto benissimo, hanno fatto una partenza spettacolare e meritano totalmente il loro posto in classifica.

Non c’è il rischio che i calciatori scendano in campo pensando al derby?
No, il futuro non si sa. La partita più importante è quella di Bergamo, magari poi finisce la stagione e non si gioca più il derby! (sorride) Questa è la partita importante per noi: 3 punti chiave, senza nessuna lettura a posteriori.

La Lazio vive un momento difficile. Il derby può essere un treno per il terzo posto? Vuole commentare il periodo che vive la squadra biancoceleste?
Non ci sono solo due squadre che possono arrivare terze, ma 5 o 6. Non parlo mai delle altre squadre se non in senso positivo. A me interessa la Roma e non parlo degli altri.

Schelotto sta facendo molto bene. Viste le sue caratteristiche, potrebbe essere interessante per lei e la sua Roma?
Va chiesto a Walter Sabatini: lui sa tantissimo di calcio e mi fido tantissimo del suo pensiero. Io penso solo a fare il bene della squadra. Tutti i calciatori che hanno qualità calcistica sono interessanti per la Roma. Tutti.

Stasera che partita si aspetta tra Milan e Juventus? Sarà decisiva per lo scudetto?
Non credo che sarà definitiva per lo scudetto. Sono due squadre di grande livello, vicinissime, non penso sia definitiva. Mi aspetto di vedere un bel calcio e mi aspetto che perdano tutte e due! (sorride) Non mi interessa il risultato, che vinca la migliore. Se potessi scegliere vorrei perdessero tutte e due. Seguirò la partita, ma non so cosa succederà: la Juve farà la sua proposta e anche il Milan. Sono due squadrone, la Juve si vede che è più affamata, ma con la qualità che ha il Milan… I due allenatori sono bravissimi, sono incuriosito e mi aspetto di vedere una grande partita.

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