• IL PAGELLONE DI PAOLO FRANCI: Doni condottiero, Spalletti attapirato e Pizarro pare una tenera cinciallegra

    Redazione RN
    17/02/2009 - 0:00

     
    10 a Cristiano DoniChapeau convinto e cavalleresco per questo ragazzone dal garretto di cachemire e la voglia di un pischelletto alle prime sfide pallonare. Incarna alla perfezione il ruolo di doppiolavorista, riempiendo la carriola e modellando finissimi stucchi. Insomma fa il condottiero e il goleador e al tempo stesso disfa. Cosa? La Roma.6 a Marco Motta
    Nell’incubo grandguignolesco lui sembra l’eroe del film horror che duella con demoni e streghe. La maledizione che attanaglia gambe e paralizza muscoli sembra sfiorarlo appena, ma come si fa a sconfiggere il male da soli e senza aiuto? Impossibile, ma lui ci prova.6 a Simone Perrotta
    Indubbiamente il migliore, gagliardo torero in mezzo a vitelloni furenti che sbucano da tutte le parti tentando d’incornare la lupa. S’accorge presto che sarà giornata grama, ma non molla il drappo rosso né la spada, mentre i picadores giallorossi che dovrebbero aiutarlo dormono sonni tranquilli. Alla fine, però, prova ad abbattere il toro a pedate e, lo sa anche lui, questo non si fa. Morganti non fa sconti e, restando in tema, gli mostra il rosso.5 a Luciano SpallettiAllarga le lunghe braccia e argomenta convinto che “ci può stare un ko fisiologico”. Considerando come ha giocato la Roma, il richiamo fisiologico farebbe pensare ad altro, in effetti. Le telecamere indugiano sul faccione attapirato più di una volta, mentre guarda la Roma ferma in mezzo al campo con le quattro frecce e il motore fumante.5 a Francesco TottiPiù che l’epico eroe ammazzasette al quale siamo abituati, sembra un concorrente del reality la Talpa intento a superare una delle cervellotiche prove, tipo: corri sulle uova bendato con una salamandra viva infilata nei calzoncini. Oddio, se davvero avesse corso sulle uova, invece che sulla melma bergamasca, magari sarebbe andata meglio…
     
    4 a Mirko VucinicAssolutamente meritevole la grinta e la determinazione con la quale tenta di battere il record di fuorigioco in una sola partita. Il viaggio nell’adilà (della linea difensiva) è convinto, costante e a tratti esaltante. Al punto che, quando il guardalinee non gliene chiama uno lui ci resta male sibilando parolacce in montenegrino stretto.4 a JuanQuando Doni caracolla dalla metà campo puntando dritto verso la cuccagna, lui sembra uno di quei bravi papà che giocano a calcio con i figlioletti facendogli credere di essere imprendibili: lo guarda amorevolmente, lo scorta verso la porta e alla fine abbocca a una finta che fa impallidire quella con la quale il sire dei derby, SuperMarco Delvecchio, uccellava capitan Nesta.
     
    4 a PizarroA lui Spalletti affida il compito di armare i missili di Totti e Vucinic, senonchè, già dopo pochi minuti, più che un temibile armiere pare una tenera cinciallegra che sbatte la coda sul terreno pigolando e cercando succulenti vermicelli. Quando s’accorge che il falco orobico
    s’appresta a ghermire la Roma, lui scuote le piume e ricomincia a beccare il terreno passetto dopo passetto.
    Paolo Franci(Quotidiano Nazionale)
     
     
     
     
     

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