Keita-Iniesta, la ‘vecchia guardia’ blaugrana faccia a faccia all’Olimpico

Redazione RN
15/09/2015 - 19:40

ROMA-BARCELLONA, IL FACCIA A FACCIA – Dal Mondiale per Club alla Champions League, passando per la Liga, la Coppa del Re e la Supercoppa Spagnola: sono 14 i titoli vinti da Seydou Keita e Andrés Iniesta a braccetto nel grande Barça targato Pep Guardiola. Per 4 anni – dal 2008 al 2012 – compagni di reparto, maestri del mestiere, amici di spogliatoio. Poi l’addio di Seydou – direzione Cina – divide i due campioni, ma solo momentaneamente. A riavvicinarli è la Champions League, nella cornice dello Stadio Olimpico. C’è Roma-Barcellona ad attenderli.

LA RIVINCITA DI SEYDOU – Quando si rescinde dal top club mondiale (quel Barcellona) per scegliere la Cina, destinazione Dalian Aerbin, la convinzione che le cose da dire nel calcio che conta siano davvero agli sgoccioli si fa forte. Non nella mente di Keita, tornato in Liga a inizio 2013 con qualche asso nella manica. A partire dal gol più rapido nel campionato spagnolo, siglato con i colori del Valencia, capace di riaccendere i suoi sogni più nascosti. La firma con la Roma, la fascia da capitano, i due gol stagionali e le grandi prestazioni offerte in campo fanno ben presto de “Il Professore” un uomo chiave del gioco targato Garcia. Il rinnovo c’è, la piazza lo condivide e il destino – come se non bastasse – gli presenta di fronte il Barcellona all’esordio stagionale in Champions League. Scherzi del fato, dal sapore di rivincita. Specie per chi, quei colori, li avverte ancora con particolare intensità.

L’IMMORTALE ‘DON ANDRES’ – Ad aspettarlo c’è chi, nel suo ruolo, dà lezioni al mondo intero da tempo immemore. Vent’anni di Barcellona, dalle giovanili al tetto del mondo, fanno di Iniesta una delle ultime bandiere mondiali del calcio di cuore, che sorvola il panta rei e, di tanto in tanto, anche qualche legge della fisica. ‘Don Andrés’, com’è spesso chiamato in Catalogna, è reduce dalla quarta Champions e dalla settima Liga vinta con i colori del Barça. Può non fargli paura la Roma, l’Olimpico, magari neanche il bomber Edin Dzeko: però sa che dall’altro lato del campo c’è Seydou ad attenderlo. Quell’ex compagno di banco che con lui condivide palmares, trofei e qualche segreto carpito dal grande Barcellona di Pep Guardiola. Storia recente, ma che un ‘professore’ può sempre insegnare ai suoi allievi.

Riccardo Cotumaccio
Twitter: @_Cotu

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  1. L’infortunio di Strotman è doppiamente (anzi triplamente) dannoso. Uno perché non gioca un fenomeno, due perché al posto di un fenomeno gioca uno a caso tra ddr e questo keita, 3 perché quando si somma l’assenza di uno a scelta tra pjanic e nainggolan, giocano incredibilmente entrambi. La coppia De Rossi Keita non si augura al peggior nemico. Va be’ escluso la lazio.

  2. Infatti….tu sei della Lazio e comunque ti dò appuntamento a domani mattina per il tuo ennesimo commento
    Sbrigati che tra poco apre Formello…….
    ciao baby

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