Guido Nanni a RN: “Meret il nome giusto per il portiere della Roma di Mourinho”

Teresa Tonazzi
18/05/2021 - 11:10

Guido Nanni a RN: “Meret il nome giusto per il portiere della Roma di Mourinho”

NANNI NUOVO PORTIERE ROMA MOURINHO – L’ex preparatore dei portieri della Roma Guido Nanni, ora al Pescara, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla nostra redazione. Tra gli argomenti trattati, gli attuali estremi difensori giallorossi, Pau Lopez, Mirante e Fuzato e anche i possibili nuovi arrivi tra i pali capitolini, l’ingaggio di José Mourinho, i suoi trascorsi a Trigoria e l’esperienza alla Totti Soccer School (dove lavora dal 2020). Queste le parole di Nanni a Romanews:

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L’intervista a Nanni

Un commento sull’arrivo di Mourinho?
Penso che si commenta da solo, vedendo la cassa di risonanza che ha dato immediatamente in tutto il mondo, non soltanto a Roma o in Europa o in Italia. È un nome tra i più importanti che ci siano al mondo, parla il suo palmares, la sua storia. Colpo enorme della nuova proprietà.

Come è andata la stagione dei tre portieri giallorossi Mirante, Fuzato e Pau Lopez secondo lei?
Fuzato sicuramente aveva bisogno di giocare, ovviamente non giocando per molto tempo, scendere in campo in Serie A, soprattutto nella Roma, poteva mancare un po’ l’occhio, però abbiamo visto che già nel derby dell’altra sera, acquistando minutaggio, ha fatto vedere tutte le sue qualità, ha fatto un’ottima partita, reattivo, tranquillo. È chiaro che è un ragazzo che deve avere continuità, come d’altronde tutti i portieri, devono giocare con continuità. Per quanto riguarda Pau Lopez dispiace per l’infortunio, perché un infortunio alla spalla per un portiere diventa importante. Non ha avuto un’annata semplice, condita da alti e bassi, un po’ come tutta la Roma, che ha fatto benissimo in Coppa e non benissimo in campionato. Dispiace per l’infortunio, vedremo la sua collocazione la prossima stagione. Mirante? A me è sempre piaciuto negli anni, poi anche per lui, non giocando con continuità, facendo un’altalena di partite, non è stato semplice trovare la continuità giusta ed essere soprattutto concentrati per più partite consecutive. Anche lui ha alternato cose buone a cose meno buone, ripeto, come ha fatto tutta la Roma, non solo i portieri.

Sono già diversi i nomi accostati alla Roma per la porta del futuro, Rui Patricio, Musso, Cragno, De Gea, lei cosa ne pensa?
Per quanto riguarda i nomi c’è da vedere poi cosa ci sia di vero dietro, perché un portiere come De Gea penso che guadagni veramente tantissimo. Ovviamente non voglio fare i conti in tasca alla Roma, ci mancherebbe altro, ma stiamo parlando del portiere del  Manchester United. Anche lui è un portiere di palmares, ma io come tecnico punterei più su un portiere italiano, assolutamente. Ma non per discriminare, io ho avuto tutti portieri stranieri alla Roma, ed erano tutti forti. Ma è importante un portiere italiano per la comunicazione. Abbiamo visto Pau Lopez che ha faticato anche in questo, nella comunicazione. Portieri italiani bravi ce ne sono, come Musso e Cragno, io preferisco Meret, è più completo, o Gollini, però, come ho detto, di portieri italiani giovani e bravi ce ne sono. Rui Patricio magari è stato segnalato perché conosce il portoghese come il mister, le dinamiche non le conosco.

La sua esperienza alla Totti Soccer School?
Io in questo momento sono a Pescara, sono stato allenatore dei portieri del Pescara, continuando la mia Academy alla Totti Soccer School, dove ho fatto degli stage un paio di mesi fa. Principalmente sono stato qui a Pescara in Serie B. La Totti School prosegue, l’Academy prosegue. Appena finirò qui tornerò a fare degli stage lì alla Totti School dove ho creato questa Academy, e di questo sono molto felice.

Il suo più bel ricordo in giallorosso?
Io sono stato sei anni a Trigoria, sono tanti. Ho vissuto tantissimi ricordi che mi sono rimasti nel cuore. Per un romano, tifando la Roma, ogni giorno andare a Trigoria e ogni giorno andare all’Olimpico era un’emozione diversa, un ricordo che ho portato nel cuore. Posso dire la prima partita che ho fatto, il primo riscaldamento che ho fatto a Milano con l’Inter nella Supercoppa e il primo riscaldamento che ho fatto sotto la Curva Sud contro il Cesena, in Roma-Cesena del 2011, sono stati ricordi indelebili, come il selfie del capitano, come tanti altri, come portieri che hanno fatto grandi parate, da Szczęsny a tutti gli altri che ho avuto. Per un romano allenare la propria squadra del cuore è un ricordo ogni giorno che porti nel cuore.

Che sensazioni ha della Roma in vista della prossima stagione?
Dipende dalla campagna acquisti che la Roma farà, lì si tireranno le somme. Già con l’ingaggio di un allenatore di calibro mondiale si spera che la Roma torni ad avere un trofeo nella sua sede, dove manca da troppo tempo. L’augurio è quello di portare a casa un trofeo, che sia il campionato o la Coppa Italia, non lo sappiamo. L’augurio è che si possa vincere.

Teresa Tonazzi

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  1. Io vedrei bene Fuzato ha solo 23 anni e se è quello di Sabato al derby un pensiero ce lo farei prima di andare a cercare fenomeni altrove.Poi Mourinho è il suo Entourage valuteranno se prenderne un altro più forte.A me ha fatto una bella impressione c’era una sicurezza che da un bel po’ che non la avvertivo poi per carità è una mia modesta impressione.

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