• Kumbulla: “Voglio diventare un pilastro della Roma e aiutarla a vincere”

    Alessandro Tagliaboschi
    20/03/2021 - 9:00

    Foto Tedeschi
    Kumbulla: “Voglio diventare un pilastro della Roma e aiutarla a vincere”

    KUMBULLA INTERVISTA ALBANIA – Marash Kumbulla, difensore centrale della Roma, è stato intervistato da Sportweek dove si è espresso sulla Roma, sul suo paese natale, l’Albania, e le ambizioni per il futuro con la Nazionale. Queste le sue parole.

    ANCORA INDIVIDUALE PER SMALLING: CONTRO IL NAPOLI VERSO LA PANCHINA

    Kumbulla parla dell’Albania

    “Io ci tengo tantissimo ad essere d’esempio, aiutare i tanti albanesi che vivono in Italia. Mi piacerebbe diventare un riferimento per molti giovani. Non mi sono mai sentito lontano, neanche ora che per i tanti impegni ho meno tempo per andare in Albania. Da piccolo ci andava in vacanza, dai nonni stavo anche un mese e mezzo, era bellissimo. Il Mondiale? E’ il mio sono più grande. Siamo un Paese piccolo, il traguardo è difficile. Ma noi albanesi siamo forti, un popolo patriottico, riusciamo a colmare il gap con il carattere e la voglia di arrivare”.

    La Roma e Fonseca

    “All’inizio ho fatto fatica, la città è grandissima. Io poi a Verona non vivevo neanche in centro ma in periferia. E’ tutto un altro mondo: la prima esperienza lontano da casa, la prima volta che ho cambiato squadra. All’inizio è stato complicato, ma ora mi sento come a casa. Sono giovane. Cerco di dare il massimo, sapendo che posso migliorare. Ma uno dei miei grandi sogni è diventare un pilastro della Roma, aiutandola a vincere qualcosa. Fonseca? Mi ha fatto crescere nella selezione delle scelte sul posizionamento. Nella fase difensiva non è cambiato molto: con Juric giocavamo a uomo a tutto campo, con Fonseca solo in alcune zone. I Friedkin? Guardano ogni allenamento, sono sempre a disposizione. Mi hanno fatto subito un’ottima impressione. La loro presenza aiuta nei momenti felici, ma soprattutto in quelli di difficoltà”.

    Kumbulla sul Covid

    “Il Covid? Una brutta esperienza, anche se io non sono stato male, ero solo un po’ stanco i primi giorni. Ma con oltre centomila morti, è evidente come sia uno dei momento più brutti della storia dell’Italia. Prima o poi ne usciremo, quando non lo so. Ma ho la sensazione che la soluzione del problema non sia così vicina come si spera”.

    Scrivi il primo commento

    Scrivi un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


    *

    Seguici in diretta su Twitch!

  • Leggi anche...