• Kolarov rinnova fino al 2021 con la Roma: “La mia volontà è sempre stata questa. Spero di vincere con Fonseca”

    Alessandro Tagliaboschi
    08/01/2020 - 6:30

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    Kolarov rinnova fino al 2021 con la Roma: “La mia volontà è sempre stata questa. Spero di vincere con Fonseca”

    ROMA KOLAROV INTERVISTA – Kolarov parla con i tifosi. Dopo Pau Lopez, infatti, è la volta del serbo rispondere alle domande inviate dai supporters romanisti sui social. Ecco le parole del numero 11 giallorosso.

    Come state dopo Torino?
    “Non è il modo in cui volevamo iniziare il nuovo anno. Volevamo vincere e c’è grande rammarico. Il Torino si è difeso bene. Non possiamo trovare la scusa che la palla non voleva entrare. Dovevamo fare di più. Ora abbiamo la Juve e tante altre partite dove dovremo fare il nostro massimo. Per ora abbiamo fatto un buon campionato anche se potevamo avere qualche punto in più. Nella maggior parte delle nostre partite abbiamo dominato. Sono fiducioso già a partire dalla gara con la Juventus”.

    L’applauso dopo una sconfitta non è mai scontato. Sentite questa fiducia?
    “Sicuramente quando uno ti applaude anche se non hai vinto la partita. I tifosi hanno apprezzato quello che abbiamo fatto sul campo. Dovevamo fare di più. I tifosi devono sempre stare con la squadra. Possono dire quello che pensano, è giusto criticare ma tutti noi pensiamo al bene della Roma”.

    Come è stato il primo impatto con il Mister?
    “Devo dire che dal primo giorno lui ci ha fatto capire la sua idea di calcio. Dal primo giorno cercavamo di fare quello che ci chiedeva. Non era così semplice cambiare il modo di lavorare e di giocare. Ci serve tempo sia a noi che a lui. Il Mister sta dimostrando il valore che ha acquisito in Europa. Ho visto tanti allenatori e non perché lui sta qua, perché io ho 34 anni e non ho bisogno di certe cose, ma lui è un allenatore che può fare molto bene”.

    De Rossi si ritira dal calcio giocato. Che calciatore è stato?
    “È inutile parlare della sua carriera. Ha vinto un mondiale e credo sia il massimo per un calciatore. Io ho vissuto due anni con lui da compagni e tanti da avversario. Il suo punto di forza è la sua personalità, è un ragazzo di uno spessore come ne ho visti pochi in carriera. Sapevo che voleva smettere. Sicuramente non è stata una decisione facile. Una volta che smetti finisci e basta. Gli auguro solo il meglio. Non so se reggo ad aspettarlo come allenatore ma ci provo”.

    Cosa porta calcisticamente un attaccante come Dzeko a te e ai compagni?
    “Siamo molto amici con Edin. Magari non sono la persona giusta per dire certe cose perché gioco da tanti anni con lui e so cosa fare e no. Mi piace dargli la palla tra le linee. Anche se non lo vedo, so che è li. Come Daniele ha fatto vedere il valore durante la sua carriera. E’ un campione assoluto e mi auguro possa giocare altri 3-4 anni su questi livelli”.

    Sarai un calciatore della Roma fino al 2021, hai rinnovato e siamo contenti. Le sensazioni?
    “Sono molto contento di poter continuare con la Roma e di migliorare. E’ un nuovo punto di partenza. Posso ancora fare tanto. La mia volontà è sempre stata questa anche se il contratto era in scadenza. Da un paio di mesi parlavo con la società e sono felice di restare qui”.

    Qual è la punizione preferita segnata con la Roma?
    “Quella al derby sull’1-1 e poi abbiamo vinto 3-1. Era un momento importante. Anche le altre però mi piacciono. Ormai non si può tirare più sotto perché gli avversari si sdraiano”.

    L’avversario più forte affrontato?
    “Messi, non c’è paragone”.

    Hai qualche attenzione sull’alimentazione?
    “Sì, da un paio di anni. Ho sempre cercato di mangiare bene, ma negli ultimi anni ci faccio più attenzione. Poi molto dipende anche dal giorno e quando giochiamo. Cerco di alimentare il mio corpo nel modo giusto. A me piace mangiare tutto come la carne rossa che non mangio da 7-8 anni. Anche la pasta non la posso mangiare tutti i giorni, ma prima delle partite si. Mangio anche tanto pesce e posso sia a pranzo che a cena”.

    C’è un piatto preferito tra quelli romani?
    “Cacio e pepe, ma me lo posso permettere una volta ogni tre mesi. Se lo mangio mercoledì non digerisco fino a domenica”.

    Perché non tiri più spesso da fuori?
    “Arrivo a fare molti cross, mi piace molto tirare ma delle volte non mi trovo nell’angolo giusto. Se posso, però, tiro volentieri”.

    C’è un posto che ti piace di Roma?
    “La città è bellissima, ma non c’è un posto a cui sono legato particolarmente”.

    La gerarchia sui rigori?
    “Non sono mai stato rigorista. Prima è stato De Rossi, poi Perotti. Il primo è andato via, il secondo è stato spesso infortunato e quindi li ho tirati io ma Perotti e Veretout li tirano bene, giusto li tirino loro. Non è un problema legato ai rigori sbagliati, ne posso tirare 5 e sbagliare 5, non è un problema”.

    Perché tutti sanno che rientri di tacco, ma non la prendono mai?
    “Non lo so (ride,ndr)”.

    Momento più bello con la Serbia?
    Noi abbiamo avuto sempre giocatori di qualità, ma non li abbiamo mai accompagni con i risultati. Diciamo che con la Nazionale mi sono qualificato due volte al Mondiale e le due partite per arrivarci sono state belle. Anche contro i balcani abbiamo fatto partite importanti”.

    Cosa ti aspetta ora con la Nazionale?
    “Abbiamo lo spareggio con la Norvegia a marzo. Se vinciamo poi giochiamo contro Israele o Scozia”.

    Sul gol ai Mondiali
    “Io ho fatto due Mondiali. Finché non sei lì non capisci l’atmosfera. Quando ho sbloccato la prima partita del girone su punizione è stato bello. La Nazionale è sempre diversa dai club. Provi emozioni diverse”.

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